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Parma | Live- Manenti: "Fidatevi di me!"

"Contiamo di arrivare alle scadenze in tempo. In questi giorni abbiamo avuto l'assistenza di Leonardi, senza di lui non sarebbe stato possibile venire a capo della situazione della società. La Mapi Group veicolerà investitori di un certo calibro, poi all'atto pratico vedremo. Il nostro è un progetto quinquennale, anche se andremo in B non mollianmo"

La conferenza stampa al Tardini è iniziata. Alborghetti ha esordito così: "Il Parma è stato acquistato dal dottor Manenti, stiamo andando di corsa per dare un assetto societario e stiamo procedendo alle scadenze necessarie". Scetticismo e dubbi non sono stati disseminati, di documenti nemmeno l'ombra. La coppia Manenti e Alborghetti non ha convinto appieno, "ma ogni giudizio sarà da rimandare a dopo il 16, anche perché l'operazione è stata curata nei minimi dettagli e il margine di errore è calcolato". Queste sono le prime parole del nuovo presidente e del suo uomo di fiducia, Fioranzo Alborghetti. 

Manenti: "L'interesse gastronomico porta sul territorio un pò di tutto. Gli investitori? Siamo aperti a tutto. Partiamo dalla Polonia, dalla Slovenia e dai paesini dell'Est che conosco bene. Ora c'è solo Mapi Group, abbiamo un progetto dove coinvolgere anche realtà industriali. Taci? Il nostro interlocutore è stato Leonardi, ha visto la difficoltà di andare avanti e ha analizzato bene la nostra proprietà, ha visto che avevamo più capitale. Si è fidato e siamo andati avanti, noi abbiamo aziende nell'Unione Europea. Ai tifosi dico: fidatevi di me. Quello che sto facendo è stato analizzato nei minimi dettagli. Partiamo dai fatti. Con il tecnico abbiamo avuto un lungo colloquio ed ha apprezzato. Quello che abbiamo visto all'inizio è stato un po di confusione: abbiamo dettato dei punti fermi ai quali vogliamo arrivare. Abbiamo detto le cose come stanno e dove vogliamo arrivare. Non abbiamo promesso la luna. Non siamo matti a prendere una società in difficoltà senza pagare e portarla al fallimento. Questa è una operazione complessa ci sono problematiche serie e vogliamo risolverle".

Manenti e Alborghetti in conferenza stampa al Tardini

Alborghetti: "Verranno pagati tutti gli stipendi, faremo di tutto perché i giocatori non mettano in mora la società, anche se gli arretrati andranno pagati in più tranche, l'affare lo ha fatto Manenti ed è lui il proprietario del club. Non c'è nessuno dietro. Venerdì mi ha chiamato e mi ha detto che aveva comprato il Parma. Mi ha chiesto: "Le interessa gestire con me la situazione?" Io non mi occupo di calcio, ci siamo visti a Parma e da li ho accettato l'incarico per gestire le procedure per risolvere le problematiche della società: il mio impegno finisce il 20. Ovvio che una eventuale proposta di permanenza verrà valutata. Abbiamo dato tutti i poteri al presidente e ora ci sono tutti i presupposti per pagare stipendi a calciatori e dipendenti. Aspettiamo anche qualche azionista di minoranza perchè entri nella governance. Il 19 e il 20, in due convocazioni, verrà costituito il CdA. Quello che è stato fatto prima non ci interessa. Verrà fatta una due diligence corretta. Se spendi più di quello che hai non va bene". 

Il presidente Manenti invece spiega la situazione nei dettagli: "Abbiamo concordato martedì sera per i pagamenti e la firma era già pronta. Noi eravamo tranquilli. Ieri abbiamo dato disposizione delle banche ci asseconderanno per le garanzie. Le banche stanno accelerando, Mps e l'Istituto di credito italiano che ci garantisce. Poi ce ne sono altre. Contiamo di far partire tutto domani mattina, se non oggi pomeriggio. Ai giocatori non abbiamo detto nulla perché non volevamo prenderli in giro. Ho visto la squadra, dei professionisti non devono essere ingannati. Ma è chiaro che se non sono stati pagati qualcosa può influire dal punto di vista psicologico. Non abbiamo mai fatto distinzione tra giocatori e dipendenti. A breve parleremo con i fornitori, con i dipendenti e con i giocatori". 

