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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Parma, che fine hanno fatto Guazzo e Miglietta?

I due sembrano essere spariti dai radar di Apolloni, eppure dovevano essere al centro del progetto...

⁠⁠⁠Nel Parma che viaggia a corrente alternata pare non esserci posto né per Matteo Guazzo né per Crocefisso Miglietta, almeno per ora. Eppure, i due giocatori ‘fuori quota’ già l’anno scorso, arrivati con l’etichetta di gente fuori categoria, soprattutto per la Serie D, erano stati reclutati in funzione di questa stagione. Una volta vinto il campionato, con la conquista della Lega Pro, il Parma avrebbe potuto contare su di loro soprattutto a partire da questa stagione; giocatori come Guazzo e Miglietta avrebbero fatto comodo a chiunque e sarebbero dovuti essere un valore aggiunto a una rosa costruita sicuramente per vincere. La loro esperienza sarebbe dovuta servire per trainare il gruppo verso la Serie B: la tecnica di Miglietta per il salto di qualità, i gol di Guazzo per mettere al sicuro partite che in Lega Pro il Parma fatica a vincere. E invece, niente di tutto questo. I due giocatori, protagonisti entrambi di un fine stagione in crescendo, nell’anno che ha riportato il Parma tra i professionisti, sembrano spariti dai radar di Apolloni, soprattutto Miglietta. Dopo due partite di Coppa Italia, contro Piacenza e Pro Piacenza e dopo una preparazione condotta per intero in cui è sembrato di poter partire alla pari con gli altri, Criss ha cominciato la stagione con i novanta minuti di Modena, all’esordio.

MIGLIETTA - Partita brutta, per carità, come il resto della squadra, giocata da regista basso nel 3-5-2, davanti alla difesa per intenderci. Male, come il Parma che porta a casa uno 0-0 tutto sommato accettabile per essere la prima partita di un campionato nuovo. Poi due panchine di fila, contro Lumezzane e Santarcangelo e 22’ minuti contro il Venezia, nel ruolo di mezz’ala destra, prima di sparire e sedersi in panchina per otto volte consecutive, più quella volta in tribuna dovuta a un infortunio a cavallo della gara contro la Feralpisalò. 120’ per 1170 complessivi che il Parma, esclusi i recuperi, ha giocato. Un po’ poco per quello che lo staff tecnico considerava come un giocatore chiave, in grado di migliorare la qualità del gioco e dare qualcosa in più alla squadra a livello di palleggio. Da quello che filtra dal suo entourage, si starebbe guardando intorno e non è escluso che a gennaio potrebbe cambiare aria, nonostante il colloquio chiarificatore con la dirigenza che è servito a ribadire la ferma posizione della società di voler puntare su un giocatore esperto come Miglietta che di campionati di Lega Pro ne ha vinti diversi, a Terni e a Novara.

GUAZZO - Come lui, anche Matteo Guazzo non rientrerebbe più nei piani della società, la stessa che lo ha strappato all’Entella l’anno scorso garantendogli (come diceva Guazzo stesso dopo Correggese-Parma di Coppa Italia, che costò l’eliminazione ai crociati dalla coppa di Serie D) due anni di contratto. Un patto tacito per proseguire insieme anche l’anno prossimo, cioè il corrente. Peccato che già in estate la società abbia tentato di ‘disfarsene’ piazzandolo a destra e a sinistra. Il giocatore, dal canto suo, avrebbe rifiutato qualunque offerta pur di restare al Parma e dimostrare il suo valore. Niente colpi di testa, tanto lavoro e sacrificio per farsi trovare pronto nel momento del bisogno.guazzo_depresso-2 Avrebbe accettato anche l’idea di non partire titolare e di doversi, giustamente, guadagnare da vivere. Ma l’attaccante ex Entella ha collezionato appena 118’ due in meno di Miglietta. Però ha segnato un gol, a Forlì, confezionando anche l’assist per Manuel Scavone e il momentaneo 2-2, risultando decisivo anche quando è entrato a partita in corso. Vedi San Benedetto, dove si procura il rigore del definitivo 2-2… . Però non trova spazio, non riesce a imporsi né a trovare continuità. E senza un apparente motivo. Gigi, giustamente, lo vede allenarsi tutti i giorni, saprà quello che gli può dare e quello che non gli può garantire.

Si pensava che l’infortunio di Evacuo gli permettesse di immagazzinare qualche minuto in più, gli permettesse di ritagliarsi uno spazio importante. Ma niente, anche perché con una manciata di minuti alla volta, dai 3’ ai 5’ a partita, è difficile importi. O farti notare. Le restanti partite che dividono il Parma dalla pausa serviranno al bomber per farsi vedere ed evitare che finisca, nuovamente, sul mercato. Per ora nessuno dei due, né Guazzo né Miglietta, lo è, ma in questo momento non c’è posto per loro nel Parma a corrente alterna.

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