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È un Parma per cuori forti: Delprato al 94' lancia la fuga

In pieno recupero arriva il gol del capitano dopo un erroraccio di Nicolas che vale il 3-2. Crociati a +8 dalla Cremonese e, in attesa di Como e Venezia, guarda tutti dall'alto

Alla fine i pugni al cielo li alza Fabio Pecchia, immerso in un frullatore di emozioni. In poco meno di un minuto passa dalla delusione del pareggio incassato sull'ottavo gol preso da calcio piazzato, alla gioia per un 3-2 insperato, arrivato sul filo del gong. Il Parma è una corazzata e anche in partite così tirate, alla fine, riesce a sorridere. Un altro messaggio mandato al campionato, con le avversarie che escono praticamente demolite emotivamente dalla rincorsa. Il Pisa cade ancora in pieno recupero. Stavolta la zampata è di Delprato. Il settimo gol oltre il novantesimo lo segna capitano, dopo un'azione convulsa in cui l'errore grossolano della difesa toscana spalanca le porte della vittoria numero 16 per i crociati. Esulta il Tardini dopo una grande fatica in una partita che non si era messa benissimo. Aperta da Benek (all'ottavo gol) e corretta da Man (al decimo), dopo il doppio pari di Valoti e Canestrelli. E decisa da una palla corretta in rete da Delprato. 

Pecchia lascia Estevez in panchina, sul quale pende il pericolo diffida in vista del big match contro il Como, sceglie Sohm in mediana accanto a Bernabé e lascia carta bianca ai quattro tenori la davanti: tra Man e Benedyczak si muove Mihaila per la pronta assistenza a Bonny. Un 4-2-3-1 più fluido, che tende a non dare punti di riferimento ai difensori toscani, con gli esterni che si scambiano spesso la posizione e virano in maniera repentina alla ricerca della giocata. La primissima parte di tempo vede i crociati accendersi sulle ali della fantasia di Dennis Man, che spara subito - dopo una giocata con Mihaila - verso Nicolas. Rimbalzato. Il Parma è bello, armonioso ma la sua fluidità lascia spazio a qualche scricchiolio di troppo. Con soli due uomini nel cuore del campo (Bernabé e Sohm) Marin, Veloso e Valoti trovano molto spazio per far girare il pallone rapidamente e recapitarlo sugli esterni.  Delprato e Coulibaly non hanno sempre le spalle coperte, i dirimpettai Barbieri ed Esteves spesso riescono ad arrivare sul fondo e a pescare qualche compagno che alimenti il fuoco amico. Non è il solito Parma, in mezzo dove Pecchia di solito ha costruito le sue fortune, comanda il Pisa e il vantaggio di Benek (25’, con una girata volante splendida su passaggio di Delprato) è quasi inaspettato. I crociati accettano la superiorità dei toscani e aspettano pensando di aver messo la partita sul binario giusto, solo che non riescono quasi mai a ripartire. E restano dentro la ragnatela costruita da Aquilani: un minuto prima del gol a don Fabio era toccato tirare un sospiro di sollievo dopo aver visto la controfigura di Torregrossa divorarsi in maniera clamorosa il più classico dei tap-in a Chichizola steso. Prima ancora, il portiere argentino in uscita bassa aveva sbarrato la strada a Toure, giustiziere dell’ultimo Parma sconfitto al Tardini, coprendo il buco lasciato da Circati e compagni. E il pareggio arriva sugli sviluppi di un calcio d’angolo: Valoti raccoglie una palla vagante in area e la spara alle spalle dell’incolpevole Chichizola. Siamo al 35’, e fino a qui aveva fatto meglio la squadra di Aquilani sul piano del palleggio. Pecchia, che non poteva essere contento a fine primo tempo, richiama Hernani ed Estevez, toglie Sohm e Bonny e avanza Bernabé sulla trequarti, avvicinandolo alla porta. Ne esce una squadra di gran lunga più equilibrata e fisicamente più pronta a duellare, a palleggiare e a verticalizzare. 

Il Pisa è come se fosse sparito dal campo: la prima volta che si affaccia dalle parti di Chichizola è quasi all’80’. Aquilani si sgola ma i suoi manovrano, quando ci riescono, fino alla metà campo poi vengono cinti d’assedio da un Parma molto più ordinato. Che sfonda al minuto 81', quando Man (dopo che aveva colpito la traversa con una bordata) rompe l'argine su palla di Camara toccata da Charpentier. Il suo decimo gol in campionato però non basta a blindare la vittoria. Il colpo di testa di Canestrelli rischia di rovinare la festa in casa Parma. Ma ci pensa Delprato a stappare la bottiglia e a lanciare verso la Serie A un Parma che non si ferma più.

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