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Parma, testa solitaria dopo 2108 giorni. Ma Pecchia guarda al mercato...

Il Parma è primo in classifica, ma l'allenatore alza la tensione: "Questa gara deve servire da indicazione per tutti, anche per il completamento della rosa perché sia in grado di poter affrontare un campionato intero"

Per rivedere il Parma da solo in testa alla classifica bisogna andare indietro nel tempo. Dall'ultima volta sono passati 2108 giorni. Era la 15esima giornata del campionato di Serie B, la squadra di D'Aversa aveva appena battuto l'Ascoli con un sonoro 4-0 che aveva aperto le porte dell'illusione ai tifosi crociati. L'illusione che sarebbe stato un campionato facile. E invece quel Parma ha dovuto combattere fino all'ultimo secondo dell'ultima giornata per poter trasformare in gioia l'ansia accumulata in un'intera stagione e spalancare le braccia per accogliere la Serie A.

Fabio Pecchia non è un tipo scaramantico, per sua stessa ammissione non guarda i numeri, e questo non certo può stuzzicare la sua fantasia autorizzandolo a voli pindarici, ma sa che l’inizio è la parte più importante del lavoro. Lo diceva Platone, lo sa pure l'allenatore di Formia che si gode i frutti senza neanche pensarci troppo. Il Parma di ieri è stato squadra, ha saputo soffrire accettando di tenere il pallone per il 38% del tempo. Eppure ha concesso zero tiri nello specchio al Cittadella. Un numero che, forse, conforta come i due gol segnati. Ha saputo difendersi da squadra. Forse i veneti avrebbero meritato il pari, alla luce del predominio territoriale. Almeno fino a quando Pecchia non ha ordinato ad Hernani di scivolare e fare la mezzala, sistemandosi a tre in mezzo al campo con il brasiliano, Sohm ed Estevez. Bonny è passato a sinistra ma senza incidere, garantendo però un po' di copertura in più. La partita da lì cambiata: il Parma è riuscito a gestire meglio le incursioni avversarie e si è messo a regolare il traffico dopo il secondo gol, arrivato all'alba del secondo tempo. Partita in ghiaccio grazie alla coppia Benek-Bernabé, come con la Feralpisalò. Due gol serviti ad agguantare la vetta seppur momentaneamente, dato che il Pisa (prossimo avversario) ha una partita in meno e che due squadre (una è il Lecco) non sono ancora scese in campo.

Per ora è una bella iniezione di fiducia, anche se Pecchia mette in guardia tutti a fine gara con una di quelle che sembra una richiesta abbastanza esplicita: "È stata una partita che deve dare indicazioni un po’ a tutti, anche per il completamento della rosa perché sia in grado di poter affrontare un campionato intero. Abbiamo vinto, ma abbiamo sofferto". Un messaggio mandato più che altro al club, invitato a completare in questi ultimi giorni di mercato la squadra. Al tecnico serve necessariamente un terzino sinistro (si aspetta il 29, giorno del Consiglio di Stato chiamato a decidere sulla Reggina di Di Chiara, obiettivo del Parma) e intanto si tratta per il centrocampista del Perugia, Santoro. Pecchia pretende due giocatori per ruolo, con Cobbaut che ha preparato le valigie (senza trovare, per ora, una sistemazione) servirà un sostituto. Mancano quattro giorni alla chiusura delle trattative, qualcosa di sicuro si muoverà. Intanto il tecnico si gode l'attimo: "La cosa che mi è piaciuta di più - dice a fine gara - è che nei momenti di sofferenza la squadra ha saputo accettare la spinta del Cittadella e si è messa li a lavorare con umiltà. Siamo una squadra di Serie B, il Parma è una squadra di Serie B e le partite vanno affrontate in questo modo”. 

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