rotate-mobile
SCUOLA

Servizi di infanzia, la replica della Bonetti: "Le famiglie pagano una retta calcolata su base isee"

Con una nota dei gruppi di maggioranza arriva la risposta in merito alla mozione della Consigliera Ubaldi

Sulla mozione presentata dalla consigliera Ubaldi in tema di percorsi 0-6 l’opinione della Giunta, per il tramite dell’Assessora Bonetti, e della maggioranza era stata chiara fin dalla discussione in Commissione. Tale opinione, non favorevole, è stata quindi ribadita anche in occasione del voto nella scorsa seduta consiliare. Come ampiamente dichiarato e dimostrato, nessun intento ideologico: è infatti stato chiarito dall’Assessora Bonetti, così come dai gruppi di maggioranza – anche sulla scorta del quadro sulle attività legate ai percorsi 0-6 già presenti nei servizi educativi cittadini, esposto dalla stessa Assessora  – quanto già emerso in sede di commissione: il dispositivo, che impegnava l’amministrazione ad avviare sinergie tra offerta statale, comunale e privata, che certamente rappresentano una ricchezza nella complessiva offerta educativa cittadina, è di fatto già ricompreso sia nel programma elettorale e di mandato dell’amministrazione, sia nelle attività ad oggi già in essere nei servizi. L’offerta di servizi per la fascia 0-6 infatti prevede già, di fatto, un dialogo – sia dal punto di vista del coordinamento pedagogico che della programmazione – fra scuole comunali (a gestione diretta e indiretta), statali e private e ulteriori percorsi sono in corso di definizione, per garantire una sempre maggiore qualità dei servizi offerti alle famiglie.

Quanto però dichiarato dalla consigliera in conferenza stampa va oltre al tema oggetto della mozione.

Il sistema 0-6, inteso come percorso coordinato nelle attività e nella potenziale continuità educativa fra nidi e scuole infanzia, non ha a che fare direttamente con la questione liste d’attesa. Il tema dell’accessibilità ai servizi riguarda in larga parte un tema di risorse disponibili che, in qualsiasi modo vengano messe a sistema, sono necessarie per garantire alle famiglie rette accessibili e quindi sostenibili nel bilancio famigliare. Questa attenzione per la sostenibilità economica non è marginale in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, prova ne è anche la giusta preoccupazione della consigliera Ubaldi per eventuali costi eccessivi nel settore privato che, però, possono essere calmierati solo con un intervento pubblico, come sta avvenendo in questo momento a Parma, dove le famiglie con bambini iscritti ai servizi pagano una retta progressiva calcolata su base isee.

Questo significa un investimento da parte dell’amministrazione, che ha comportato un aumento di costi a bilancio per mantenere invariate le tariffe per l’anno scolastico 2023/2024 nonostante l’aumento dei prezzi generalizzato.

“L’attuale stanziamento rispetto ai servizi privati, con i quali è attivo un rapporto di acquisizione posti da bando - ha ribadito l’Assessora - va interamente a beneficio delle famiglie, che pagano la stessa retta sia che frequentino un nido/scuola infanzia comunale o privato. Il percorso 0-6 auspicato dalla consigliera in termini di potenziale convenzionamento con il settore privato non incontra, ancora una volta, pregiudizi ideologici, ma l’elemento dirimente rimane la disponibilità economica da mettere a sistema. Per una riduzione delle liste d’attesa è infatti necessario un investimento – in strutture pubbliche o private – mirato a mantenere l’offerta economicamente sostenibile da parte delle famiglie, già ora in molti casi in difficoltà. Il nostro intento è quindi quello di rassicurare le famiglie sul percorso che stiamo portando avanti e che speriamo possa concludersi positivamente con un ampliamento dell’offerta integrata 0-6. Nel contempo, auspichiamo anche un altrettanto forte impegno di tutti e quindi anche da parte delle minoranze in Consiglio, nel chiedere adeguati finanziamenti nazionali sul settore, auspicio a cui il Governo non dovrebbe essere indifferente considerate le costanti dichiarazioni a sostegno della famiglia e della natalità, che possano mettere i Comuni nelle condizioni di applicare rette sostenibili. Questo perché un aumento dell’offerta ma con una tariffazione alta non risolverebbe in ogni caso il problema delle liste d’attesa”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Servizi di infanzia, la replica della Bonetti: "Le famiglie pagano una retta calcolata su base isee"

ParmaToday è in caricamento