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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Lavoro, Adl Cobas: "Nel magazzino Kamila altri 10 lavoratori sospesi per aver scioperato"

Blitz del sindacato nella sede di Coop Allenza a Villanova di Castenaso: "Coop Alleanza non può continuare a nascondersi dietro il meccanismo degli appalti e sbandierare bei principi e codici etici, quando poi nei suoi magazzini le cooperative subappaltatrici agiscono indisturbate fuori da ogni perimetro di legalità"

Stamattina 13 Marzo, una delegazione di lavoratori e attivisti sindacali dell'Adl Cobas, si è presentata presso la sede centrale di Coop Alleanza 3.0, a Villanova di Castenaso (BO), per chiedere conto all'azienda degli oltre 30 licenziamenti “per sciopero” avvenuti nelle scorse settimane, in particolare nel centro logistico dell'appaltatore Kamila, a Parma.

Licenziamenti avvenuti nel corso della vertenza sindacale dei lavoratori impegnati negli appalti della rete di magazzini che riforniscono i supermercati COOP di tutta la regione Emilia-Romagna, avviata da quasi un anno contro il mancato riconoscimento del sindacato e le pessime condizioni contrattuali e di lavoro oltre il limite dello sfruttamento, persino con denunce per casi di caporalto e mancato rispetto delle tutele di salute e sicurezza.
Della vicenda si è parlato anche in Parlamento, definita un grave caso di “caporalato industriale” e di “licenziamento di massa” da parte dell'on. Ascari (M5S), firmataria di un'interrogazione al Ministro del Lavoro Calderone che dovrebbe portare a controlli ministeriali.

Finora COOP si è solo limitata a vaghe dichiarazioni sulla stampa di “rispetto per i diritti dei lavoratori” ed auspicio per “una serena risoluzione delle vicenda”. Ma nei fatti si è chiamata fuori da ogni responsabilità, dichiarano i rappresentanti sindacali di ADL Cobas, rifiutando ogni coinvolgimento e lasciando che si consumasse un gravissimo e inaudito atto di ritorsione antisindacale a danno di decine di lavoratori della propria rete logistica, in palese contrasto con i principi e le libertà costituzionali che la stessa COOP ribadisce nei proprio “codice etico”.

“Abbiamo chiesto un'immediata presa di parola ed un coinvolgimento diretto di COOP Alleanza (come promesso e non mantenuto in occasione del Congresso Legacoop l'8 febbraio scorso), che non può continuare a voltarsi dall'altra parte e nascondersi dietro il meccanismo degli appalti, sbandierare bei principi e codici etici quando poi nei magazzini cooperative subappaltatrici agiscono indisturbate fuori da ogni perimetro di legalità e di rispetto dei diritti basilari dei lavoratori. Una vergogna per questa azienda e per questa regione, sulla carta tanto attente ai principi etici quanto nei fatti distratte e assolutamente disinteressate alle condizioni di lavoro povero e maltrattato di chi con il proprio lavoro essenziale contribuisce a generare ricchezza e lavoro.”

“Così facendo si passa un messaggio chiaro a chi gestisce direttamente i lavoratori: agite indisturbati e se serve licenziate, perché nei magazzini COOP è vietato organizzarsi con un sindacato per chiedere diritti e salario corretti e mettere in discussione il sistema degli appalti, è vietato scioperare in forme efficaci. Ed infatti ad oggi altri 10 lavoratori di Parma sono sottoposti ad analogo procedimento disciplinare e non è esclusa la stessa sorte dei colleghi. Intanto venerdì 17 a Parma un'assemblea pubblica cittadina discuterà della vicenda, dove è prevista la presenza dell'on. Ascari, del collettivo di Fabbrica GKN di Firenze e alla quale sono invitati la società civile e i rappresentati politici e istituzionali del territorio.

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