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Parma | parla Leonardi: "Non mi dimetto, ma non penso di restare tanto"

Dopo mesi di silenzio, il dirigente romano ha convocato un incontro con i media per chiarire la situazione. "Ho pensato di lasciare, ma per il bene del mondo Parma non l'ho fatto" Intanto dei bonifici di Manenti non c'è traccia

A Collecchio, insolitamente, c'è un grande spiegamento di forze. A memoria non si ricordano forze dell'ordine di ogni tipo: carabinieri e polizia presidiano il centro sportivo, aspettando i giornalisti. C'è pure una sparuta presenza di qualche tifoso che attende, come tutti chiarezza da questa situazione. Leonardi arriva puntuale, la sala stampa di Collecchio è gremita, c'è una certa attesa. Presenti anche i dipendenti, anche loro attendono novità.

Con tono dimesso, spiega la situazione: "Sono stato zitto, ho ricevuto minacce, ho una famiglia e non vivo da solo. Mi sono dimesso dal CdA e da ogni tipo di incarico amministrativo anche futuro. Da quando sono arrivato qui io, fino ad oggi, ho operato in piena coscienza, e con il consenso delle proprietà. Fin quando ci sarà la voglia mia e della proproetà, sarò Direttore Generale. Questo significa che dovrò gestire le logiche organizzativo-sportive con il consenso della proprietà. Ho sentito tante cose, tante inesattezze, del tipo che la causa di qualche problema sia quella di tanti calciatori: 170/180 il massimo. Ma è stata una politica sportiva che ha avuto il consenso della proprietà. Da questa politica è venuto fuori qualche nome importante, come Sansone, Paletta, Borini ecc. Le comproprietà non sono state tolte per colpa del parma, come dice Pozzo, oggi ne abbiamo 8 appena. Nel parco della mia gestione la campagna trasferimenti ha prodotto utili positivi. ma in questa piazza non è nota di merito... Ho sentito di autorevoli voci che hanno paura che il campionato non sia regolare, pensino ad altro perché la nostra serietà è indubbia, che vadano a controllare procedimenti che si sono chiusi qualche giorno fa. Ho letto che la mia gestione ha prodotto grane. Non ho gestito queste cose da solo. Abbiamo acquistato Giovinco, abbiamo acquistato tanti calciatori buoni. Negli ultimi eventi, io non sono mai stato invitato a una riunione, a una trattativa, mi hanno informato a cose fatte. Quando la società è stata ceduta a Taci, che ho incontrato più volte, mi sono messo a disposizione. Mi sono fatti presentare vari presidenti, ho partecipato con Giordano a una conferenza, quando io non la ritenevo utile, perché prima ci vogliono i fatti. Mi sono messo a disposizione sempre. La realtà è questa. Nel momento in cui mi sono reso conto che non arrivavano fatti, come ho fatto da maggio in avanti, ho rappresentato la società da solo. Negli ultimi giorni di mercato ho cercato di risparmiare. Nonostante gli acquisti del gruppo Taci, sono riuscito a portare un utile anche alla campagna trasferimenti, pensando di limitare i costi". 

LA VICENDA TACI - Leonardi ammette la trattativa con Rezart Taci: "Prima di Milan-Parma sono stato in ospedale, dove ho fatto riunioni. Al gol di Nocerino ricevo un sms da Taci: "Se vinciamo atterro a Parma stasera". All'una mi ha citofonato Kodra, a casa mia, per comunicarmi che non avevano più intenzione di continuare. Al pomeriggio di domenica, sempre prima di Milan-Parma, ricevo una telefonata da un commercialista, che mi chiede se c'era la possibilità di acquiostare il Parma, Dico no perché sapevo che Taci voleva continuare. Poi, quando ho appreso della loro scelta, lo richiamo e faccio da tramite per questo nuovo gruppo. La mia speranza era quella di chiudere in fretta la trattativa. La prima cosa che ho fatto è stato dimettermi dal CdA. L'ho fatto perché voglio che abbiano pieni poteri. Per il resto, attendo il buon esito. Io ho pensato più volte alle dimissioni, ma per il mondo Parma non l'ho fatto. Ho sentito dire che la cosa migliore è che il Parma fallisse. Ma ci pensano a quello che succede? Pentito? No, ho fatto il bene di questa società, sempre. Io ho timore solo che non c'è continuità. Il 16 al massimo si prende qualche punto di penalizzazione, ma non penso ci sia la possibilità di far morire il Parma. Ora dobbiamo dare fiducia a questa società, sto parlando come singolo. Il nuovo presidente è in Lega, ieri ha rassicurato i calciatori, sta facendo qualcosa con pochissimo tempo. Non cantiamo il de profundis". 

SOLDI E BONIFICI - "Se ho visto i documenti? C'è un patto di riservatezza, spero che entro il 16 si smuova qualcosa per gestire la situazione anche in un'altra categoria. Probabile che i tempi si allunghino, ma ho fiducia per come si sono presentati. Come si è arrivati a questa situazione? Andatevi a leggere le carte. Io ho chiesto sempre scuse ai tifosi, per prestazioni, scelte, strategie. Se ci sono delle problematiche nelle scelte fatte da me non ho problemi a dirlo. L'unico patrimonio del Parma sono i tifosi, ma io mi sento a posto con la coscienza. I debiti? Sono nel bilancio. La licenza Uefa ha inciso, come la mancata cessione di Biabiany. Sono convinto che se le cose fossero andate come dovevano andare, non ci saremmo mai trovati in questa situazione. La cessione è stata fatta per dare potenzialità in più alla società. Per darle ulteriore liquidità. Se il punto che è stato tolto al Parma dovesse essere concesso, come speriamo, questo deve far riflettere. Sono stato lasciato solo, ma non ho paura di continuare. Posso chiedere scusa ai tifosi pubblicamente solo per aver detto "Andiamocela a riprendere". La situazione debitoria non è stata mai nascosta. Ho detto che era una situazione gestibile sempre. Non ho mai detto che non avevamo problemi di liquidità". La serie B porta a un indebitamento sì, ma la situazione è rimasta gestibile lo stesso. Il sindaco? Una persona disponibile da maggio in poi, ma il suo pensiero non è il mio. Il Parma non deve fallire, per i dipendenti, spero che lui ci possa dare una mano. Doca? Io me lo sono trovato presidente, sono partito con l'aereo per Napoli, il tempo di atterrare e poi non era più presidente. Che sa Doca? Niente..." Sulle parole di Lucarelli e altri giocatori: "Io ho la mia idea: combattere per la società e tenerla viva. Ringrazio Lucarelli e non parlo di Ghirardi. Non so quanto durerò qui a Parma, mi sento tradito. I tifosi? Probabilmente ho avuto il buon senso di non parlare e di non giustificarmi, solo per questo mi sono preso insulti. Ritengono che sia io la causa? Una volta che le cose si aggiusteranno, potrei anche lasciare. A me non mi ha mai cacciato nessuno".

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