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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Sissa

Tamponi eseguiti senza dispositivi di protezione: blitz dei Nas in una farmacia di Sissa

I carabinieri hanno verificato che il personale non sanificava il luogo di somministrazione dei test. Controlli in tutta Italia: chiusi 21 centri

I controlli dei carabinieri dei Nas relativi alle irregolarità nell'effettuazione dei tamponi rapidi coinvolgono anche il parmense. Il personale di una farmacia di Sissa, addetto all’esecuzione dei tamponi, infatti - secondo quanto accertato dai militari - non utilizzava dispositivi di protezione individuale, in particolare il camice monouso e la protezione oculare, e non sostituiva i guanti in lattice monouso tra un cliente. I Nas hanno anche verificato che il personale non sanificava il luogo di somministrazione dei test. 

Tamponi rapidi e falsi: i Nas chiudono 21 centri

Usavano tamponi non regolari che potevano dare esiti falsi, oppure non registravano chi si sottoponeva ai test: sono tante le irregolarità scovate dai carabinieri dei Nas che hanno condotto una serie di controlli in tutta Italia principalmente per prevenire e contrastare il fenomeno dei cosiddetti "falsi positivi" e cioè soggetti già risultati positivi che si presentano presso un punto di prelievo con la tessera sanitaria di un altro soggetto "no vax" al fine di fargli ottenere, alla scadenza del periodo di quarantena e successivamente a un test negativo effettuato da quest’ultimo, il "green pass".

I carabinieri Nas hanno concentrato i loro sforzi per verificare che presso i punti di prelievo venissero effettuate correttamente le operazioni di identificazione dei soggetti da sottoporre a test, previa richiesta ed esibizione del documento di identità unitamente alla tessera sanitaria. 

Nell'ultimo mese sono stati interessati complessivamente 1.360 farmacie e centri di analisi, rilevando irregolarità presso 170 di essi (pari al 12,5%) e contestando 282 violazioni, a causa di: uso tamponi e kit reagenti non regolari, i quali, non rispettando gli standard richiesti, potevano fornire un risultato inattendibile; mancata identificazione e registrazione delle persone sottoposte a test nonché irregolarità nella comunicazione delle risultanze nella piattaforma sanitaria informatica; inadeguatezza delle figure professionali impiegate nell’esecuzione dei tamponi, in quattro casi effettuati da personale non qualificato e in altri casi privo del green pass obbligatorio; effettuazione dei test in ambienti non idonei sotto il profilo igienico sanitario (androni di condominio, sottoscala, etc.), in locali promiscui o in totale assenza di autorizzazione regionale, aumentando il rischio di contagio.

Ad esito delle ispezioni è stata disposta la sospensione di 21 punti di prelievo di tamponi rapidi condotti in condizioni igienico-strutturali carenti e con modalità non compatibili con la prosecuzione dell’attività. Sono stati sequestrati complessivamente 677 kit per tamponi rapidi risultati non idonei e individuati 18 operatori che svolgevano l’attività sebbene privi del green pass. L’estensione delle verifiche ha inoltre consentito di accertare ulteriori violazioni connesse con la regolare tenuta di farmaci e dispositivi medici, eseguendo il sequestro di 650 confezioni di medicinali defustellati e 25.300 mascherine facciali irregolari.

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