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Parma | Ricci: 'C'è una sana rivalità tra di noi, ma nessun problema'

Collecchio. Ecco le parole di Davide Giorgino prima dell'allenamento di giovedì 13 agosto

Collecchio. Ecco le parole di Davide Giorgino prima dell'allenamento di giovedì 13 agosto. 

Partiamo subito da chi ti sta disturbando facendo le linguacce da dentro la palestra… In questa squadra hai trovato alcuni giocatori che già conoscevi, uno ad esempio è Lauria con il quale hai giocato lo scorso anno…

“Si, sono due anni consecutivi che giochiamo assieme, non per tutta la stagione ma per sei mesi in una e sei mesi in un’altra, quindi è una vecchia conoscenza”.

Il calcio è strano: pronti via e hai iniziato la carriera con 10 presenze in Serie A, poi si parla di Parma come una grande opportunità per assurdo nella categoria più bassa nella quale hai giocato. È anche vero che forse la grande opportunità nasce dalla possibilità di risalire con una società come quella crociata…

“Specialmente in questo momento per il calcio italiano che non è facile. Noi giocatori cerchiamo un progetto a lungo termine che ti faccia star bene e abbia ambizioni importanti. Basta vedere tante squadre in Lega Pro, ma anche lo stesso Parma in A lo scorso anno, e alla fine hanno avuto dei problemi dal punto di vista societario. Ciò che cerchiamo è una squadra ambiziosa, con dei progetti ben solidi e importanti per il futuro, e Parma è una di queste squadre”.

Tu che conosci la categoria, visto che nessuno ce l’ha saputo dire, qual è il segreto per vincere la Serie D?

“Il segreto è lo stesso per vincere in Lega Pro, in B e in A: ci vuole un gruppo ben unito, con unità d’intenti. Tanto lavoro settimanale e tanta umiltà, perchè tanti giocatori che sono magari scesi di qualche categoria non sono pronti mentalmente, sono abituati a giocare al Tardini con 12mila spettatori, e poi vanno fuori casa in una piazza qualsiasi e si ritrovano davanti a 200 persone, quindi non è semplice. Bisogna subito adattarsi e capire che campionato si dovrà affrontare. Poi alla fine quello che conta è il lavoro sul campo la domenica”.

Tu in passato hai notato la differenza tra il tifo caldo di alcune squadre del sud in cui hai giocato, come Matera e Chieti, e ad esempio la tifoseria di Rovigo. Da questo punto di vista gli 8mila abbonati sono una garanzia…

“8mila abbonati sono un buon bottino, assolutamente. Ho fatto quest’intervista lo scorso anno quando ero a Rovigo, dove sinceramente non c’era grandissimo pubblico, mi chiedevano di Taranto ed il paragone non era chiaramente attendibile. Parma è una piazza che due mesi fa era in Serie A, due anni fa era in Europa League, quindi sicuramente i tifosi vorranno risalire fino alla categoria che compete a questa società, e stanno facendo sentire la loro vicinanza alla società con tutti questi abbonati”.

Il tuo obbiettivo personale quest’anno qual è?

“Lo stesso della società, siamo tutti qui per un unico obbiettivo, e remeremo nella stessa direzione”.

Il gruppo si sta amalgamando? A che punto siete?

“Il gruppo sembra un gruppo sano, c’è una sana rivalità tra di noi ma finora non c’è nessun problema. Io ho incontrato qui Lauria, che era ed è un mio carissimo amico, ho incontrato Ciccio con il quale ho giocato molte volte contro, conoscevo anche Cacioli, lo stesso Musetti… Quando giochi contro per diversi anni magari non hai un legame forte ma la conoscenza c’è. Il gruppo penso che sia a buon punto, poi è normale, starà anche a noi “vecchi” tirare fuori il meglio dai giovani”.

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