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Azienda Ospedaliera, la delusione di Giovanni Oliva della Cisl dopo l'incontro: "E' mancato il coraggio di fare il salto di qualità"

Martedì 20 giugno si è tenuto un incontro tra sindacati per l’applicazione del nuovo contratto di lavoro

Martedì 20 giugno si è tenuto un incontro tra sindacati CGIL FPI, CISL FP,  UIL FPL, FIALS FISI - comparto sanità -  e Azienda Ospedaliera di Parma per l’applicazione del nuovo contratto di lavoro della sanità, sulla valorizzazione degli incarichi di funzione dell'area comparto.  

Giovanni Oliva, responsabile sanità di CISL FP Parma, non nasconde la propria delusione: “Invece di seguire una logica di valorizzazione delle competenze e delle professionalità, la direzione ha presentato una mappatura degli incarichi che sembra essere espressione di appiattimento e indifferenziazione della premialità.  Prendiamo atto che al Direttore FF (Facente Funzioni)  della Direzione delle Professioni Sanitarie è mancato il coraggio di fare il salto di qualità e di promuovere il merito.”  Oliva evidenzia anche altri aspetti: “Rileviamo che è mancata la forza, la fermezza e la volontà di “pesare oggettivamente” le posizioni, alcune delle quali molto complesse che ricevono la medesima valorizzazione di incarichi molto meno articolati e meno impegnativi. Inoltre, nel rispetto del principio di trasparenza, durante l’incontro sono state espressamente chieste in visione le schede redatte per la definizione del valore economico delle posizioni, ma ad oggi non vi è alcun tipo di riscontro. “

Oliva afferma che il documento non ha trovato condivisione per ben 22 RSU su 45:  “Ma la direzione ha deciso di adottarlo ugualmente: si sottolinea che la rappresentanza sindacale dei lavoratori (RSU), costituisce un elemento fondamentale del tessuto democratico e partecipativo aziendale e gli stessi pareri  richiamano la necessità da parte delle aziende di perseguire il principio generale del raggiungimento del maggior consenso possibile. È palese che la scelta aziendale disattende il principio fondamentale ispiratore delle buone relazioni sindacali. Nella sua ostinata perseveranza, la delegazione al tavolo ha mostrato un un’arrogante disinteresse del pensiero della metà dei rappresentanti dei lavoratori, comportamento che rasenta l’inaccettabilità e mina le basi del sistema sindacale. Alla luce di quanto sopra conclude -  esortiamo la Direzione Generale a riflettere sulle modalità di conduzione politica dei tavoli: un numero così elevato di RSU che non condivide la linea aziendale è un segnale forte del quale bisogna tenere conto e dal quale non si può prescindere in sede di accordo. “

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