"Italiani veri": il film sul successo della musica italiana in Unione Sovietica al Borgo Santa Brigida
Sabato 27 alle 21.30 al Borgo Santa Brigida 5/A si proietta il film “Italiani veri” di Marco Raffaini.
"Italiani veri” è un documentario sullo straordinario successo della canzone italiana in Russia e negli altri paesi dell’ex URSS negli ultimi 50 anni. Frequentando la Russia ci si rende conto di quanto grande sia la conoscenza e la simpatia che la musica leggera italiana incontra in quel paese e dell’intensità dei sentimenti che questa provoca tra persone dei più diversi strati sociali e delle più diverse generazioni.
La narrazione parte dall’inizio degli anni 60, quando la voce di Robertino, il bambino prodigio, che all’epoca aveva dodici anni, entra in Unione Sovietica e si diffonde fino a fargli vendere più di 50 milioni di dischi. La sua popolarità è talmente grande che Valentina Tereshkova, la prima donna cosmonauta, chiede di poter ascoltare le sue canzoni a bordo della navicella spaziale, mentre in occasione di un incontro di calcio a Mosca tra le nazionali di URSS e Italia, gli altoparlanti dello stadio diffondono, prima dell’esecuzione degli inni nazionali, una canzone di Robertino.
Negli anni 80 la televisione sovietica inizia a trasmettere ogni anno la serata finale del festival di Sanremo, vera e propria finestra sul “libero” Occidente e le canzoni italiane di musica leggera possono essere ascoltate senza censure, a differenza di quanto avveniva con i maggiori gruppi rock inglesi e americani. Questo fa sì che la fama dei cantanti italiani più rappresentativi (Toto Cutugno, Adriano Celentano, Al Bano e Romina Power, Pupo, Ricchi e Poveri, Riccardo Fogli, per citarne solo alcuni) si propaghi massicciamente in ogni angolo di un paese sconfinato.
Agli anni ‘80 risalgono anche le prime esibizioni dal vivo dei cantanti italiani in Unione Sovietica, davanti a stadi e palazzetti esauriti. Oggi, a più di trent’anni dal crollo dell’Unione Sovietica, la loro popolarità resiste grazie anche a una nuova veste, a un nuovo modo di proporsi: il duetto con artiste e artisti russi. Il film ripercorre le tappe di questo successo, cerca di spiegarne il motivo e ne trova le radici nell’immenso favore che la cultura italiana gode tra la popolazione russa, che risale a ben prima della comparsa della musica leggera: basti pensare, come esempio, a quanti pittori e scrittori russi raccontarono l’Italia nell’Ottocento o alla diffusione che ebbero in Unione Sovietica i film del Neorealismo italiano.
Italiani veri si sviluppa attraverso interviste ai maggiori protagonisti di questo successo (Robertino, Al Bano, Pupo, Toto Cutugno), a cantanti russi e russe che hanno collaborato con loro (Tat’jana Bulanova, Svetlana Svetikova, Diana Gurtskaja), a esponenti della scena underground pietroburghese (Oleg Garkusha, Viktor Sologub), a critici musicali, giornalisti, professori universitari e a semplici appassionati di musica italiana.