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Che festa al Fuori Orario per gli Ex-Otago

È con la curiosità di tastare il polso alla nuova scena indie italiana che venerdì sera in molti si sono presentati al Fuori Orario (Taneto) per assistere al concerto inaugurale del tour di Marassi, quarto album degli Ex-Otago uscito lo scorso ottobre. Mentre i coetanei e affini I Cani, Lo Stato Sociale e The Giornalisti iniziano a riempire i palazzetti, il quintetto genovese proseguiranno il loro giro d’Italia tra locali indipendenti. E le pretese da stadio sembrano restare confinate nel nome dell’LP rievocante il quartiere di Genova dove ha luogo il Galileo Ferraris. O nell’audio di sfondo che apre il concerto, fatto di frammenti tratti dalle telecronache di vecchi derby tra Genoa e Sampdoria. Quasi fosse un modo attraverso cui l’inconscio collettivo degli Ex-Otago tradisce aspirazioni di sold out numericamente più rilevanti. Ambizioni riflesse piuttosto eloquentemente dalla potenza mirata e definita dei nuovi singoli. Dalle generazionali “Cinghiali incazzati” (suonata come ultima canzone del bis) e “I giovani d’oggi”, arrivando fino alle ballate. “Gli occhi della luna”, la prima canzone che spinge il pubblico ad alzare cellulari e accendini al cielo. Ma soprattutto “Quando sono con te”, il singolo visto da molti come il solco ideale tra ciò che gli Ex-Otago sono stati e potrebbero divenire. Un momento di passaggio tra la scena indie pura e le radio commerciali. Iter già vissuto in scala più ampia dai già citati The Giornalisti, definitivamente usciti dal guscio del passaparola e delle condivisioni su Facebook grazie alla loro “Completamente”. Le sonorità e le atmosfere proposte dal quintetto genovese non differiscono di tanto. Ma – per ora -  paiono non volerne sapere di sconfinare dall’atmosfera di festa tra amici che si è percepita in modo netto anche venerdì sera al Fuori Orario. Una festa in cui la ritmica più serrata e coinvolgente del nuovo album si fonde alla perfezione con i trasognati esotici esordi, confluendo nella riedizione della cover di “The rhythm of the night” che anni fa regalò agli Ex-Otago la prima ribalta. Una visibilità già assaporata senza sconvolgere gli equilibri e il percorso di un gruppo ancora molto legato alle proprie origini, non soltanto geografiche. “Non mi dire stai tranquillo, perché tranquillo non sono”, cantano in uno dei momenti più alti del nuovo album e del tour. Peccato che sia l’esatto opposto di quanto trasmesso al pubblico in questa prima serata, mai così fraterna e amichevole. Fin troppo per alcuni, per chi Marassi vorrebbe riempirlo davvero. Un’anima che si insinua negli Ex-Otago stessi, ne siamo sicuri. Ma, per ora, sa starsene al suo posto. Evitando di guastare tutta la bontà di questo presente. Nonostante l’attesa di qualcosa sia evidente.

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