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A scuola si ricicla: vecchi bancali diventano una panchina

Il progetto realizzato da due alunni delle medie. Il sindaco Spina: "Il vostro è stato un esercizio di cittadinanza, perché è così che si sta in una comunità"

Il loro destino sarebbe stato quello di finire in qualche stazione ecologica. Invece, grazie agli alunni della scuola media di Sala Baganza “Ferdinando Maestri”, quei vecchi bancali sono tornati a nuova vita, diventando una panchina ecosostenibile dove potersi sedere per leggere, studiare o, più semplicemente, chiacchierare. Una storia a lieto fine, resa possibile da un progetto voluto dal Consiglio comunale dei ragazzi di Sala Baganza, realizzato in collaborazione con l’Amministrazione comunale e l’Istituto Comprensivo, sotto la supervisione della professoressa di musica Marina Gatti, che deposti per un attimo flauto e chitarra ha indossato il grembiule da falegname guidando i suoi due giovani apprendisti Andrea (3^A) e Pasquale (3^B), nella virtuosa trasformazione. E nella mattinata di mercoledì 13 marzo, quella panchina è stata posizionata nel cortile del polo scolastico di via Vittorio Emanuele II, alla presenza degli alunni e dei docenti, del sindaco di Sala Baganza Aldo Spina, dell’assessore all’Ambiente Norberto Vignali e della prima cittadina del Consiglio comunale dei ragazzi, Chiara Paini, che ha aperto la cerimonia di inaugurazione. «Questa panchina è il primo tassello del nostro programma – ha affermato –. Andrea e Pasquale l’hanno realizzata la scorsa estate ed ora è un luogo per tutti noi, dove poter ripassare, parlare o riposarsi durante l’intervallo». «Abbiamo utilizzato dei bancali di riciclo che sarebbero tati bruciati – hanno spiegato i due apprendisti falegnami –, dopodiché l’abbiamo verniciata con dell’impregnante per proteggerla dalla pioggia». «Questa panchina testimonia un concetto molto chiaro che abbiamo condiviso – ha sottolineato il sindaco Spina –: il nostro mondo, anche partendo dalle cose più piccole, può essere cambiato e migliorato nella misura in cui desideriamo farlo e sulla base dell’impegno che mettiamo in campo. Il cambiamento è possibile, e si può fare la stessa cosa in tanti ambiti. Qui entra in gioco l’aspetto del metodo – ha aggiunto –. C’era un’idea intelligente per valorizzare del materiale di scarto ed è questa l’idea che dobbiamo avere del nostro pianeta: riutilizzare le cose per ridurre la quantità di rifiuti che produciamo Dall’idea, poi, si è arrivati a un progetto che, altro elemento di forza, è stato condiviso. E da lì è iniziata una “collaborazione”, altra parola chiave. Il progetto è diventato qualcosa di concreto e si è arrivati ad un risultato. Il vostro è stato un esercizio di cittadinanza – ha concluso il sindaco –, perché è così che si sta in una comunità, attraverso gesti di fiducia e responsabilità».

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