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Cronaca

Uno compra una bici "fantasma" da ottomila euro, l'altro chiede un prestito inesistente: truffati due parmensi. Quattro denuncee

Operazione dei carabinieri della Stazione di Collecchio. Nei guai due uomini (uno straniero) e due donne (una straniera): devono rispondere di truffa aggravata in concorso

I carabinieri della Stazione di Collecchio, al termine di una mirata attività investigativa sono riusciti ad individuare ed identificare, denunciandoli in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma, quattro individui, due uomini (uno straniero) e due donne (una straniera), residenti nelle provincie di Firenze, Cosenza, Catania e Viterbo, per i reati di truffa aggravata in concorso.

I militari, ricevuta la denuncia, nella quale la vittima riferiva di essere stata attratta dall’inserzione online di una società che erogava finanziamenti e di avere avanzato richiesta di un prestito.

L’inserzionista, presentatosi come collaboratore della società, risultata poi fittizia, in più circostanze, chiedeva al denunciante il versamento di somme di denaro necessario ad avviare l’iter burocratico per accendere il finanziamento attraverso ricariche da effettuare sul circuito postepay, senza mai ottenere il prestito richiesto. I carabinieri oltre ad accertare che la società che pubblicizzava il finanziamento era fittizia, hanno anche acclarato che le postepay e l’utenza telefonica utilizzata per contattare il cliente, erano intestate a pregiudicati intenti a commettere reati della stessa natura.

I carabinieri di Sala Baganza invece, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma il titolare di un negozio di vendita biciclette ubicato nel piacentino, dove la vittima già in passato aveva acquistato altre bici di considerevole valore economico, per l’acquisto di una bicicletta da corsa di oltre ottomila euro. Il denunciante ed il titolare si accordavano per un appuntamento finalizzato a versare una caparra di 2.000 euro a favore del venditore per l’acquisto della bicicletta che sarebbe stata spedita dalla Germania in una filiale del negozio sito nel pavese.

L’acquirente, non avendo notizie della bicicletta prenotata, dopo aver provato ripetutamente a contattare il negoziante, che nel frattempo non rispondeva più al telefono rendendosi irreperibile, si recava nel negozio in provincia di Pavia scoprendo con stupore che il locale era stato svuotato e l’attività dismessa.

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