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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

I gabbiotti dei Vigili? Verdini: "Recuperiamoli, li abbiamo pagati"

Il direttore di Confesercenti propone di 'riqualificare' le strutture create dalla giunta Vignali per i Vigili Urbani. Ormai molte sono chiuse e non funzionano. "Realizziamo dei box informativi"

LETTERA DI LUCA VEDRINI, DIRETTORE DI CONFESERCENTI PARMA

Quanti Parmigiani hanno visto un vigile urbano dentro i gabbiotti della sicurezza? Quelli con la scritta Polizia Municipale? Credo si possano contare su una mano. Forse qualche vigile è stato presente per alcune ore nei primi giorni di istituzione dei tanto sbandierati presidi per la sicurezza urbana. Ma poi? Sulla loro utilità poi ci sarebbe tutto discutere. Cosa potrà mai servire un presidio stabile in aree centrali della città ampiamente frequentate e assolutamente da tutti riconosciute come aree di degrado e soggette a microcriminalità? Forse che le forze dell’ordine non siano e non erano in grado di presidiare le zone da controllare? O che i criminali si possano spaventare per la presenza (se mai ci fosse stata) di uno o due vigili urbani? Ma siamo seri! Così come fa un po’ ridere vedere i militari, bardati di tutto punto con tanto di tuta mimetica, a pattugliare le nostre strade con camionetta al seguito.

Sarei curioso di sapere quanti atti di criminalità micro macro sono stati sventati dalla presenze dei due potenti presidi. Non sarebbe stato meglio dare maggiori risorse alle nostre forze dell’ordine? Magari aumentare l’organico della polizia? Oppure dotarli almeno della benzina o di mezzi più adeguati? Che paiono scarseggiare! In alcune città estere, davvero pericolose, la polizia, pattuglia con mitra spianati e cani lupo antidroga, a presidiare i quartieri con una grinta ed una organizzazione che noi ce la sogniamo. Eppure anche in quelle città il crimine non è stato sconfitto. Che spreco di denaro e quanta demagogia. I Vigili Urbani poi non riescono ad andare a presidiare le varie “movida” in quanto di notte effettuano pochi turni.

Perché mai dovrebbero stare fermi per ore dentro un gabbiotto di giorno? Ha fare che cosa? Ma ormai queste strutture le abbiamo pagate almeno rendiamole utili. Perché non pensare di recuperarli per scopi meno nobili ma almeno funzionali? In tutte le città del mondo più o meno frequentate da turisti esistono box informativi, gestiti perlopiù da cooperative giovanili, distribuiscono informazioni, cartine, danno informazione sui beni ambientali, museali, vendono i biglietti d’ingresso, danno informazione sui parcheggi, sui varchi e da noi volendo con un po’ di fantasia potrebbero fare anche molto di più.

Ad esempio segnalare fattori di degrado urbano, rilasciare semplici documenti comunali, proporre itinerari turistici, segnalare bar e ristoranti, eventi, segnalare dove si possono acquistare i nostri prodotti gastronomici, etc. Potrebbero segnalare ad infomobility per evitare le poco civili e per nulla stimolanti per il turismo multe applicate ai turisti che transitano sotto i varchi. Insomma essere utili ai turisti e ai cittadini. Sono steward urbani, spesso studenti o stagisti che si danno da fare per far quadrare il loro bilancio personale. Perché da noi non riusciamo a farlo?

Eppure anche a Parma i turisti ci sono. Non sono tantissimi ma ci sono e sono una risorsa indispensabile per la nostra economia. I box ci sono già. Gli studenti non mancano e non credo che i costi di gestione di un servizio così, possano ulteriormente dissanguare le già poco pingui casse comunali. E forse si potrebbero anche autofinanziare. Si potrebbe stimolare un po’ di lavoro giovanile che in questo periodo non guasterebbe. I nostri bei gabbiotti, invece di farli arrugginire, potrebbero essere utili a qualcuno e stimolare un po’ di lavoro e migliorare l’accoglienza turistica della nostra città. Magari occorrerebbe riposizionarli, cambiare qualche scritta, attrezzarli un po’, et voilà si potrebbero usare.

In alternativa o insieme si potrebbe anche pensare di concedere questi spazi informativi alle tante guide turistiche esistenti in città che già svolgono un utile servizio ma che così potrebbero sviluppare ulteriormente la loro attività ampliandola con servizi ai cittadini e alla comunità. Insomma, potrebbero divenire dei piccoli desk di informazione per tutti e perché no anche dei mini presidi di segnalazione di sicurezza. Potremmo così diventare una città più accogliente, più europea e perché no più civile.

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