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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Tep, viaggio in Norvegia - Rizzi a Ghiretti: 'Non è stata una gita, ma un viaggio di lavoro'

Il presidente Tep risponde al consigliere: "La trasferta si è effettuata il 2 e 3 novembre, non verso una località turistica del jet set come sembrerebbe dal tuo comunicato stampa, ma verso un piccolo paesino a nord di Oslo, con partenza il lunedì mattina e rientro il martedì notte"

Tep e trasporto pubblico. Il consigliere Roberto Ghiretti in una nota aveva fatto alcune considerazioni sul viaggio di 4 dipendenti Tep in Norvegia per visionare alcuni autobus. "Tra il 2 e 3 novembre scorso -scriveva Ghiretti- ben 4 dipendenti Tep sono andati a Oslo per visionare 24 di questi bus, salvo scoprire, una volta arrivati lì, che non andavano bene in primo luogo perché a due porte invece che tre. Bastava farsi mandare qualche foto o una scheda tecnica dei mezzi per verificare queste fondamentali caratteristiche, invece sono andati in gita in quattro per due giorni fino in Norvegia!". Il presidente Antonio Rizzi risponde al consigliere con una nota stampa. 

LA NOTA DI ANTONIO RIZZI, PRESIDENTE TEP - "Caro Ghiretti, tirati in ballo come azienda dal tuo comunicato stampa, sento il dovere di rispondere personalmente ai cittadini sulla situazione del nostro parco mezzi e sulle motivazioni della trasferta norvegese del nostro personale, che nel tuo comunicato dipingi come una banda di sprovveduti in vacanza a spese della collettività. La flotta TEP, innanzitutto, ha un’età media appena al di sotto dei 12 anni e non di 13 come tu scrivi (al 31/12/2015 sarà di 11,97 anni, se si comprende anche il parco extraurbano, mentre per il solo servizio urbano l’età media sarà di 10,89 anni). Il valore è inferiore alla media nazionale, pari appunto a 13 anni, e a quella regionale (13,3 anni per Bologna, 12,5 per Modena, Reggio e Piacenza, mentre la Romagna si attesta sui 12,68 anni). In ambito regionale TEP è l’azienda col parco più giovane. Storicamente, l’acquisto dei nuovi mezzi è sempre stato cofinanziato con fondi statali, regionali e comunali, pressoché azzeratisi dal 2013 ad oggi. Per mantenere l’età media sui 10 anni sarebbe necessario acquistare 30 nuovi bus ogni anno, per una spesa pari a 6 o 7 milioni di euro, affrontabile solo in presenza di finanziamenti esterni. A differenza di altre aziende, tuttavia, TEP si è strutturata per continuare a rinnovare il parco veicoli con fondi propri. Negli ultimi 3 anni, TEP ha continuato a mettere in servizio mezzi nuovi: 25 nel 2014, 7 nel 2013 e 10 nel 2012. Per il 2015 abbiamo acquistato un nuovo bus 12 metri, mentre è già stata bandita una gara per 10 autosnodati lunghi 18 metri che andranno a integrare il servizio sull’asse nord-sud.

Di recente, la Regione Emilia Romagna ha promosso un programma di finanziamento al 50% per ogni nuovo bus che sarà acquistato in sostituzione dei vecchi Euro 0 ed Euro 1 ancora in esercizio nelle aziende regionali. TEP ha rispettivamente 2 mezzi Euro 0 e 15 mezzi Euro 1 e risulta essere, di fatto, l’azienda con più basso numero di vetture di vecchia generazione in Emilia Romagna, considerati i 112 Euro 0 + Euro 1 di Bologna, i 17 di Modena, Reggio e Piacenza e i 77 della Romagna. In prima battuta, peraltro, saranno finanziati gli Euro 0 e solo in un secondo momento gli Euro 1. TEP, a differenza di altre aziende, aveva già intrapreso negli anni passati un piano di rinnovamento per questi bus, e risulta, di conseguenza, penalizzata poiché inizialmente potrà beneficiare del finanziamento regionale per i 2 soli mezzi Euro 0, contro i 52 di Bologna, i 13 di Piacenza, Modena e Reggio e i 57 della Romagna. Posso già preannunciare, ad ogni buon conto, che nel budget 2016 sono previsti nuovi investimenti per il rinnovo del parco mezzi per un importo di € 5.750.000. Di questi, la quota più ampia servirà per i 12 nuovi mezzi da 18 metri autosnodati già a gara, mentre 1,2 milioni andranno a finanziare l’acquisto altri 6 nuovi mezzi lunghi 12 metri e a cofinanziare il bando regionale di cui sopra. Per rafforzare questa azione, abbiamo valutato la possibilità di destinare un milione di euro per l’acquisto di bus usati, qualora si presentasse l’opportunità per mezzi in buono stato ad un prezzo conveniente. Con la stessa cifra, infatti, l’investimento sull’usato permette di acquistare un numero triplo o quadruplo di vetture. In ogni caso, la cifra non è vincolata e può sempre essere destinata per comprare mezzi nuovi. L’acquisto di veicoli usati, peraltro, è una pratica comune per la maggior parte delle aziende di trasporto.

