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I sindacati: "Il Cda ed il Sovrintendente della Toscanini sottovalutano il clima di tensione"

"La risposta del Cda al comunicato sindacale conferma la mancanza di comunicazione tra lavoratori e dirigenza. Si rendono necessarie alcune precisazioni"

La risposta del CDA al comunicato sindacale conferma la mancanza di comunicazione tra lavoratori e dirigenza. Si rendono necessarie alcune precisazioni

"Non abbiamo menzionato - si legge in una nota delle Segreterie Provinciali e le RSA SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, FIALS CISAL - una riduzione del contributo economico del FUS, ma un calo della valutazione di qualità artistica (-7 punti rispetto al triennio precedente). Invece l’aumento citato dal CDA è dovuto ad una maggiore disponibilità economica del FUS per tutti gli enti, non solo per la Toscanini.

Abbiamo evidenziato l'eccessivo ricorso a collaborazioni e consulenze (citiamo i dati del sito in “Amministrazione trasparente”) a discapito del personale interno. La risposta di contro parla di trasparenza e modalità di pubblicazione sul sito. Non ha niente ha da dire il CDA sulle consulenze autorizzate nonostante esistano figure interne già retribuite per le stesse mansioni?

Abbiamo scritto di “coinvolgimento marginale dell’Orchestra” (un esempio: su 15 concerti del precedente Festival Toscanini l’Orchestra era presente soltanto in 3), il CDA risponde con “coinvolgimento nei processi informativi” e liquida come materia “non dei sindacati” il progetto artistico. Ci pare utile ricordare al CDA che i rappresentanti sindacali, musicisti di indiscutibile valore, proprio nella materia artistica hanno le competenze più alte e il citato Comitato Esecutivo, interlocutore del Sovrintendente, ha sottolineato più volte le varie problematiche artistiche: ad esempio la scelta di programmi che poco valorizzano l’Orchestra, l’organico orchestrale spesso sottodimensionato (con la scusa di mancanza di risorse) rispetto al repertorio previsto ecc.

La diminuzione del personale stabile dell'Orchestra da 52 a 42 elementi, a parità di contributo, non ha scuse valide, neanche da parte del CDA che su questo non ha vigilato. Altre Orchestre italiane hanno indetto concorsi nonostante il Covid. L'accordo sindacale sui Concorsi ed il Regolamento è stato raggiunto solo dopo lo stato di agitazione proclamato (e ricordiamo ancora in corso) e che ha impresso una tabella di marcia serrata permettendo il completamento dell’organico in tempi utili. La revisione del Regolamento e la riformulazione sul numero dei componenti delle commissioni sono stati importanti passi dei sindacati per una maggiore partecipazione dei Professori d'Orchestra nella selezione dei futuri colleghi con ricaduta sulla qualità artistica già evidente. Peraltro fa sorridere il fatto che sul sito della Fondazione, dopo il nostro comunicato, si siano aggiunti “i posti vacanti e quelli ancora da ricoprire”: è surreale pubblicare una pianta organica dell’Orchestra inserendo i 6 posti a Concorso e i 4 che non hanno ancora preso servizio e la cui conferma è di là da venire. Magari se al prossimo Concerto si aggiungono anche le sedie vuote ed i leggii senza spartito si dirà di avere l’organico pieno.

Le relazioni sindacali si sono interrotte quando il Sovrintendente Triola e la Responsabile del personale Capecchi si sono presentati a un tavolo sindacale con gli avvocati senza preavviso, modalità di confronto gravi e incoerenti con le procedure previste dal CCNL, cosa portata a conoscenza (insieme a molte di quelle qui riportate) degli Assessori regionale e comunale e del componente il CDA Avv. Negri nel corso dell’incontro richiesto dalle scriventi.

Risponde al vero invece il rifiuto di avviare la trattativa relativa al rinnovo del contratto integrativo: come potevamo accettarlo dopo che lo stesso Sovrintendente qualche settimana prima ha rifiutato una richiesta di confronto dei rappresentanti sindacali adducendo come pretesto l’attesa della sua riconferma e il clima poco favorevole? Il clima cambia a seconda degli argomenti?

Vogliamo altresì ricordare che fino allo stato di agitazione le occasioni di dialogo diretto tra Orchestra/Amministrativi e Sovrintendente sono state praticamente nulle, avviate poi con un clima palesemente forzato. Riportiamo il grave esempio della latitanza del Sovrintendente Triola ad una richiesta scritta dell'Orchestra di confronto sui risvolti umani e professionali del licenziamento di un Professore anche delegato sindacale (altra macchia indelebile per la Fondazione).

Sull’organigramma non ci ripetiamo: abbiamo già scritto e detto ufficialmente la nostra contrarietà alla luce sia delle mortificazioni delle competenze dei dipendenti storici della Fondazione, sia sull’aver voluto affrontare la cosa a scadenza di mandato, sia della consulenza data in merito alla Bocconi. Inoltre, siamo ancora in attesa delle 800 pagine di tale studio promesse e mai arrivate, così come dell’incontro richiesto sulle riprogrammazioni delle attività a fronte dei tagli sul contributo regionale: questi altri esempi di come vengono gestite le relazioni.

Le questioni sollevate dai sindacati e condivise dalla quasi totalità dell'Orchestra e degli amministrativi puntano ad una diversa considerazione e comunicazione con tutto il personale, ad un più sensato ed equilibrato uso delle risorse nel rispetto della natura e dello statuto della Fondazione, e dell'esperienza di chi negli anni si è speso per essa. Di certo in questa sede non si sollevano questioni di natura diversa, aumenti salariali o rimodulazioni di orari lavorativi, seppur su questi ultimi riconosciamo che la Dirigenza ha mostrato sensibilità. Una richiesta di un adeguato uso delle risorse che consideriamo appartenere alla comunità della regione Emilia Romagna, perché la Fondazione segua la sua natura e non sconfini in ambiti che contrastano con altre istituzioni culturali. Restiamo in attesa del cambio di rotta… in stato di agitazione". 

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