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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Banca del Tempo, boom di adesioni contro la crisi economica

Giuliana Rossi, socio fondatore del servizio spiega come funziona lo 'scambio di tempo': "Riceviamo un aumento di richieste alle quali non siamo sempre in grado di dare risposta"

“Siamo in netto calo per il deposito di tempo in banca, ma riceviamo un aumento costante di richieste alle quali non sempre siamo in grado di dare risposta”. Queste le parole di Giuliana Rossi, referente e socio fondatore Banca del Tempo “Il mio tempo per i tuoi bisogni” UIL Pensionati Parma. Effetto della crisi. Anche un sistema ormai consolidato e diffuso come la Banca del Tempo, rischia di traballare. Nonostante le difficoltà, dopo vent'anni dal primo esperimento italiano a Parma, la Banca del Tempo rappresenta, ancora oggi, per molte persone una vera e propria risorsa. Tuttavia, come spiega Giuliana Rossi, “oggi, con la situazione attuale, ci sono più richieste che nuove adesioni. Chi non ha un lavoro o lo ha perso di recente, si focalizza prioritariamente a trovarne un altro, con minor tempo da depositare in banca”.

Un sistema di scambio nato negli anni Ottanta in Gran Bretagna, nell'ottica di considerare come unica moneta il tempo, attraverso beni e saperi. A Parma sono sempre più numerose le persone che vi si rivolgono, un alto numero sia di parmigiani che di extracomunitari. “Oltretorrente”, “Il mio tempo per i tuoi bisogni” e “Gocce TemporALI”, le tre realtà attualmente presenti a Parma. Il servizio permette di possedere un proprio voucher. Non si deposita o si riscuote mai denaro ma la disponibilità di offrire e ricevere prestazioni quantificate sulla misura temporale. Scambio, tempo come unità di misura e parità tra i soggetti le tre regole base della Banca del Tempo. “Il principio è quello che un'ora valga sempre un'ora -, ci spiega un ragazzo che afferma di usufruirne da tempo -.Quindi se ho bisogno di una baby sitter e sono un bravo elettricista posso fornire un'ora del mio lavoro in cambio di un'ora di ciò di cui ho bisogno io”.

Un sistema che incentiva l'instaurazione di una rete di relazioni interpersonali, non dettate dall'ottica del denaro o dal ruolo all'interno della società, favorendo l'integrazione. “L'intuizione - spiega Giuliana Rossi, UIL Pensionati Parma- è nata nel 1991 nell'intento di ridare un ruolo attivo agli anziani, per dimostrare che non sono solo consumatori di servizi ma erogatori degli stessi. Parma è una città classista dove gli anziani per troppo tempo sono stati considerati come persone da mantenere, con bisogno costante di assistenza”. Una determinazione portata avanti per anni, con risultati definiti da Giuliana Rossi come eccellenti, nonostante le difficoltà date dall'essere i pionieri del servizio in Italia. “Le difficoltà maggiori le abbiamo avute all'inizio, proprio perchè eravamo i primi. Siamo partiti in 13 soci, ora siamo circa in 300. Abbiamo riscoperto il valore del baratto, che può riguardare servizi diversi in momenti diversi”. E sono soprattutto donne dai 65 anni in su a rivolgersi a noi, ma non solo. Molte sono malate di solitudine, abituate tutta una vita a prendersi cura degli altri, sentono di essere arrivate all'anzianità depauperate del loro ruolo all'interno della società.

Abbiamo cercato di inculcare nei nostri anziani che la fortuna di essere sani e autosufficienti non deve andare sprecata davanti alla televisione, ma può essere dirottata verso chi ne può avere bisogno. Si tratta spesso di piccoli servizi, disbrigo di faccende familiari, un aiuto per le giovani coppie che, con gli impegni di lavoro, hanno bisogno di qualcuno che aiuti i propri figli con i compiti, o li accompagni a scuola. In particolar modo, per chi è in pensione da anni è fonte di soddisfazione e motivazione alzarsi la mattina sapendo di poter essere utili a qualcun altro”.

Un vero e proprio scambio di culture e bagagli professionali come afferma Giuliana Rossi: “Nella realtà di oggi, dove spesso i bambini non sanno che il pollo non nasce al supermercato, incontrare chi può insegnare a seminare o a mungere una mucca o raccontare la Resistenza e la vita in tempo di guerra, si rivela un'esperienza particolarmente formativa e stimolante per entrambe le parti”. Molto più che un semplice baratto, sostiene chi ne fa parte, ma un mutuo aiuto anche in casi di disabilità, per necessità di vario genere, dalla spesa al supermercato alla serata a teatro. “La solidarietà è un bene fondamentale – afferma Rossi- , va fatto riscoprire e dato in eredità, in un mondo di avarizia di sentimenti, dove il diverso è messo da parte”.




 

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