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De Lorenzis, violenza sessuale nei confronti di 28 pazienti: la Corte d'Appello conferma la condanna a 14 anni

La seconda sezione di Bologna ha confermato la sentenza del Tribunale di Parma

La seconda sezione della Corte d'Appello di Bologna ha confermato la condanna in primo grado del medico parmigiano Gianfranco De Lorenzis a 14 anni per violenza sessuale aggravata nei confronti di 28 pazienti che si erano affidate alle sue cure. I giudici hanno quindi confermato la decisione del Tribunale di Parma. Il procuratore generale aveva chiesto la riduzione e l'esclusione della condanna per quanto riguarda 16 donna ma la Corte d'Appello ha invece confermato.

"Si è di fronte ad un soggetto - si legge nella sentenza - che con ostinata pervicacia e senza pudore - è riuscito a negare l'evidenza, anche dopo la messa in onda del filmato de Le Iene, proponendo per ore al Tribunale un'assurda versione dei fatti indicativa del suo sprezzante, ma perfettamente lucido, delirio di onnipotenza". E ancora: "La natura sfacciatamente sessuale e lasciva degli atti compiuti e la finalità di soddisfacimento della libido manifestata dall'imputato in occasione della loro realizzazione non sono suscettibili di interpretazione alternative". 

"Vi racconto l'inferno delle visite nel suo studio: baci in bocca e palpeggiamenti"

Medico parmigiano accusato di violenza sessuale da 28 pazienti 

Il chirurgo 69enne, per l'accusa, avrebbe molestato 28 donne. Lo specialista in chirurgia bariatrica, che aveva lavorato in una clinica di Parma, sarebbe stato denunciato da alcune pazienti per fatti che vanno dal 2007 al 2016. Le pazienti sarebbero state molestate nel suo studio, altre prima di entrare in sala operatoria o addirittura dopo l'intervento. 

Le numerose parti civili hanno tutte ripetuto anche nei mesi scorsi lo stesso modus operandi del medico: visite con modalità molto discutibili, palpeggiamenti, baci sulla bocca, presunti abusi che ancora oggi segnano la vita di donne che aveva fiducia in questo “luminare” che esercitava in una clinica cittadina.

l'arringa fiume degli avvocati del chirurgo. La difesa ha puntato invece sulla mancanza di molesie ("Si trattava di visite scrupolose, specie per pazienti obese a rischio di certe patologie"). 

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