rotate-mobile
Attualità

Cassa di espansione del torrente Baganza, completato il 40% dei lavori

La vicepresidente della Regione, Irene Priolo: "Pronti a stanziare ulteriori 20 milioni necessari al completamento, 14 già dal bilancio regionale. La sicurezza dei cittadini è prioritaria"

Ha raggiunto un avanzamento del 40% il cantiere di realizzazione della Cassa del Baganza. Risultano già ultimati il consolidamento delle fondazioni del manufatto A (diga con paratoie regolabili) e, nonostante i rallentamenti determinati dal maltempo 2023, la fondazione del manufatto B (la seconda diga). Completati anche il canale di collegamento tra il depuratore della Cassa e il corso d’acqua; le diaframmature contro le infiltrazioni e le scogliere in alveo. E ancora: sono terminate le attività riguardanti la costruzione di alcune arginature e della soglia di valle, ossia una struttura trasversale che serve a mantenere il livello dell'alveo; metà della briglia di monte – ed è in esecuzione l’altra metà. Risulta invece in avanzata fase di realizzazione lo scarico di fondo di sicurezza della diga che sarà completato nel 2024. Il completamente dell’intera Cassa si conferma previsto entro il 2026. La Cassa del Baganza Rispetto al progetto di Cassa del Baganza, la Regione da subito ha operato con un approccio complessivo, integrato e condiviso per la sicurezza del territorio, facendo del nodo idraulico Parma-Colorno un laboratorio per la piena attuazione delle linee strategiche tracciate dai nuovi strumenti di pianificazione. La Valutazione impatto ambientale (Via) – avviata nel febbraio 2017 e terminata ad aprile 2018 – ha considerato tutti gli impatti su territorio, falda, ecosistemi terrestri e acquatici, vegetazione e paesaggio, in modo da rendere pienamente compatibile le esigenze di sicurezza idraulica con la sostenibilità dell'intervento.

Nel dicembre 2017 il progetto definitivo ha avuto anche il parere favorevole del Consiglio superiore dei lavori pubblici e della Direzione dighe del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, a garanzia della adeguatezza costruttiva e dei dispositivi di controllo e manutenzione rigorosi e tecnologicamente avanzati di cui la Cassa sarà dotata. I lavori di realizzazione dell’invaso sono partiti il 13 ottobre 2020. L’appalto è stato affidato all’Associazione temporanea d’Impresa (Ati) “Strabag-Costruzioni Edili Baraldini Quirino”, che si è aggiudicata la maxi-gara europea. La Cassa sta sorgendo a circa 15 chilometri a monte della confluenza del corso d’acqua con il torrente Parma, tra i comuni di Parma, Collecchio e Sala Baganza. Occuperà un’area di quasi 9 ettari (8,6 ettari per la precisione, in parte terreni di una cava già esistente) e potrà contenere fino a 4 milioni 700mila metri cubi d’acqua. Sarà circondata da circa 3 chilometri e 300 metri di argini dall’altezza crescente fino al massimo di 16 metri, nella parte più a nord.

L’invaso sarà composto da due comparti che entreranno in funzione in successione, a seconda della quantità d’acqua da invasare. Per la regolazione idraulica sono previsti in tutto tre manufatti in calcestruzzo: il principale sarà una diga dotata di quattro paratoie mobili che serviranno a governare la portata in uscita dal corso d’acqua, analogamente a quanto avviene per la cassa del torrente Parma. Agendo insieme alla Cassa del Parma, operativa dal 2005, quella del Baganza sarà in grado contenere l’evento di piena con tempo di ritorno di 200 anni, riducendo in modo significativo il rischio per i residenti e, in generale, per la popolazione della città e per tutte le attività economiche e i monumenti storici. In caso di piena con tempo di ritorno di 100 anni, garantirà la sicurezza idraulica della città di Parma, di Colorno e di tutta l’asta arginata.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cassa di espansione del torrente Baganza, completato il 40% dei lavori

ParmaToday è in caricamento