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Venerdì, 26 Aprile 2024
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"Parma, hai scelto l'uomo giusto nel momento giusto: con Pecchia torni in A"

Il brasiliano, capitano dell'Hellas Verona che con Fabio è stato promosso: "Studia calcio sempre, è un allenatore di altissimo livello. Fuori dal campo è straordinario, molto legato alla famiglia. E' la scelta che doveva fare il club"

"Il Parma ha bisogno di Fabio Pecchia". Parola di Romulo Souza Orestes Caldera, in arte Romulo. Il brasiliano, attualmente al Cruzeiro del presidente Ronaldo da Lima, ha speso parole dolci per il suo ex allenatore. E' stato il suo capitano ai tempi dell'Hellas Verona, con lui ha lottato per portare la squadra di Setti in Serie A. "E non eravamo neanche i favoriti - spiega Romulo a ParmaToday.it -. Abbiamo fatto un capolavoro grazie all'incredibile carattere del mister, che ci ha saputi trascinare fino al traguardo con motivazioni giuste e un grande calcio". 

Romulo, che allenatore è Pecchia?

"Per me è un allenatore di altissimo livello, lasciatelo lavorare e vedrete che sarà uno dei più preparati in Serie B, senza ombra di dubbio. Anzi, mi sbilancio".

Prego.

"Il più preparato".

Addirittura?

"Lo conosco, so cosa è capace di fare. Lui aveva già lavorato con Rafa Benitez a Madrid e a Napoli, ha fatto esperienza in Inghilterra. E' una persona intelligente, è uno che studia tantissimo, si informa. Ho avuto il piacere di lavorare con lui. Vi dico che Pecchia era quello che mancava al Parma per arrivare in Serie A".

Ci spieghi un po' come Pecchia vede il calcio.

"A Verona avevamo una rosa non di prima ordine. Diciamo che potevamo essere la sorpresa ma non eravamo i candidati a salire in Serie A. Eppure siamo arrivati in altissimo. Siamo partiti con un 4-3-3 che poi è cambiato in base a tante cose: all’avversario, alle nostre diffocoltà, ai momenti della partita. Pecchia è uno che si adegua molto facilmente alle situazioni giornaliere, gli piace cambiare e pensare calcio ma senza discostarsi tanto dalle sue idee di gioco offensivo". 

Fuori dal campo?

"Parlare del mister è molto facile per me. Sono stato il suo capitano, mi ha dato tanto e io gli ho dato tanto. Pecchia è una persona di carattere, molto disponibile e attaccato alla famiglia. La porta sempre con se, ci tiene. E' un tipo di allenatore che pretende molto ma sa dare anche molto a società e calciatori che lavoreranno con lui. Abbiamo fatto due anni bellissimi a Verona. Ero uno dei calciatori più rappresentativi, ci parlavamo sempre prima e dopo gli allenamenti. In quel periodo l’Hellas non stava attraversando un grande momento ma abbiamo vinto un campionato tutt'altro che facile e scontato. Siamo arrivati in Serie A, dove la squadra ha mostrato qualche limite e noi non siamo riusciti a ripetere il miracolo dell'anno prima con la salvezza".

Come si vince un campionato?

"Non è facile vincere, da nessuna parte. Il campionato di Serie B è molto complesso. Il mister è riuscito due volte a trionfare, vuol dire che sa quello che deve fare, come gestire lo spogliatoio e come lavorare sotto pressione. Io sono sicuro che farà un bellissimo lavoro. Le dico che otterrà la promozione numero tre. Le do appuntamento a fine stagione: ci sentiamo di sicuro perché accadrà". 

Complimenti per l'ottimismo. 

"(Ride ndc). Parma è una delle società più importanti in Italia, ha preso l’uomo giusto nel momento giusto, quindi lui sicuramente ha già capito il progetto Parma ed è per quello che ha lasciato Cremona. Non penso abbia tradito la Cremonese, so però che aveva già fatto il suo dovere che era quello di portare il club in Serie A. Ha fatto un lavoro strepitoso e ha voluto cambiare aria. Vuole che un’altra grande società italiana torni nella massima categoria. Parma ha bisogno di Pecchia". 

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