rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Sport

ESCLUSIVA - Parma, Cassano in Nazionale, sì o no? Per il Trap è...

Abbiamo ascoltato l'illustre parere del primo allenatore a convocare FantAntonio in azzurro. E' il 12 novembre del 2003, Cassano debutta con gol alla Polonia. "Io gli parlavo sempre, è uno a posto ora, ha famiglia ed è maturo, ben venga la sua chiamata"

"Al Brasile ci penso, è un bellissimo paese: andarci in vacanza direi di sì, per il resto la vedo molto, molto dura". Cassano non è che parli proprio sempre, ma quando lo fa, o riscuote consensi oppure critiche. E anche sta volta ha diviso il "gruppo", chiaro che sia così. Ci aveva lasciato con la sua danza personalissima, dopo un partitone, il primo per la verità in questa stagione, e una vittoria del Parma. Poi la sosta per la Nazionale, appunto, e gli incroci velenosi, i commenti e le domande, i sondaggi. Cassano può puntare al Brasile? Ci va? E' giusto chiamarlo? E cose del genere. Fino alle sue parole, che contano di più delle supposizioni. "E' un anno e mezzo che Prandelli non mi chiama. Se in un anno e mezzo ha chiamato tutti tranne me avrà qualche motivo per la testa che non capisco e non conosco. Ma pazienza: non piangerò". Così dice a Tiki Taka, il programma Mediaset. 

PAROLA DI TRAP - "Quando di mezzo c'è la Nazionale prima di un Mondiale o un Europeo, bene, succedono sempre queste cose". Il trap è uno che se ne intende, a tutti i livelli, Nazionale compresa. E' stato lui a scegliere FantAntonio per la prima volta, in Azzurro, è il talento di Bari vecchia lo ha ripagato con ottime prestazioni, tanto che è uscito dalla spedizione portoghese di Euro 2004 con la palma, inutile, di migliore giocatore della rosa a disposizione di Trapattoni: "Successe anche a me una cosa del genere - spiega il Trap - con Baggio. Veniva da un legamento rotto e ho dovuto fare delle scelte, sono stato attaccato e mi sono preso le mie responsabilità. In quel periodo ho scelto Cassano perché mi dava garanzie sul piano tecnico e di fatto si è comportato bene. Aveva 21 anni ed era più fresco di ora, ovvio, ma adesso non lo vedo così male. Per me può fare parte della Nazionale, poi tocca a Prandelli decidere e io penso che le scelte, in ogni caso, non siano legate al carattere. Cassano ora è un uomo, ha famiglia, figli, si è messo a posto con la testa, è affidabile. E' pur vero che intaccare certi equilibri di squadra non è facile, quella di Ct è una mansione che non ti fa stare tranquillo, ti mette pressione e devi fare delle scelte oculate. Ma Cassano per me può fare parte della Nazionale, un po' come Totti. Toccherà a Prandelli, che ha tutto il mio sostegno, scegliere". 

Per il Trap quindi è sì, l'xfactor di Cassano non passa inosservato. Lui è uno che di talento vive, una testa calda sì, ma talentuosa, mai banale, come nelle giocate, anche quando parla, ma tocca a lui scegliere se andare in Brasile da turista oppure da calciatore della Nazionale, ciò che deve fare per riscuotere consensi è giocare a calcio. "Io uso questa frase che mi ha insegnato Agnelli, il miglior presidente che ho avuto: abbiamo il dovere, non il potere di fare certe cose. Ebbene, Cassano ha il dovere di provare a fae parte della spedizione azzurra, sarebbe un rammarico per lui non aver dato tutto pur di fare parte della Nazionale nell'anno del Mondiale. Poi toccherà a Prandelli decidere, e state certi che le sue scelte si misureranno solo in funzione del campo". Il dovere di provarci di Cassano, quello di "padre" di Prandelli: "Mi sembra normale - spiega il Trap - che un padre possa litigare con un figlio, o che questo risponda male all'altro. Io parlavo a Cassano sempre, e lui si comportava bene con me, non mi ha mai dato problemi, poi le scelte ti inducono a fare cose piuttosto che altre". E il Trap cosa farà? "Vado all'estero, basta A".

CASSANO IN AZZURRO - La sua esperienza azzurra è piena di alti e bassi, ha collezionato 35 presenze e 10 gol, non ha mai partecipato a un Mondiale e nemmeno ha inciso più di tanto con quella maglia. Ma i requisiti, tecnici, Cassano li ha tutti, tocca a lui dimostrare sul campo di poter meritare la chiamata di Prandelli, uno che lo ha sempre difeso e che, dall'Europeo, non lo ha più convocato, dopo averlo portato al centro del suo progetto tecnico, dopo avergli perdonato "cassanate" che lo hanno tenuto lontano per anni dall'azzurro. La fiducia, gli errori poi il perdono, ma il Mago di Orzi sembra essersi stancato, o semplicemente ha scelto un'altra strada che non prevede più la presenza di FantAntonio. Ma la porta di Coverciano, almeno per ora, è rimasta socchiusa, a parole, Prandelli valuterà tutti nello stesso modo. Ma la sindrome di accerchiamento di Cassano gli fa vedere tutto grigio.  

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

ESCLUSIVA - Parma, Cassano in Nazionale, sì o no? Per il Trap è...

ParmaToday è in caricamento