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Scuole e famiglie in rete, Eramo: "Sta crescendo una mentalità nuova"

Soddisfazione espressa per il progetto che da vita a corsi di alfabetizzazione informatica, sicurezza in rete, incontri sul rapporto genitori e media e corsi di italiano per madri straniere. Eramo, dirigente istituto Sanvitale: "Mentalità nuova nelle scuole"

Rafforzare il diritto di cittadinanza passa anche attraverso la scuola e la sua digitalizzazione. Questo il principio alla base del progetto Scuole e famiglie in rete, che vede capofila l'istituto Sanvitale Fra Salimbene. A essere coinvolti non solo i ragazzi ma anche i genitori, con una serie di corsi nati dalla collaborazione tra la scuola e il Comune, con il sostegno economico della Fondazione Cariparma. Un progetto vasto che coinvolge tutte le scuole statali del primo ciclo, 13 istituti scolastici per 36 scuole primarie e secondarie di primo grado. Dopo l'acquisto di oltre 100 i computer, l'adeguamento rete dati e 12 corner di accoglienza digitale allestiti in ogni scuola, al via i corsi di formazione per l'accesso ai servizi digitali, che mirano anche a focalizzarsi sugli aspetti linguistici, la sicurezza in rete, l'utenza straniera e l'alfabetizzazione informatica delle famiglie. Soddisfazione espressa dal vicesindaco Nicoletta Paci, che nel corso dell'incontro con la stampa ha sottolineato l'importanza della sinergia con gli istituti e con la Polizia di Stato e l'importanza del sostegno della Fondazione Cariparma. Un progetto costato 153 mila euro che vede il contributo di Cariparma per 92.635 euro e il cofinanziamento del Comune per 20 mila euro, 11 mila euro da Parma Infrastrutture e delle scuole coinvolte. Fondamentale la presenza della Polizia Postale e delle Comunicazioni e il Centro studi ParmaInfanzia.

Tra gli intenti dei corsi non solo quello di rendere maggiormente familiare l'accesso alla rete e favorire l'alfabetizzazione informatica, ma anche rendere maggiormente consapevoli sull'importanza di un uso consapevole della rete, come sottolineato anche dall'ispettore capo della Polizia Postale Marcello Zanni: "Una delle priorità della Polizia di Stato è la tutela delle fasce deboli, perchè spesso non si conoscono i pericoli connessi a un uso improprio dello strumento informatico". Oltre al corso di alfabetizzazione informatica e il corso di accesso sicuro ai social network sono previsti incontri per insegnanti e genitori sulla sicurezza per l'accesso ai social network condotti da formatori del centro di ricerca sull'educazione ai media all'informazione e alla tecnologia della Cattolica di Milano, nell'intento di stimolare riflessioni sul rapporto tra ragazzi e media digitali. Previsto anche un corso per l'utilizzo degli applicativi nella comunicazione scuola famiglia, per permettere a insegnanti e facilitatori di affiancare le famiglie che si trovano in difficoltà nell'utilizzo del registro elettronico, uno strumento che permette di velocizzare le procedure burocratiche scolastiche trovando il modo di comunicare in tempo reale con le famiglie. Sarà possibile consultare online assistenze, valutazioni, pagelle e comunicazioni dei docenti attraverso un username e una password forniti.

"Anche grazie a questo progetto arriva il segnale che una mentalità nuova stia crescendo all'interno delle scuole - sottolinea il dirigente scolastico del Sanvitale Pier Paolo Eramo -, è positiva perchè da vita a pratiche nuove che altrimenti sarebbero rimaste lettera morta". E' previsto anche un corso per italiano seconda lingua per madri straniere, un'iniziativa che ha già riscosso particolare successo come spiegato da Liliana Rabboni, coordinatrice del corso di italiano L2. "Sinora hanno aderito 28 madri di 16 nazionalità diverse, in prevalenza provenienti dall'Africa del Nord, ma anche dall'Europa dell'Est e in minoranza anche provenienti dalle Filippine, da Cina e India. E' importante capire non solo le loro necessità in termini di orari e tempi, ma anche dal punto di vista personale, perchè il fatto di realizzare il corso a scuola permette a molte di loro di rapportarsi in modo ravvicinato a un mondo da cui prima spesso si sentivano escluse per ragioni culturali. Mi ha colpito il fatto che a iscriversi non siano state solo madri arrivate da poco in Italia, ma anche donne che sono qui anche da sei o sette anni, ma che per ragioni diverse non erano ancora riuscite a seguire un corso di italiano. Non si tratta solo di fornire loro strumenti di facilitazione linguistica per la società ma anche nel rapporto con i propri figli, tra loro ci sono anche donne che per ragioni culturali non erano mai andate a scuola e vedere l'emozione e la gratitudine nei loro volti è un segno importante per noi".

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