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PREOCCUPAZIONE

Allarme Caritas, in aumento le richieste alla mensa: "Sono 3.500 in più"

Tutti i servizi hanno fatto registrare una forte crescita. Il presidente di Caritas, Cecilia Scaffardi: "Anche a Parma c'è una povertà strutturale e i nostri enti sono gravati dall'aumento dei costi. Martorano? Non incide, ma gli sbarchi continuano"

Anche Parma assiste impotente all'aumento della povertà. Sono più di 3.000 (3018) le persone che vivono in povertà sanitaria, ad esempio, aiutati dagli enti istituzionali. Confrontando i numeri dei primi due mesi del 2024, ci si trova davanti a una crescita esponenziale delle richieste arrivate alla Caritas diocesana di Parma. In mensa si registra un aumento di 3.500 pasti rispetto allo stesso periodo del 2023. Una crescita condivisa in tutti i servizi. Il Centro d'ascolto della Caritas ha visto un +40% degli utenti. La mensa si attesta intorno a un +24%.

Tanta gente che si rivolge all'Ente per la distribuzione di vestiti, per le docce. "In conclusione, possiamo dire che la fine dell'anno scorso ci aveva pre-allertato su questa povertà trasversale e in aumento - dice Cecilia Scaffardi, presidente di Caritas Parma -. Il dato purtroppo è stato confermato in questi primi mesi. Non solo si è stabilizzato, addirittura è salito. Questi numeri ci dicono che la povertà è strutturale nel nostro Paese. E anche in Emilia-Romagna, considerata terra ricca, ci sono diversi problemi in questo senso. Prendete Parma, ad esempio: dalle classifiche vediamo come questa sia una città che gode di diversi privilegi in termini di alta vivibilità e reddito. Eppure soffre".

Basti pensare come anche altre realtà impegnate nella solidarietà denuncino più o meno una situazione di crescente apprensione per le famiglie bisognose. Emporio Solidale, ad esempio, è arrivata a gestire 1.800 famiglie. E circa 400 sono in lista d'attesa per capire se beneficieranno o no dell'aiuto di una realtà da anni al fianco di chi soffre. 

Cresce la preoccupazione

"Parma ha dei numeri preoccupanti - continua la Scaffardi - in un contesto certamente mondiale, europeo anch'esso preoccupante per gli scenari di guerra, per la violenza che ogni giorno vediamo. Non solo per il bagno di sangue umano causato da queste continue tensioni internazionali, ma anche per le conseguenze che hanno su tante persone. Quello che stiamo dicendo da tempo è che siamo arrivati a un punto di non ritorno. Anche le risposte che enti come Caritas si aspettano, devono essere strutturali. Chiediamo certamente di allargare l'orizzonte a livello nazionale. Non ci sono più determinati ammortizzatori, potevano essere d'aiuto a diverse famiglie in difficoltà. Ma poi, anche a livello locale, ci sono delle situazioni che non possono essere trattate sempre in forma emergenziale come l'accoglienza, come il tema della casa, come il tema della sanità. Va affrontato in modo strutturato il discorso. Servirebbero dei percorsi che non siano a ostacolo per le persone e anche per la realtà che si prendono cura di questa gente che ha bisogno". 

Aumento dei costi

"Di fronte all'aumento dei costi dell’acqua e dell’energia elettrica anche noi siamo in difficoltà. Sono tutti costi che vanno ad influire in primis sulle famiglie e le persone che hanno già dei problemi, ma anche sulle nostre stesse realtà. Nelle nostre strutture assistiamo a un aumento delle utenze che è molto significativo. L’avvio della bella stagione potrebbe far pensare che una parte di questi problemi sia stata messa alle spalle, ma in realtà paghiamo le conseguenze di un inverno pesante, senza contare che c'è un altro tema che va affrontato e gestito in maniera diversa da come è stato gestito oggi. Si deve prevedere un aumento degli sbarchi per quanto riguarda l’immigrazione. Sbarchi che comunque sono sempre continuati, anche nei mesi invernali".

Martorano non influisce

A proposito di sbarchi, sono 7 i migranti che arriveranno sul territorio di Parma a fronte dell'ultimo attracco della nave di Emergency al Porto di Ravenna. Ma Martorano non va a incidere sull'incremento dei numeri. "Noi diamo una collaborazione al Centro di Accoglienza Temporaneo attraverso una collaborazione - spiega la Scaffardi - fornendo dei pasti con la con la cooperativa che gestisce il Centro e diamo una mano dove ci può essere un bisogno. Ma Martorano non è la realtà che influisce su questi numeri, è solo lo specchio di una situazione che comunque sta attraversando il nostro Paese e che si riflette nella nostra città".

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