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A cura di Giada Bertini

Giornata Mondiale della Gentilezza: diffusione universale delle buone maniere

Come ogni anno il 13 Novembre 2011 si è svolta la Giornata Mondiale della Gentilezza che in Italia ha il suo equivalente nazionale fondato a Parma

Le buone maniere sono fondamentali in ogni relazione: in famiglia, con amici, in coppia, fra conoscenti e anche con persone sconosciute, incontrate nei frangenti quotidiani, un sorriso o un gesto cordiale rincuora più che le maniere sgarbate. Le buone maniere dovrebbero essere una “tendenza” che non passa mai di moda. Per diffondere questa idea, e allargarne la base culturale a livello mondiale con un messaggio universale, il 13 Novembre 2011, come ogni anno, è stata celebrata la Giornata Mondiale della Gentilezza, (G’Day o World Kidness Day). La prima conferenza mondiale del WKM, World Kidness Movement, si svolse a Tokyo, (Giappone), nel Novembre 1997, e fu concretamente avviata con quella del Novembre 2000 a Singapore. E’ stata redatta la Dichiarazione della Gentilezza, documento riconosciuto e diffuso con l’obbiettivo di diffondere la cultura dell’empatia e incoraggiare l’adozione di buone maniere. In Italia esiste il Movimento Italiano della Gentilezza, (equivalente nazionale di quello mondiale), nato a Parma nel 2000, per volontà del parmigiano Giorgia Aiassa, della moglie Marta insieme ad alcuni soci del Rotary Club parmense, allo scopo di incitare il prossimo a rendersi disponibile nella comprensione verso gli altri, ricevendo in cambio la soddisfazione di aver aiutato qualcuno. Concretamente, nel contesto sociale, sono previsti: senso civico, rispetto per le regole, per la cosa pubblica, ambiente, persone, nella prospettiva di una convivenza armoniosa fra uomini. Nei suoi cento anni di vita il Rotary, (Strada della Repubblica 56), è cresciuto diventando una rete mondiale di persone impiegate a costruire un futuro migliore: tramite singoli Club e programmi della Fondazione l’azione tutela i più deboli e costruisce ponti fra culture e religioni diverse. Le “buone maniere” sono parte della formazione caratteriale, della disciplina formativa che ci viene imposta e che scegliamo di portare avanti; sono un biglietto da visita per i nostri interlocutori, una sicurezza interiore che consente di affrontare ogni situazione a testa alta, un elemento di distinzione rispetto a maleducati ed incivili. L’educazione migliora la convivenza con noi stessi e gli altri, infatti, a volte una ragione personale compensa più che una ripicca plateale. Trascurare questi principi fa si che l’ignoranza sia carnefice della civiltà, da cui derivano cultura e intelligenza, indispensabili per scegliere il proprio stile di vita. Infatti, conoscere le buone maniere e decidere di non rispettarle e diverso da non conoscerle affatto.

 

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