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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Nella notte di Cristiano Ronaldo brilla la stella di GR27

Gervinho, ancora lontano dalla condizione fisica ottimale, si afferma grazie a una corsa super e a numeri d’alta scuola. Poi si arrende, D’Aversa lo cambia per preservarlo ma lui si arrabbia

Quelli che si aspettavano uno straripante Cristiano, pronto per la prima esultanza italiana, saranno rimasti sorpresi due volte (e delusi). La prima perché il suo digiuno continua e va anche oltre quelle che erano le aspettative più negative: tre partite senza gol e, per giunta,

la peggiore gara della sua esperienza in Serie A al Tardini certificano che la fase di ambientamento è ancora in atto; la seconda perché al posto di CR7 un altro cristiano ha rapito l’attenzione di tutti i tifosi del Parma scattati in piedi al minuto 31’, pronti ad applaudire il primo graffio di GR27 alla sua prima - sorprendente per resa e qualità - partita da titolare con la maglia crociata. E pensare che Gervinho avrebbe dovuto essere solo uno sparring partner nella passerella dedicata alla Signora e al suo più celebre uomo, uno da rischiare a partita in corsa per cercare di liberare la sua corsa in contropiede. L’altra sera l’ivoriano - seppure il risultato sia stato negativo - si è invece concesso un sabato sera di festa sul campo fatta di scatti, corse e rincorse, tocchi rapidi e di qualità a tratti indomabile, durata circa un’oretta prima del cambio concordato con D’Aversa. Pur non avendola presa benissimo, l’ex romanista è consapevole che bisogna ancora faticare per trovare la forma migliore e la condizione mostrata in alcuni momenti di una partita in cui si è saputo gestire rifiatando con intelligenza e spingendo nei momenti chiave di essa. 

L’assist per Rigoni a fine primo tempo poteva addirittura risultare più pesante della zampata con la quale l’esterno ha fatto esultare il clan Gervinho pronto a esplodere in tribuna raccogliendo tutta la tensione e sputandola in balli e abbracci compiaciuti. Che poi si sono protratti anche a cena, in un noto ristorante della città che ha accolto e si coccola la sua nuova speranza di rimanere in Serie A, dopo un mercato che ha messo a nudo - una volta uscito il Gerva - la mancanza di qualità in una rosa che deve lavorare per trovare la giusta condizione. Eppure contro la più forte d’Italia e la candidata numero uno per la vittoria della Champions League, Gervinho e il suo Parma hanno ben figurato e difeso l’onore di una città che si è ripresa con forza la massima categoria di un calcio che, soprattutto oggi, regala pochissime certezze, minando la passione di migliaia di tifosi che ieri hanno assistito a una gara di intensità notevole nel primo tempo riscoprendo con forza un Parma caduto senza demeritare, che nella prima frazione può addirittura rimpiangere di aver sprecato più di un’occasione da gol, contro la squadra più forte che ha messo in evidenza un mismatch fisico, tecnico ma non di carattere e grinta, qualità che il Parma ha messo in bella mostra per gran parte della gara, potendo dire di aver giocato all’altezza per un’ora abbondante. 

Guidato da un Gervinho stile Roma, tutta corsa e carisma, capace di dare aria al gioco spaccando la partita in maniera decisiva. Tanto che quando è uscito perché in riserva, oltre alla sua spia, si è accesa anche quella della qualità di una squadra che ha tentato di sopperire con le armi della motivazione. 

E nella notte che poteva essere di Cristiano, Gervinho si è imposto con passi decisi verso la sua rinascita dalla quale dipende disperatamente quella del Parma.

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