Ed eccoci, quindi, al viaggio in Norvegia. Alcune settimane fa, riceviamo informazioni circa la disponibilità di 26 autobus da 12 metri usati, con un’anzianità di 8 anni, pari quindi a circa la metà della loro vita utile. Si tratta di mezzi Euro 5 in buono stato, disponibili a meno di un terzo del prezzo rispetto al nuovo. L’azienda li vende non perché obsoleti, ma in quanto giunti al termine del servizio di manutenzione in global service, a seguito del quale l’onere della manutenzione passa dal fornitore al proprietario. Nei paesi del nord Europa, d’altronde, le risorse destinate al pubblico trasporto consentono queste scelte. Ovviamente già prima di effettuare la trasferta sapevamo che i mezzi erano a due sole porte, adatti, da noi, al servizio extraurbano e conformi ad un assetto vigente nella maggior parte dei paesi del nord Europa, che anche a Parma stiamo cercando di importare. Anche le foto inviate ne confermavano il buono stato. Il Consiglio di Amministrazione di TEP, valutando l’offerta degna di approfondimento, ha deciso di dare mandato al responsabile d’esercizio di visionarli personalmente in loco insieme ad un capo meccanico, ad un capo carrozziere e ad un autista esperto. Penso non ci sia bisogno di spiegare il ruolo di ciascuno. La trasferta si è effettuata il 2 e 3 novembre, non verso una località turistica del jet set come sembrerebbe dal tuo comunicato stampa, ma verso un piccolo paesino a nord di Oslo, con partenza il lunedì mattina e rientro il martedì notte, per ottimizzare i costi di viaggio, vitto e alloggio. Al momento stiamo valutando se il loro acquisto possa essere effettivamente conveniente o meno per qualche sostituzione nel servizio extraurbano.

Le soluzioni che stiamo adottando consentiranno al territorio di Parma di avere entro fine 2016 un parco autobus con 35/40 nuovi mezzi su 290, con età media di circa 11 anni, privo di veicoli Euro 0 ed Euro 1, con gli Euro 2 dotati di filtri e di fatto equivalenti agli Euro 4. Sono sempre disponibile, comunque, a valutare soluzioni diverse e foriere di migliori risultati, senza alcuna preclusione per quelle che, con spirito costruttivo, vorrai suggerirci anche tu. Vale la pena ricordare, però, che con l’assetto che si è data e la continua ricerca di efficienza, quest’azienda chiude il bilancio in utile o in pareggio da quasi trent’anni. Nel contempo, abbiamo un parco mezzi di qualità più elevata rispetto a quello in dotazione a molte altre aziende, che pur avendo ricevuto finanziamenti pari o superiori ai nostri, versano oggi in condizioni economiche ben peggiori".

LA NOTA DI GHIRETTI - “Parma ha un sogno: tornare ad essere una città modello nella politica, nella storia, nella cultura, nella società”. Così ha scritto Pizzarotti sul suo social preferito qualche giorno fa. Un'aspirazione che volentieri faccio anche mia perché, pur nella sua genericità, indica una meta sicuramente condivisibile. La politica però non ha il compito di sfornare a ritmo indiavolato pensierini buoni per il diario scolastico di uno studente delle scuole medie, ma deve dare concretezza alle idee, traducendole in azioni, in un modo di governare che faccia dei risultati ottenuti il metro attraverso il quale valutarne l'efficacia. In questi giorni tra i numeri snocciolati a caso dal Sindaco c'è l'acquisto di 22 nuovi autobus per la nuova linea nord – sud che dovrebbe collegare l'autostrada con il Campus universitario. Dunque anche Tep fa la sua parte nel consentire a Parma di tornare ad essere una città modello? Vediamo. Tralasciando i mezzi per la nuova linea Tep sostanzialmente non fa investimenti sul parco vetture dalla fine del 2013 con il bel risultato che l'età media si avvicina pericolosamente ai 13 anni. Ma la notizia che dovrebbe fare scalpore è che in forza alla partecipata ci sono ancora 79 autobus tra euro 0, euro 1 e euro 2. È vero che tra questi 41 montano un filtro anti particolato, ma è vero anche che formalmente rimangono euro 2. Non esattamente un risultato di cui vantarsi in termini di impatto ambientale. Ma non basta. L'attuale vice presidente Rubini, l'uomo che prima di questa estate ricopriva la carica di presidente, colui che ha promosso la politica di zero investimenti sui mezzi, adesso ha trovato una soluzione al problema da lui causato! Per tamponare l'emergenza di mezzi obsoleti da sostituire e scorte mancanti vuole procedere all'acquisto di autobus usati. In sostanza si tratta di mezzi che vengono venduti anche perché sono arrivati ad un'età e ad un chilometraggio tali da presupporre un incremento molto forte dei costi di manutenzione. Tra il 2 e 3 novembre scorso ben 4 dipendenti Tep sono andati a Oslo per visionare 24 di questi bus, salvo scoprire, una volta arrivati lì, che non andavano bene in primo luogo perché a due porte invece che tre. Bastava farsi mandare qualche foto o una scheda tecnica dei mezzi per verificare queste fondamentali caratteristiche, invece sono andati in gita in quattro per due giorni fino in Norvegia! Intanto, che mi risulti, poco o nulla viene fatto per ottenere dalla Regione finanziamenti per il rinnovamento del parco vetture, finanziamenti che pure ci spetterebbero; mentre in tema di ambiente segnalo che la linea filoviaria 1 è ferma ormai da più di un anno perché è in corso una procedura di esproprio per montare i ganci della filovia al palazzo della stazione. Tutto questo per dire che per tornare ad essere una città modello non basta scrivere un pensierino su Facebook, occorre mettere in campo idee e capacità amministrativa. E se queste idee non si hanno occorre circondarsi delle persone giuste che possono averle. Il caso Tep mi pare dimostri egregiamente come nella realtà dei fatti le aspirazioni del Sindaco si trovino a fare i conti con realtà ben diverse da quelle che si vorrebbe spacciare in rete. E mi fermo qui, ma su temi come cultura, servizi, lavori pubblici molto altro ci sarebbe e ci sarà da dire.

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