spettacolo e mostra sulla grande guerra venerdì 29 marzo, ore 21, al museo rover joe di fidenza
Dalla jeep Willys MB al radar Würzburg, dal faro della contraerea Searchlight alla stazione radio mobile Jimmy: non è un film bellico, ma solo un piccolo esempio dei cimeli del museo Rover Joe nel quartiere La Bionda a Fidenza, in via Giovan Battista Della Chiesa 8. Un luogo inimmaginabile dall’esterno e pregnante invece di storia all’interno. Non una storia qualsiasi, bensì quella che ha deciso i destini dell’umanità nella prima metà del 1900, attraverso la tecnologia applicata agli usi militari e trasferita poi agli usi civili (telescriventi, Poste & Telegrafi, radar di sicurezza marittima e aerea, sistemi di comunicazione nelle forze dell’ordine, fax, telefax... fino ai proto-Gps).
L’associazione storico-culturale Rover Joe è il frutto della competenza e della passione del presidente Alberto Campanini, imprenditore illuminato e collezionista di oltre duemila apparati derivanti soprattutto dalla Seconda guerra mondiale. Lo stabilimento adibito a museo sta ospitando una suggestiva esposizione in omaggio al centenario della fine della Prima guerra mondiale, visitabile nei giorni feriali fino a giugno con ingresso gratuito (info 0524-524060) e impreziosita da un imminente spettacolo a tema, che è più di un concerto: venerdì 29 marzo 2019 alle ore 21 “Partire... per ritornare”, canti, racconti e immagini della Grande Guerra, con ingresso libero fino a esaurimento posti.
Protagonisti I Cantori di Santa Margherita, un coro di 36 elementi nato nell’omonima frazione di Fidenza nel 1971, dedito al canto d’autore d’ispirazione popolare, diretto da Germano Boschesi e già in tour all’estero. In scaletta “Monte Pasubio”, “Stelutis Alpinis”, “Ta-pum” e altre canzoni alternate ai recitati di Davide Zoni, che darà voce alle lettere dei soldati e a brani di Mario Rigoni Stern e del poeta parmigiano Renzo Pezzani, raccolti e riadattati da Flora Bonomini. Su un fondale, le foto e i video del conflitto che cominciò nel luglio 1914 (il 24 maggio 1915 per l’Italia) e si concluse nel novembre 1918.
Rover Joe da 13 anni colleziona, restaura e mostra al pubblico le tecnologie elettroniche e i sistemi di comunicazione impiegati nei primi decenni del ’900, in particolare durante il massimo sviluppo dal 1939 al 1945, e mira alla diffusione di ricerche sugli studi delle tecnologie della comunicazione, dalla telegrafia elettrica al radar. Il museo annovera dispositivi del tutto originali e per la maggioranza funzionanti: radio, sistemi telefonici, veicoli dotati di sistemi di radiocomunicazione, macchine cifranti come l’Enigma e altre apparecchiature utilizzate per comunicazioni segrete nella Seconda guerra mondiale.