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Economia

Sovrintendente e Cda della Fondazione Toscanini a fine mandato: un bilancio insoddisfacente per sindacati e lavoratori

Il giudizio delle Segreterie Provinciali e le RSA SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL e FIALS-CISAL

"Punteggio di qualità artistica del FUS a -7 (27 a fronte dei 34 del triennio precedente), lavoratori ancora oggi in stato di agitazione (da 10 mesi) - si legge in una nota firmata dalle Segreterie Provinciali e le RSA SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL e FIALS-CISAL - ricorso a consulenze spropositato, assenza di comunicazione con i dipendenti, relazioni sindacali interrotte, progetto artistico a breve termine finalizzato a singoli eventi, giudizio negativo sul nuovo organigramma e relativo malcontento dell’intero comparto tecnico-amministrativo: sono tante le motivazioni che spingono le Organizzazioni Sindacali ed i Rappresentanti dei lavoratori a dichiarare insoddisfacente il bilancio di questo mandato del Sovrintendente Alberto Triola e del CDA: dal coinvolgimento marginale dell’Orchestra nelle attività/progetti della Fondazione, alle modalità di confronto con le Rappresentanze sindacali (all’ultimo incontro sull’organigramma la Sovrintendenza e le risorse umane si sono presentati ad un tavolo sindacale, senza preavvisare le Organizzazioni, con un pool di legali), dal numero di Orchestrali per la prima volta nella storia della Toscanini ridotto a 42 elementi su un organico stabile di 52 (da contratto aziendale estendibile a 56), ai tanti progetti confusi e senza seguito che hanno comportato spreco di risorse che dovevano essere destinate invece ad una gestione migliore dell’Orchestra e della Fondazione tutta, all’aumento spropositato di dipendenti amministrativi e consulenze.

Premesso che alcuni argomenti sono stati affrontati e risolti seppur dopo la proclamazione dello stato di agitazione (banditi i Concorsi per Prof. d’Orchestra, nuovo regolamento dei Concorsi, la revisione di alcuni regolamenti interni), per altri aspetti non ci sono stati quei cambiamenti che a più riprese le OO. SS. e le RSA avevano evidenziato e richiesto.

Dall’ultimo incontro fra le Organizzazioni sindacali, i Rappresentanti dei lavoratori della Fondazione con l’Assessore regionale, l’Assessore comunale, richiesto per riportare il quadro delle situazioni in essere nella Fondazione, nulla è mutato: ad oggi ancora non esiste condivisione e confronto costruttivo con le lavoratrici e i lavoratori della Fondazione, riguardo alle scelte strategiche e di sviluppo della Fondazione stessa.  

Dopo aver voluto imporre un nuovo organigramma a qualche mese dalla scadenza di mandato e nonostante il parere negativo delle Organizzazioni Sindacali e dei Rappresentati dei lavoratori, la Sovrintendenza persevera a tutt’oggi nell’assenza di dialogo con i dipendenti.

A questo si aggiunge il fatto che, sotto il profilo operativo ed organizzativo, la Fondazione continua a mostrare gravi carenze nonostante il nuovo organigramma e le numerose e costose consulenze (spesi 378.458€ nel 2021 e 343.352€ nel 2022), affidate con il consenso del CDA a scapito della valorizzazione dei dipendenti stessi della Fondazione spesso mortificati nelle loro competenze. Tale disorganizzazione sta compromettendo la qualità del lavoro di tutti i dipendenti e l’operatività stessa della Fondazione (quello dell’Orchestra in particolar modo). 

Senza contare che fra il personale amministrativo, aumentato a dismisura, ci sono troppi quadri che per gli alti compensi erodono buona parte dei contributi e poco personale operativo: peraltro i dipendenti andati in pensione su ruoli fondamentali e delicati (buste paga e contratti ad es.) sono stati sostituiti all’ultimo minuto e senza essere affiancati per il relativo trasferimento delle competenze.  

C’è stata poi una politica di vendita biglietti sbagliata: dapprima venduti a prezzo pieno e successivamente a prezzo promozionale per compensare le scarse vendite creando disappunto fra gli abbonati.

Riteniamo che per quanto detto, occorra voltare pagina evitando gli sprechi, i personalismi e le autocelebrazioni a cui abbiamo assistito durante questo mandato: occorre ritornare nell'alveo dello Statuto della Fondazione e delle attività in esso previste, ricreare quella serenità persa fra i dipendenti, recuperare e rilanciare la storia e la notorietà della Fondazione Toscanini offuscata da questo mandato: auspichiamo in uno sforzo comune e un impegno di tutte le forze politiche e culturali che saranno coinvolte nelle nuove nomine di CDA e Sovrintendenza, affinché la Toscanini ritorni ad essere un punto di riferimento della Musica lirica e sinfonica non solo nel nostro Paese ma anche all’estero.

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