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Lega: "Un kebab aperto non vale quanto un negozio di abbigliamento chiuso"

Zanichelli e Rainieri: "Ci vorrebbero eventi di spessore duraturi, come in passato sono state le mostre nel Parmigianino e del Correggio, non solo estemporanei"

“I numeri sulla ripresa del commercio dell’Assessore Vernizzi andrebbero attentamente verificati. Purtroppo in centro così come negli altri quartieri non avvertiamo tanto ottimismo”. Così il segretario della Lega sezione di Parma Paola Zanichelli ha commentato i dati che l’Assessore comunale di Parma alle attività economiche e pianificazione per il commercio Chiara Vernizzi ha recentemente comunicato per tentare di sedare le tante voci provenienti non solo dalle opposizioni in Consiglio comunale sulla profonda crisi del commercio a Parma.

“Prima cosa che in tanti ci chiediamo è da dove viene il dato del + 6 % di aperture nel 2023. Si può immaginare che la fonte di queste statistiche su aperture e chiusure a cui fa riferimento l’Assessore sia comunale ma ne vorremmo avere la conferma – ha proseguito il dirigente leghista – Cosa ancora più importante è che la mera quantità di quel dato non è sufficiente per dare un resoconto realistico dello stato del settore. Infatti non è corretto considerare un kebab o un minimarket allo stesso modo di un negozio di abbigliamento o una gastronomia che sono andati a sostituire. La sensazione è che la Giunta comunale non abbia ne volontà né coraggio nel trovare soluzioni. Ci vorrebbero eventi di spessore duraturi, come in passato sono state le mostre nel Parmigianino e del Correggio, non solo estemporanei come quelli che di quando in quando si propongono in piazza Garibaldi e nei quartieri. Inoltre, non sono incisivi nemmeno sulle piccole cose, come il miglioramento della pulizia delle vie e delle adiacenze ai negozi”.

“Considerare il solo dato quantitativo dei negozi è fuorviante perché davanti a un kebab e un minimarket ci sono frequentazioni diverse rispetto a un negozio abbigliamento o a una profumeria – ha insistito Fabio Rainieri, vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, anche lui leghista – Il regolamento comunale sul decoro in centro e in Oltretorrente dopo un lungo parto metteva un limite a quei negozi che creano problemi sociali e di sicurezza. Poi però è stato stravolto con l’avvento del Pd in Giunta comunale. C’è un trend di permissivismo un po’ in tutta l’Emilia-Romagna che parte dalla Regione. È la Giunta regionale di Bonaccini che non ha sensibilità verso i commercianti tradizionali, quelli di vicinato e dei centri storici. È una delle categorie nel mirino della sinistra, un po’ come gli agricoltori”.   

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