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Traversa di Vazquez all'ultimo respiro: il Parma trova un punto ad Ascoli

Finisce 0-0 al Del Duca. La squadra di Iachini sfiora la vittoria, al 95'. Legno del mudo. Prima aveva tremato per il palo di Salvi (espulso alla fine). La reazione c'è stata, ma non è bastata per la vittoria

Le speranze di ripartire da una vittoria si stampano sulla traversa di Vazquez. El mudo, al 95', la scuote con il sinistro. A un passo dalla fine della partita. Un buon punto, minacciato da un Ascoli che ha provato ad accelerare alla fine, dopo aver controllato il Parma. Salvi, espulso per un fallaccio su Zagaritis, ha spaventato Buffon, provvidenziale anche oggi. Il suo colpo di testa è finito sul palo, poi Dionisi ha cercato di iscriversi al club di chi gli ha fatto gol, ma è stato stoppato sulla linea. E la partita è tutta qui, è decollata alla fine quando le due squadre si sono allungate. Lo 0-0 certifica che il Parma è ancora in convalescenza, un malato che respira ma resta ancora troppo vicino alla zona play out. 

Dura una ventina di minuti l’esperimento di Beppe Iachini, di affidare la trequarti a Dennis Man tentando di giocarsela con quattro difensori in partenza. Dopo di che l’allenatore decide che il vestito giusto, del quale è ancora alla ricerca, può essere quello del 3-5-2, con Juric largo a destra,  chiamato a interpretare - a seconda dello sviluppo della manovra - le due fasi galleggiando tra la mezzala e esterno di fascia. Man si sposta sulla sinistra. La squadra sembra costruita così male che quando pensi di aver trovato il modo di esaltare le caratteristiche di un calciatore, subito tocca stravolgere il sistema o fare un passo all’indietro perché la coperta è corta. Ma prima di gennaio, quando anche Iachini spera che i suoi trovino il modo di rimettere in carreggiata l’auto, il tecnico è costretto a fare esperimenti per provare a raddrizzare una situazione poco piacevole.

Con Tutino e Inglese innescati da Man prima e Vazquez dopo, il Parma prova a fare male a Leali che si spaventa - nel primo tempo - solo quando Juric gli stacca davanti. E’ l’unico pericolo creato dai crociati a caccia di un risultato utile per scacciare le nubi di cui ha parlato Iachini in conferenza. Il ritiro di Ascoli ha restituito maggiore convinzione, Danilo e compagni proteggono Buffon senza trovarsi con l’acqua alla gola, come spesso è accaduto in queste quindici partite di campionato. E a Buffon non sembra vero, dato che Gigi si distende solo su una conclusione di Iliev, da lontano. Schiattarella sembra essere più in partita, c’è filtro, meno distanza tra i reparti ma se Vazquez non si accende il gioco ristagna in mezzo.

La partita continua a essere tattica, per usare un eufemismo, Sottil prova a renderla effervescente con Bidaoui, Iachini gli risponde con Benek e Brunetta per uno spento Tutino e Juric. Cambia poco, l’Ascoli è attento, lascia sfogare il Parma che fino agli ultimi metri fa bene il possesso, poi tra una scelta sbagliata e la mancanza di convinzione, non impensierisce Leali che grossi problemi non ne ha. Per provare a incidere, Iachini inserisce anche Felix Correia per Delprato. L’Ascoli ha un paio di guizzi all’inizio della ripresa, il Parma qualche palla che avrebbe potuto gestire meglio. Ma le occasioni migliori sono per i crociati che, prima con Inglese, poi con Benedyczak, sfiorano il colpaccio. Prima l’ex Chievo gira a lato di poco, poi il polacco va da solo verso Leali, ma gli sbatte contro a causa dell’ultimo controllo sbagliato. A fine gara, negli ultimi dieci minuti, succede più di quanto non sia successo in tutta la gara: le squadre sono stanche, lasciano qualche spazio in più, l’Ascoli sfiora il gol con Salvi bravo a staccare ma sfortunato a trovare il palo. Sulla ribattuta, provvidenziale Buffon. Ma al tramonto della sfida, le speranze del Parma si stampano sulla traversa scrollata da Vazquez. 

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