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Parma cuore d'oro: va sotto, rimonta e si tiene la testa della classifica

Partita infinita al Tardini: doppietta capolavoro di Brunori, poi accorcia Estevez. Finale incandescente con Segre che porta il Palermo sul 3-1. Ma in cinque minuti arrivano due gol del Parma: uno di Mihaila e quello del 3-3 definitivo di Charpentier a tempo scaduto

Se non è fuga è comunque vetta solitaria. Il Parma riprende per i capelli una partita incredibile, che l'ha visto sempre sotto, e si porta a casa un punto di platino ancora una volta nel finale. Oggi, come a Spezia, decisivo l'ultimo secondo di recupero dove Charpentier sale altissimo in cielo su assist di Bernabé per il definitivo 3-3 e fa esplodere il Tardini. Mantenuta l'imbattibilità casalinga, che dura da 285 giorni, ma in questo pari in affanno ci sono comunque tante buone notizie: la prima è che il Parma resta in testa alla classifica di Serie B. La seconda è che Mihaila è tornato al gol dopo più di un anno: 463 giorni dopo l'ultima esultanza, il rumeno ha avuto il merito di rimettere in carreggiata il Parma punito da Segre quando la partita si avviava alla conclusione. L'altra buona notizia è che Pecchia ha una rosa larga e profonda dalla quale attingere e cambiare le partite: anche quelle nate malissimo. 

Fuori Circati, Pecchia cambia ancora la coppia di centrali. Con Delprato, che scala di una posizione, c’è Balogh. Estevez guida le operazioni in mediana coadiuvato da Hernani. Davanti promosso Partipilo con l’intoccabile Man e Bernabé sulla trequarti a sostegno di Bonny. Corini, quasi all’ultima spiaggia, sa di giocarsi tantissimo se non tutto e si aggrappa a Brunori. Il suo capitano, che da Parma è solamente passato, vuole invertire la rotta. Il Palermo ha perso due delle ultime tre partite, l’altra l'ha pareggiata e non vince dall’8 novembre (Palermo-Brescia 1-0). L’occasione è ghiotta per i crociati di Pecchia che vogliono staccare il Venezia e vivere una notte in vetta alla classifica da soli. Ma Brunori non la pensa proprio così e, nel giro di un quarto d’ora, lo dice forte a tutto il Tardini. Al 2’ trasforma in oro la palla che Coulibaly scippa a un addormentato Hernani a centrocampo e si inventa il gol dell’anno: tiro da 40 metri che sorprende Chichizola, un po’ avanti come da suo stile e questa volta beccato in pieno. Al 17’ lavora un pallone di Di Francesco, lo mette sul destro e lo manda sull’altro palo rispetto alla posizione da cui tira. Un giro che beffa ancora il portiere argentino, costretto a raccogliere il pallone in fondo al sacco per la seconda volta. Palermo avanti di 2-0 dopo neanche venti minuti e senza essere mai entrato in area di rigore. Al 25’, infatti, i tocchi dentro i sedici metri del Parma saranno zero. Mentre per gli uomini di Pecchia, costretti agli straordinari mercoledì sera dalla Fiorentina, saranno 13. Il Parma ha pagato dazio subito, ma ha ripreso a fare le cose nel suo stile tra un capolavoro e l’altro di Brunori: forse con meno intensità del solito, ma ha tenuto il pallone per il 77,7%, tirando in porta 5 volte e mettendo in area 11 cross. Tante volte è mancata la deviazione vincente, Bonny ci ha provato, ma le sassate di Brunori hanno tramortito i giovanotti di Pecchia. Palermo più aggressivo che accetta il predominio tecnico del Parma cercando di verticalizzare su Brunori appena può. Non sempre ci riesce. Il primo tempo finirà con 9 tiri in porta a 2 per il Parma e con il risultato di 2 gol a 0 per il Palermo, con 315 passaggi completati dai giocatori di Pecchia contro i 163 dei rosanero. Il calcio l’ha inventato davvero il diavolo. 

Esce Hernani, Bernabé torna in mediana accanto a Estevez e dentro, sulla trequarti, ci va Camara: dinamismo e inventiva per Pecchia che ha bisogno di recuperare. Mai nella sua avventura sulla panchina del Parma era andato all’intervallo sotto di due gol in casa. L’inizio del secondo tempo è più deciso e l’area del Palermo viene presa d’assalto. Al 51’ Estevez trova il buco giusto e rimette i suoi in carreggiata. Palla profonda per Bonny che la protegge e la trasforma in assist per l’argentino che calcia e trova la deviazione decisiva di Lund. È il settimo gol nel primo quarto d’ora del secondo tempo trovato dal Parma: nessuna squadra segna quanto quella di Pecchia in questa porzione di tempo. Il gol è stata un’iniezione di fiducia per i crociati che si sono rimessi in carreggiata e hanno ripreso il controllo della partita. Bonny ha avuto sulla testa la palla del pari e l’ha sciupata, Bernabé non ha fatto in tempo a coordinarsi su palla tesa di Coulibaly e se l’è ritrovata sul ginocchio dopo un liscio di due difensori del Palermo. Nel frattempo è entrato anche Charpentier per dare peso davanti e provare a sfruttare qualche cross. Ma la palla giusta per il pari capita sul piede destro di Mihaila che, da dentro l’area, non riesce a dare il giro giusto al pallone. Dopo un secondo tempo vissuto in apnea, mette il naso fuori dal guscio anche il Palermo che gioca per chiuderla: ma Lucioni sfiora solamente il colpo del ko con una girata volante che non trova il bersaglio grosso. Lo trova Segre dopo un pasticcio tra Balogh e Di Chiara che apre la strada al 3-1. Sembrava finita la partita, ma Mihaila (91') e Charpentier all'ultimo secondo di recupero, riacciuffano una gara segnata e si mettono in tasca il punto che vale la vetta solitaria. 

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