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Il derby dei 'paisà': quando Commisso stava per diventare ... Krause

Domani la sfida tra Parma e Fiorentina metterà di fronte due proprietà americane. Sogni, ambizioni e un retroscena: Rocco vicino all'aquisto del club ma c'era Lizhang che...

Sono giorni caldi per gli Stati Uniti. Trump e Biden si sfidano fino all’ultima scheda, le consultazioni potrebbero portare sorprese in un verso e in un altro, mentre si sta scrivendo un’altra pagina di storia. L’America immagina scenari, progetta il futuro in base alle strade che si scelgono, tenendo chiaramente conto della più grande crisi sanitaria dei tempi moderni. Dietro la complessa definizione di democrazia, intesa come la intendono nel nuovo continente, ogni americano cova speranze di poter ridisegnare lo status quo del proprio ego, arrampicandosi verso ambizioni e stili di vita proiettati in alto. Figurarsi se c’è il tempo per pensare al Soccer. Eppure, da qualche parte del mondo, in Italia ad esempio, tra Firenze e Parma, due americani non qualsiasi, uomini d’affari, business man, inseguono il loro personalissimo sogno di affermarsi nel calcio che conta. 

Con la pretesa di portare in alto i club di cui sono diventati proprietari. Sabato si saprà già se gli americani daranno conto a Biden o Trump, nello stesso tempo si giocherà al Tardini un’altra partita. Quella tra Parma e Fiorentina. Da una parte Rocco Commisso, cui nome e cognome ‘tradiscono’ le chiare origini italiane, dall’altra Kyle Krause che i suoi avi avvolti nel tricolore li ricorda appena. Chissà se nei colloqui con la nonna Rosa (Rose, in Iowa), aveva messo in conto di diventare un uomo di calcio. Se fosse una barzelletta diremmo: ci sono due americani, un calabrese e un palermitano, invece è la storia vera di due uomini d’affari dal sangue italiano, dal patrimonio milionario che affrontano una gara divisi da appena due punti. Uno scontro diretto, se non fosse che è novembre e vale il giusto. 

Sicuramente una partita tra due avversari diversi. Opposti. Rocco, sanguigno, istintivo: concetti secchi, idee chiare e gestione aziendale decisa, una specie di padre-padrone che viene accreditato di un patrimonio personale da 5,5 miliardi di dollari. Kyle - che a livello di portafoglio dovrebbe “valere’ tra i 2 e i 3 miliardi di dollari, è invece più razionale, un manager presente, uno che sente la responsabilità sociale, impegnato nel difendere a spada tratta il diritto di inclusione, non gli sono indifferenti le minoranze, riflette per ogni cosa che fa e dice, uno che ‘studia’ più il campo in cui agisce, che lascia poco spazio all’improvvisazione e che sa quello e che deve fare e quando. 
Sabato sera saranno l’uno contro l’altro, con il loro stile differente: Rocco senza paura di polemizzare, di buttarla eventualmente in caciara (si spera non ci sia il bisogno, per carità), Kyle più attento alle uscite a vuoto, più volto al dialogo. Due strategie diverse che hanno permesso a entrambi di affermarsi.

E di avere ragione nel legittimare le proprie idee. Pochi lo sanno, ma ad un certo punto sembrava che Commisso potesse mettere radici a Parma, per davvero. 
Pochi mesi prima di acquistare la Fiorentina. Furono settimane intense di interlocuzione tra gli advisors delle parti Goldman Sachs e Lazard sino ad arrivare a lunghe e cordiali telefonate dirette tra Rocco e Marco Ferrari, presidente di Nuovo Inizio. Non si riscontrò nessun problema sugli elementi economici dell’eventuale accordo. Ma la situazione era complessa per la presenza nell’azionariato di Link International di Lizhang, che all’epoca anche in quota di minoranza rappresentava un problema per l’imprenditore americano, già scottato dal dialogo con Mr.Li ai tempi del Milan.

Questo però non fu l’unico aspetto a raffreddare l’interesse. La ‘scintilla’ tra le parti non si trasformò nel grande fuoco, Rocco - al di là della indiscutibile solidità economica – è rimasto un presidente ‘capopopolo’ e ci si rese conto che forse la piazza di Parma non era la più adatta per lui. Sognava bagni di folla e fanfare, Parma è invece quella che lascia passeggiare in tutta tranquillità Krause e la moglie, che accetta il gelato offerto da mister Kyle con tanto di selfie celebrativo. 
Ancora oggi, il momento più’ gratificante per Commisso a Firenze è stata l’accoglienza della città con 7.000 tifosi in delirio al suo arrivo. Ad accogliere Krause il giorno del suo ‘insediamento’ c’era invece  la “vecchia guardia” dell’edicola del Tardini. Commisso non avrebbe trovato a Parma quello che eventualmente cercava. Il business sì, ma forse meno celebrità e affermazione della propria immagine.

La trattativa andò scemando per questo e quel motivo e nel giro di qualche settimana la decisione dei Della Valle di ‘svendere’ la Fiorentina convinse Rocco a puntare tutto sulla Viola e Nuovo Inizio a ricercare un investitore interessato allo sviluppo di un progetto di lungo termine, basato su pianificazione e sviluppo, elementi che il Parma è convinto di aver trovato con Kyle Krause, che sin dal primo giorno in città sembra aver privilegiato fatti (e versamenti in conto capitale) ai proclami.

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