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Economia

Kamila, 31 lavoratori sospesi a rischio licenziamento: protesta di fronte alla casse dell'Ipercoop

Presidio del sindacato Adl Cobas all'interno del Centro Torri con i facchini che rischiano il posto di lavoro: "Abbiamo scioperato e ora ci sanzionano come ritorsione perché abbiamo alzato la testa pe rivendicare i nostri diritti"

Hanno deciso di portare la protesta davanti alle casse dell'Ipercoop all'interno del Centro Torri a Parma per far sentire la voce dei lavoratori - in tutto 31 - sanzionati dalla cooperativa Md Service che opera all'interno del magazzino Kamila - dopo la decisione di incrociare le braccia ed entrate in sciopero in solidarietà ad un collega che aveva appena ricevuto una sanzione disciplinare. I lavoratori ora rischiano il licenziamento (VIDEO) .

Il sindacato Adl Cobas, che rappresenta oltre un terzo dei lavoratori del magazzino - sta portando avanti da mese una vertenza per il riconoscimento per tutti i lavoratori del 5° livello del del Ccnl Logistica - ha indetto un presidio nel pomeriggio di sabato 28 gennaio - per parlare con i clienti della Coop, visto che il magazzino Kamila di via dell'Industria a Parma rifornisce diversi punti vendita della Coop in tutta la regione.

La voce dei lavoratori: "Abbiamo scioperato per il nostro collega: ecco perchè rischiamo il licenziamento" 

Kamila, protesta dei lavoratori davanti alle casse della Coop

"E' importante che Coop Alleanza 3.0 - hanno sottolineato i rapprensentanti di Adl Cobas - prenda posizione contro i possibili licenziamenti di 31 lavoratori che hanno deciso di scioperare in risposta all'ennesima contestata al collega che si inserisce in in quadro di continua ritorsione e delegittimazione del sindacato Adl Cobas e dei lavoratori che chiedono solo di poter lavorare in un clima sereno. Negli ultimi mesi sono arrivate circa 60 sanzioni ai lavoratori iscritti al sindacato, circa un terzo dei lavoratori complessivamente impiegati all'interno del magazzino.

"Sono stati sospesi in maniera cautelare ormai da due settimane e su di loro pende la minaccia reale di licenziamento che non fa altro che aumentare la frustrazione di persone che hanno solo voglia di lavorarare in un clima sereno per poter portare a casa uno stipendio dignitoso. La lotta si pone infatti solo l'obiettivo di portare a casa il corretto inquadramento all'interno del Ccln Logistica, ovvero il 5° livello. All'interno della cooperativa infatti ci sono dei sottoinquadramenti: il corretto livello è il quinto, come avviene per altro nella maggior parte degli altri magazzini, in cui siamo tra l'altro presenti come sindacato". 

Adl Cobas: "I lavoratori chiedono solo uno stipendio dignitoso" 

"Ci sembra una vendetta per quello che sta succedendo. Questi lavoratori per i due anni e mezzo del Covid, non si sono mai fermati e hanno lavorato come degli schiavi per garantire che ci fossero i prodotti anche nei supermercati Coop. Invitiamo i consumatori e le consumatrici Coop, oltre ai soci, a firmare la petizione per chiedere a Coop di essere coerente con quello che scrive nel proprio codice etico" 

La protesta all'interno del Centro Torri 

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