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Economia

“Innovazioni nella rete dei servizi socio sanitari: prospettive di sviluppo”, la tavola rotonda organizzata da Spi Cgil Parma

Tra i relatori: Igor Taruffi, assessore al Welfare della Regione Emilia-Romagna, Daniela Bortolotti della segreteria Spi Cgil Emilia-Romagna, Ettore Brianti, assessore al Welfare del Comune di Parma.

Un confronto franco e aperto, tra spinte all’innovazione, necessità di garantire alti standard qualitativi e le innegabili difficoltà di far quadrare i conti. Questa l’estrema sintesi della tavola rotonda organizzata da Spi Cgil Parma sul tema dei servizi socio sanitari che si è tenuta questa mattina e che ha messo insieme le istanze portate avanti dal sindacato pensionati della Cgil e le progettualità dell’amministrazione comunale e della Regione Emilia-Romagna. All’incontro dal titolo “Innovazioni nella rete dei servizi socio sanitari: prospettive di sviluppo” hanno partecipato l’assessore regionale al Welfare Igor Taruffi, Daniela Bortolotti della segreteria Spi Cgil Emilia-Romagna, l’assessore al Welfare del Comune di Parma, Ettore Brianti.

“Viviamo in una società sempre più longeva, dove ben presto gli anziani soli rappresenteranno un terzo della popolazione, almeno nella nostra Regione -ha esordito nell’introduzione Valentina Anelli, segretaria generale Spi Cgil Parma- questo ci impone di tracciare una strada per rimodulare e rinnovare il sistema dei servizi che durante il periodo Covid ha evidenziato molte criticità e fragilità latenti, ancora oggi non risolte. Abbiamo anche la necessità di prevenire il rischio che gli anziani diventino il business di soggetti senza scrupoli che si affacciano con scarsa competenza e bassa moralità nel mondo dell’assistenza”.

A tenere banco quando si affronta il tema dei servizi è sempre anche la questione della sostenibilità della spesa, per questo a livello regionale, sindacati e amministrazione sono impegnati in un confronto, non senza divergenze: “La Regione ha nel comparto sanitario e sociale le sue maggiori voci di spesa -ha sottolineato l’assessore regionale al Welfare Igor Taruffi- I fondi distribuiti al sociale sono la priorità delle priorità ma la Legge di Bilancio ci mette in seria difficoltà perché non prevede risorse per la non autosufficienza, non prevede risorse per la disabilità e prevede una spesa per il sistema sanitario che sarà completamente assorbita dagli adeguamenti contrattuali. In più il governo ci chiede 41 milioni di euro come contributo per la sostenibilità. Questo impone per esempio di mettere mano anche a capitoli che non avremmo voluto toccare come le rette delle strutture residenziali per anziani che non vengono toccate dal 2015. Chiediamo al Governo di fare la propria parte (cosa che non ha fatto neanche per l’alluvione in Romagna) e ciediamo alle parti sociali, sindacati compresi, di affiancarci in questa richiesta”.

“Il confronto nel merito è serrato -ammette Daniela Bortolotti, Spi Cgil Emilia-Romagna- ma c’è disponibilità a discutere, purché si ragioni anche in termini di offerta di un servizio aderente ai bisogni. Ad oggi chi arriva nelle strutture residenziali è solitamente non autosufficiente, serve dunque un potenziamento dell’assistenza infermieristica qualificata. Sull’idea di andare insieme a Roma a chiedere al Governo di essere ascoltati, credo si possa lavorare in maniera proficua, del resto il sindacato sta facendo da mesi sentire la propria voce con scioperi e manifestazioni”.

Alle nuove sfide del settore socio assistenziale e sanitario il Comune, dal canto suo, risponde con il Patto sociale per Parma: “Tra i vari capitoli che compongono questo strumento che è di lavoro e programmazione -ha spiegato l’assessore comunale Ettore Brianti- ne abbiamo riservato uno alle Case di Comunità che dovranno integrare servizi sanitari e sociali e che sono un punto fondamentale della presa in carico delle fragilità. Altro punto fondamentale riguarda l’abitare, tema su cui il Comune sta investendo molto con gli alloggi di cohousing che vedranno la condivisione di spazi tra anziani, studenti e giovani famiglie”.

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