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Cronaca Centro / Strada della Repubblica

Cassa integrazione, lavoratori in Prefettura: "Senza sostentamento"

Da qualche mese i lavoratori in Cassa Integrazione in Deroga non ricevono l'assegno. All'origine forse cavilli burocratici. Sarebbero 40 mila persone in Emilia-Romagna. Presidio in tutta Italia di Cgil Cisl e Uil. Tarasconi della Uil: "Passi avanti ma ancora tanto da fare"

Una situazione di grave disagio per un numero significativo di persone, circa 40 mila nella sola Emilia Romagna, che potrebbe avere risvolti simili a una rivolta sociale in assenza di misure urgenti da parte del Governo. Questo il quadro tracciato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil sui lavoratori in cassa integrazione in deroga, per i quali è stato organizzato un presidio a livello nazionale davanti a tutte le prefetture d'Italia. “Si rende quanto mai necessario oggi sollecitare il Governo al pagamento degli assegni di cassa integrazione in deroga che da qualche mese i lavoratori che hanno perso il posto non ricevono" sottolinea nel corso del presidio di via Repubblica Mariolina Tarasconi della Uil.

Presidio Prefettura Cgil Cisl e Uil 15-2-2013


'CAVILLI BUROCRATICI'. Secondo quanto espresso dalle sigle sindacali, tra le ragioni che motiverebbero la situazione in atto anche cavilli burocratici relativi a lettura di circolari del Ministero del Lavoro e dell'Inps. Necessario focalizzarsi sui lavoratori e chiedere al Governo tutele adeguate, sottolinea Tarasconi: “Non hanno avuto l'assegno, chiediamo che vengano riconosciuti gli stipendi o comunque una tutela ai lavoratori sino al 2012 e che ci siano le autorizzazioni e i decreti attuativi per l'anno 2013. La crisi continua, per questi lavoratori in cassa integrazione in deroga, che sono piccoli artigiani e commercianti che non hanno la cassa integrazione guadagni tradizionale. Si parla in Emilia Romagna di 40 mila lavoratori su 7 mila aziende”.

'LE RISORSE CI SONO'. Una pesante ricaduta sociale che, tra i timori dei sindacati, potrebbe sfociare in una vera e propria rivolta dei cittadini in mancanza dell'attuazione di misure urgenti da parte del Governo. “Lasciare tante persone senza sostentamento per vivere è cosa grave. Le risorse a detta delle nostre organizzazioni sindacali nazionali ci sono. Da parte del Ministro Fornero c'è stata una certa apertura, nell'ultimo incontro a Roma tra Regioni e organizzazioni sindacali, però riconoscendo sinora solo 2 mensilità, mentre ci sono lavoratori che hanno più mensilità da ricevere, almeno tre. I sindacati e la conferenza delle regioni stanno pressando il Governo per far capire che il problema esiste”.

La richiesta dei sindacati attraverso il presidio quella di un riconoscimento di tutte le domande del 2012 delle casse integrazione in deroga e la predisposizione da parte del prossimo governo di decreti attuativi per il riconoscimento per il 2013. Qualche passo avanti è stato compiuto da parte del Governo a seguito delle sollecitazioni sindacali, sottolinea Tarasconi,“ma riteniamo sia necessario continuare a fare rimostranze per far si che i lavoratori ottengano quanto è in loro diritto ricevere, necessaria una completa copertura del periodo di sospensione del lavoro”.

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