Un ritorno al passato, con Manenti che parla di Brescia, dopo le polemiche degli ultimi giorni. "Una piccola parentesi sul Brescia che poi vorrei chiudere. Bastava leggere l'articolo del sei marzo per capite cosa è accaduto. Per la Pro Vercelli ero solo un tramite, una terza parte. Il nostro era solo un sondaggio, io ero solo un tramite. Su Corioni dico che la Mapi Group si è presentata dal notaio ma lui non c'era. Ha deciso di non vendere, abbiamo trattato, quindi non abbiamo rimpianti. Ubi Banca ha ritenuto affidabile il mio profilo e quindi non c'è da aggiungere altro. Corioni non è venuto e chiusa la polemica. Un euro per il Parma? Non è vero. Secondo me Doca voleva dire io ho pagato tot e ho ricevuto tot. Per far fronte a queste scadenze c'è bisogno di enti importanti. Sia italiani che esteri. C'è la volontà di risanare tutto, ma in cinque anni. La scadenza del 16 serve a non prendere punti di penalità, perché il Parma è recidivo. Sarebbe una beffa vedere il Parma salvo economica ma non sul piano sportivo. Abbiamo visto la squadra e non ci sembra giù come dicono tutti, contro il Milan meritavamo di vincere. Non è impossibile vincere dieci partite. Per quanto riguarda il lato economico, vogliamo evitare di perdere altri punti e quindi pagheremo tutto. Abbiamo acquistato il Parma perché siamo interessati al lato sportivo e perché vogliamo anche interagire con gli altri strati industriali. A ottobre non abbiamo avuto accesso a nulla, ieri siamo saliti in sella in maniera ufficiale e ora vogliamo lavorare. Il 16 è importante - ha interrotto lAlborghetti perché il pagamento del F24 non dà altri punti di penalizzazione. Il piano industriale prevede la salvezza e fino a quando la matematica non ci condanna ci speriamo. Ovvio che abbiamo calcolato il rischio di andare in B ma vogliamo sperare..."

Manenti ha dichiarato, in apertura della conferenza che si tratta di un progetto serio: "Stiamo correndo contro il tempo, giovedì abbiamo chiuso l'operazione è in questi giorni sono state fatte tutte le operazioni di rito per il CdA che annunceremo il 20. Abbiamo preso il Parma in una situazione delicata. Contiamo di arrivare alle scadenze in tempo. In questi giorni abbiamo avuto l'assistenza di Leonardi, senza di lui non sarebbe stato possibile venirne a capo. Lui conosceva i numeri meglio di tutti, ora il 16 diventa fondamentale. L'altro ieri sono state raccolte le firme per i passaggi e domattina partiranno le prime tranche. La squadra può stare tranquilla. Prima di prendere la società - ha proseguito il neo presidente - abbiamo interpellato Parma già ad ottobre. Il piano industriale è quinquennale e porteremo in risultati in vari step. Vogliamo la ristrutturazione aziendale e dal punto di vista marketing e tecnico-finanziario porteremo in alto il Parma. Vogliamo migliorare la rosa anche se questo è un anno particolare su tutti i fronti.  Coinvolgeremo degli investitori italiani e in cinque anni possiamo raggiungere qualche obiettivo. La Mapi Group veicolerà investitori di un certo calibro,  poi all'atto pratico vedremo. Non è corretto fare nomi oggi, ci sono investitori esteri interessati non solo al Parma Calcio, ma anche al territorio. Far fronte a tutto il debito sarebbe bellissimo, ma oggi il debito che ha Parma non è quello che avete scritto. La Mapi Group si impegnerà per primo. Entro il 16 salderemo qualche stipendio, ma prima Irpef e Iva con tutte le scadenze. Entro il 20 o giù di lì contiamo di saldare tutto". 

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