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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Parma, che sorpresa Mazzocchi: D'Aversa ha trovato un jolly

Il terzino sta stregando il suo tecnico

L’ascesa di Pasquale Mazzocchi è stata silenziosa e prepotente nello stesso tempo. Quasi come il suo percorso di crescita tecnico-tattico, oseremmo dire. Arrivato con l’etichetta di freestyler, dal Rimini, risulta adesso il soldato scelto del sergente D’Aversa. E questo fa capire, per chi conosce un po’ Pasquale e anche per chi conosce il tecnico crociato, quanto abbia dovuto lavorare il nuovo idolo della folla, quel PM7 che nel frattempo sta diventando sempre di più PM2. E solo il Parma sa quanto bisogno di Mazzocchi ci sia in questo momento, dato che, con la difesa in emergenza e l’infortunio di Di Cesare di cui ancora non si conoscono le tempistiche di recupero, il difensore davvero sta garantendo affidabilità, quantità e qualità. 
Minotti e Galassi, che il calcio romagnolo lo conoscono bene, ci hanno visto lungo su questo ragazzo. In prospettiva Pasquale può crescere ancora e diventare davvero importante. Si tratta del classico jolly che ‘ogni allenatore vorrebbe avere nella propria squadra’, citando le parole del suo allenatore dopo la splendida prova contro l’Avellino, che ha riversato su Mazzocchi una quantità di applausi inimmaginabile fino a qualche tempo fa. Cresciuto sia fisicamente che tatticamente dal suo arrivo nel Ducato, PM7 si è messo in testa di dover fare di necessità virtù e di metterle a servizio della squadra sacrificando il suo smisurato ego (calcisticamente parlando) e la sua irriverenza (ama esibirsi con numeri da freestyler) per poter entrare a far parte di questo gruppo importante che sta nascendo. Faggiano lo ha blindato, ha rinnovato già il contratto nel mese di marzo fino al 2021, ha vinto già due campionati con il Parma e il 17 giugno ha giocato anche la finale con l’Alessandria. 
Dicevamo: ha dovuto fare di necessità virtù e soprattutto ha dovuto rinunciare a somigliare, per il momento, al suo idolo Cristiano Ronaldo, perché gioca diversi metri dietro rispetto alla posizione del portoghese. Senza voler essere blasfemi, per carità né voler fare paragoni che non esistono.  Mazzocchi ha messo da parte un concetto a lui carissimo: quello di puntare l’uomo e superarlo, risultando decisivo nei pressi dell’area di rigore avversaria, cercando di ritagliarsi uno spazio importante soprattutto qualche metro più dietro. Da ala a terzino destro, passando per esterno nel 3-5-2. Ha avuto una maturazione decisa Mazzocchi, perché non è facile passare dall’attaccare gli ultimi metri e puntare l’uomo a difendere negli ultimi metri della tua metà campo e non farsi puntare dall’uomo. E questo denota un grande lavoro sia da parte sua, perché è stato bravo ad ascoltare e ad applicarsi rinunciando come detto a sé e pensando al bene del gruppo, sia da parte di Apolloni prima e D’Aversa dopo che hanno cesellato questo giovane virgulto mettendolo nelle condizioni di potersi esprimere a livelli più alti rispetto a quanto non facesse prima. Maturato in tutto, migliorato in attenzione e gestione del pallone, Mazzocchi sa però che ha ancora molto da fare. 
Per questo D’Aversa se lo tiene lì centellinandone l’utilizzo. Qualche minuto con il Venezia, in posizione di esterno offensivo, ancora una manciata di minuti contro la Salernitana e poi via con la partita di Palermo dove ha cominciato da titolare, per finire poi in crescendo con i famosi otto giorni in cui il Parma ha brillato e lui ha fatto lo stesso nella posizione di terzino.

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