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Parma | La salvezza passa dagli ex senatori: da Ama a Cassano, qualcosa si muove

Proseguono i contatti quotidiani tra curatori, agenti di calciatori e tesserati non in rosa. La faccenda per abbassare il debito sportivo è complicata ma qualche segnale è stato dato anche da chi, inizialmente, si era dichiarato restio

La situazione è in continua evoluzione, l’obiettivo di salvare il Parma è comune. Anche di chi non gioca più nel Parma. Ma un po’ della salvezza crociata passa anche da loro, da quei calciatori che per anni, data la mala gestione di Ghirardi e Leonardi, non hanno preso gli emolumenti che gli spettavano e che ora, dopo quello che è successo, devono decidere se rinunciare all’80% delle spettanze oppure no. Il debito sportivo resta alto, anche se la rosa (non tutti, qualcuno non ha firmato la rinuncia) ha deciso di accettare la richiesta dei curatori che, contattano quotidianamente chi non gioca più nel Parma. La situazione resta difficile, ma non impossibile.

I curatori ce la stanno mettendo tutta e i contatti con chi a Parma non c’è più da un po’ di tempo sono frequenti. Ogni giorno vengono interpellati avvocati, agenti dei calciatori e calciatori stessi, che a loro volta ricevono telefonate anche dai compagni di squadra attualmente in rosa. A proposito di essi, quasi tutti hanno firmato la rinuncia del 75% per i compensi regressi, altri hanno fatto altre scelte. Vi abbiamo raccontato di Jorquera, uno di quelli che la firma sul cedolino donatogli da Anedda e Guiotto non l’ha apposta. Ebbene, il cileno ha un contratto lungo (scade nel 2018) e, come vi avevamo anticipato qualche giorno fa potrebbe anche deciderlo di interromperlo. Al momento il suo agente, Felicevich, non si è visto, ma è in programma un incontro con i curatori, per lo meno per decidere il da farsi. Incontri sono in agenda anche con il procuratore di Amauri (uno dei contratti più cospicui per durata e spettanze). Da due anni l’attaccante del Torino non prende lo stipendio, in più aspetta quasi due milioni di incentivi all’esodo. E presto incontrerà i curatori.

Una soluzione troverà, perché se prima non voleva sentirne parlare, ora almeno, da indiscrezioni, pare che abbia “abbassato la testa” e sia pronto a trattare. Come Modesto. Anche lui pare essersi convinto, come del resto Marchionni che prima, di rinunce, non ne voleva proprio sentire parlare. E ora qualcosa si muove anche con il centrocampista che, a breve, verrà convocato dai curatori che sperano in un suo ripensamento. Ma c’è ottimismo, anche sulla “banda Bozzo”. Cassano e Felipe, gli ultimi scogli da aggirare, si starebbero convincendo, ma c’è da lavorare. Il potente agente, in passato molto vicino a Leonardi (ha organizzato anche la festa del centenario, oltre che la partita tra le vecchie glorie al Tardini) è rimasto in buoni rapporti con la società, almeno fino a quando c’era uno straccio di società. Sentendosi tradito da Leonardi, probabilmente, starebbe facendo resistenza anche a causa degli ingaggi alti dei suoi assistiti. I curatori stanno cercando in tutti i modi di convincerli, detto però che sarebbe anche nel loro diritto dire no. E ostacolare il tentativo di riduzione del debito sportivo. Ma una mano sulla coscienza, anche per i dipendenti che di soldi ne prendono molti in meno e che fino a qui, da un anno e più ne hanno visti pochissimi, se non zero, potrebbero passarsela. Impuntarsi per far capire a Ghirardi e Leonardi lo sbaglio che hanno fatto, pur essendo loro (Bozzo e i suoi assistiti) nel pieno diritto,  finirà anche per fare male, più male, al Parma. Anche loro, con uno scatto d’orgoglio e una dimostrazione di “umanità”, potrebbero segnare un gol importante proprio sul filo. Se per questi c’è qualche spiraglio, per Sansone e Molinaro pare che ogni tentativo sia vano. Si sentono traditi da Leonardi, erano suoi “uomini”, e si sentono abbandonati, come tutti, del resto.

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