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Economia

Banca Monte, i sindacati: "Non ci sono più scuse. Avviare confronto"

Con il passaggio definitivo della azioni della Fondazione a Intesa Sanpaolo, i sindacati confederali chiedono al nuovo presidente Venturini di tenere un incontro con i rappresentanti dei lavoratori

Lo scorso 26 luglio sono avvenuti il passaggio della maggioranza delle azioni di Banca Monte Parma dalla Fondazione Monte Parma a Intesa Sanpaolo e l'elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione di Banca Monte Parma S.p.A.
In una nota dei sindacati si legge che "Ora, secondo le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, non ci sono più scuse; occorre finalmente aprire un vero confronto con le rappresentanze sindacali aziendali dei lavoratori. A questo proposito, i sindacati confederali chiedono al nuovo presidente, Flavio Venturini, tra i suoi primi atti, di tenere un incontro con i rappresentanti dei lavoratori".

"Anche le Istituzioni locali, a questo punto, considerato il definitivo ingresso di Intesa Sanpaolo in Banca Monte Parma, dovrebbero superare la riluttanza evidenziata nei mesi scorsi e giocare finalmente un ruolo attivo per la tutela dei lavoratori, salvaguardando, sul territorio locale, i livelli occupazionali e il radicamento della banca.  

I lavoratori che, con il loro impegno quotidiano, hanno garantito continuità ed efficienza all’attività della banca – che il management, per di più lautamente pagato, e gli amministratori, hanno seriamente compromesso -  meritano, secondo i sindacati confederali, di avere quelle risposte che da mesi stanno sollecitando.
Con le loro iniziative di lotta, i lavoratori di Banca Monte hanno anche contribuito a mantenere sveglia l’attenzione della pubblica opinione su questa delicata e cruciale vertenza, ricordando ai cittadini parmensi l'importanza di conservare la loro ultima banca locale".
 

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