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L'INTERVISTA

Luigi Molinari: "Il lupo pericoloso per l'uomo? Si ma in cento anni c'è stata una sola aggressione"

Intervista al tecnico faunistico del Wolf Apennine Center nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano: "Ormai vivono da anni in pianura e non è raro vederli. Il 30% dei lupi trovati morti sono vittime dei bracconieri"

"Il lupo pericoloso per l'uomo? Potenzialmente si ma in cento anni c'è stato un solo episodio di aggressione a persone. Se paragoniamo questo dato con le aggressioni fatte dai cani non c'è confronto". Luigi Molinari del Wolf Apennine Center nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano è uno dei massimi esperti di lupi. Dopo i video che riprendono lupi e branchi di lupi in pianura, tra Vigatto e Torrile abbiamo chiesto al tecnico faunistico di fare un punto sulla presenza del lupo in queste zone e come dobbiamo comportarci. "Dovremmo iniziare a ragionare in modo diverso: dobbiamo evitare che animali selvatici come i lupi si avvicinino a noi, dando per esempio del cibo. Le persone non sono abituate ad avere a che fare con gli animali selvatici" 

Nelle ultime settimane diversi cittadini hanno immortalato lupi in zona di pianura, molto vicini alle abitazioni. Sono avvistamenti che la stupiscono? 

"I lupi nelle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Modena vivono da anni in zone di pianura vederli non è una cosa rara per tre motivi. Nelle aree aperte sono più visibili, c'è una rete stradale più fitta. I lupi poi sono attratti dalle grandi stalle di bovini. In orario notturno infatti si avvicinano alle stalle. Si conta che tra Parma e Reggio ci siano circa 300 mila bovini e centinaia di stalle. Il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano negli ultimi 10 anni ha dotato alcuni lupi di radiocollari satellitari: in questo modo riusciamo a capire dove vanno e quali sono i loro comportamenti. Ormai i lupi vivono anche in pianura, mangiando per esempio anche le nutrie. Non è raro che qualcuno faccia delle osservazioni alle prime luci dell'alba".

Spesso si parla dei lupi in termini di allarme sociale, è vero che il lupo è pericoloso per l'uomo? 

"Dal punto di vista dell'allarme sociale non c'è nulla di strano o di pericoloso. Il monitoraggio di Ispra effettuato nel 2020-2021, di cui mi sono occupato personalmente per le aree di Parma e Piacenza mostrava che in questa zona, di 900 chilometri quadrati, sono concentrati diversi lupi. C'è una densità alta, anche se il calcolo di 10 lupi ogni cento chilometri quadrati non è del tutto corretto. Negli ultimi 100 anni solo un lupo ha morso delle persone ed è stato messo in cattività. Se paragoniamo il dato con le aggressioni che vengono effettuate per esempio dai cani non c'è confronto. Il lupo è potenzialmente pericoloso in quanto animale selvatico ma il rischio è molto basso".

Quindi come ci dobbiamo comportare? 

"Dovremmo iniziare però a ragionare in modo diverso: dobbiamo evitare che animali selvatici come i lupi si avvicinino a noi, dando per esempio del cibo. Le persone non sono abituate ad avere a che fare con gli animali selvatici. C'è una forte suggestione ed una strumentalizzazione per quanto riguarda la presenza dei lupi".

Per quanto riguarda invece gli attacchi agli animali da allevamento quanti danni causano i lupi? 

"Altro discorso è la predazione di animali domestici, di pecore e capre. I danni che i lupi provocano, tra Parma e Reggio Emilia, sono piuttosto limitati: si parla di 4-5 mila euro di danni all'anno. I danni che fanno i cinghiali o le lepri sono molto superiori. Nella zona di Parma vengono trovati, in media, una trentina di lupi morti all'anno. Di questi circa il 30% sono vittime dei bracconieri. Si tratta solo della punta dell'iceberg perchè chi effettua la caccia illegale del lupo non vuole certo che le carcasse vengano ritrovate. I lupi vengono avvelenati, colpiti con il fucile o con i lacci".

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