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Venerdì, 26 Aprile 2024

Christian Donelli

Giornalista ParmaToday

Quegli invisibili davanti al Duc: l'altra faccia della pandemia

Tante famiglie e singoli senzatetto vivono sotto al ponte della Parma: la loro protesta mostra che il 'sistema Parma' non è il migliore dei mondi possibile

Sono accampati da giorni davanti al Duc. Fino a pochi giorni fa dormivano sotto al ponte della Parma. A pochi passi dalle nostre case e dai palazzi istituzionali.

La presenza di famiglie e singoli senzatetto anche nella ricca Parma è una novità solo per chi non vuol vedere: basta andare in stazione dove, ogni settimana, i volontari delle associazioni distribuiscono cibo a chi non può permetterselo.

Mentre la pandemia colpisce la classe media, i commercianti, i piccoli imprenditori, i gestori di bar e ristoranti - attaccati da una crisi epocale - c'è l'altra faccia della crisi da pandemia. Quella di chi prima non aveva nulla ed ora ha meno di nulla. Con la perdita di quel minimo reddito - spesso in nero - molte famiglie - italiane e straniere - si sono trovate sul lastrico. Se prima riuscivano a pagare faticosamente un affitto ora sono costrette a dormire, letteralmente, sotto i ponti.

Gli invisibili del Duc costringono le istituzioni cittadine a fare i conti con un'emergenza nell'emergenza. Il sistema del welfare parmigiano non è il migliore dei mondi possibili, come ancora molti credono. Nonostante gli sforzi lascia fuori le categorie meno protette e più deboli: con la chiusura di alcuni dormitori in città molte più persone senzatetto sono costrette a vivere sotto al ponte, in stazione, in case ed edifici abbandonati, sui vagoni ferroviari in deposito, nei cantieri o sotto i portici del centro.

Uno sforzo di dignità suggerirebbe un intervento dell'assessore al Welfare del Comune di Parma Laura Rossi, che ha promesso di impegnarsi per una soluzione,  e del Prefetto, rappresentante del governo sul territorio, che ha il potere di prendere provvedimenti di più ampio raggio. Se il dormitorio del Cornocchio ha già chiuso quello di via Toscana chiuderà a fine mese, con la conseguenza di altre persone in strada.

Le famiglie e i rifugiati che da giorni dormono in tenda davanti al Duc, ci mostrano - con tutta la loro disperazione - l'altra faccia della pandemia a Parma: quella degli invisibili, degli esclusi dal modo del lavoro che non vogliamo vedere ma che in questi giorni ci stanno 'costringendo' a farlo. Il loro grido non può essere ignorato. 

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