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Poco Parma, al Perugia va bene il punto: finisce 1-1

Espulso Iachini al tramonto di un'altra partita opaca. Il Tardini mugugna, ma la Curva inneggia i calciatori. Si ha l'impressione che a questa squadra non si possa chiedere di più ora. Al gol di Inglese, risponde Sbarbi

Dal nostro inviato
PARMA - Finisce con i mugugni del Tardini e con l'applauso della Nord alla squadra. In questo momento, la sensazione è che non si possa chiedere di più a una squadra che non riesce a reagire dal punto di vista caratteriale. Qualche occasione il Parma l'ha creata, poteva passare più volte sul 2-0 dopo il gol di Inglese, ma non ha sfruttato le occasioni che ha avuto. Qualche scelta sbagliata e un po' di timore di perderla dopo il pari di Sgarbi, hanno fatto inconsciamente tirare i remi in barca alla squadra di Iachini, espulso al tramonto di una gara in cui avrebbe voluto un'altra risposta dai suoi. Si porta a casa un punto e basta, oltre alla consapevolezza di dover lavorare (cosa che a lui non dispiace) tanto. 

Il tecnico lancia subito Rispoli nella mischia, affida a Sohm il compito di fare il guardiano di Schiattarella e Vazquez, blindando la mediana con Delprato quinto a sinistra. Tutino, che non segna da più di due mesi e Inglese davanti.

Alvini, che il Parma lo avrebbe voluto sfidare con la Reggiana - ma, ahinoi, è andata male - si presenta con lo stesso schieramento del collega. Un 3-5-2 che affida a Kouan il compito di prendersi cura di Schiattarella e Falzerano e Lisi sugli esterni. Il gioco si sviluppa poco sulla sinistra, il Parma aspetta che gli ospiti sfoghino la loro voglia di palleggio, lento, e provano a sfruttare l’errore. Strategia vincente, dopo una decina di minuti abbondanti, l’asse Rispoli-Inglese è quello buono per costruire il vantaggio: palla sporca del terzino, zampata dell’attaccante. 1-0 e pugni chiusi per Rispoli che meglio non poteva cominciare con la palla per il vantaggio confezionata per Bobby.

Il Perugia incassa, ma non si demoralizza, prova a costruire con le sue armi migliori: Mastos e De Luca lavorano in tandem per impensierire Buffon ma non ci riescono. Tranne che in un’occasione. Quando il numero 9 spara di sinistro subito, senza contrare la porta. Il gioco è in mano agli ospiti, glielo lascia volentieri, Iachini che si prende gli spazi senza rischiare più di tanto. E’ strategia, bisogna saper soffrire in maniera ordinata. E fare male quando si riparte. Ok, forse il suo Parma è un po’ pigro in fase di riconquista, ma quando ha la palla fa male: Sohm, in una delle sue uscite migliori, si costruisce da solo l’occasione per il raddoppio, ma trova un grande Chichizola. Bravo pure a stoppare Delprato, che poteva fare meglio da dentro l’area di rigore. La partita non sale d’intensità, si riempie di qualche situazione più spinosa da gestire per Santoro di Messina che ci mette del suo per incattivirla. Sorvola su un tocco di mano di Curado, poi su qualche altro colpo proibito. L’andamento della gara non cambia, il Parma aspetta il momento giusto per chiudere i conti e rilassarsi un po’ di più. Krause in tribuna lo vorrebbe tanto, prima di ritornare in America e passare un Natale più sereno rispetto a quello trascorso un anno fa.

E invece no, perché dopo 3’, Sgarbi su azione d’angolo fa 1-1. Il difensore è libero di calciare in porta, complice una dormita della retroguardia crociata. Come spesso accade, il Parma subisce un po’ il colpo dal punto di vista psicologico, prende due gialli (Delprato e Danilo) in poco tempo ma stringe i denti per non soccombere. Tutino esce senza aver lasciato traccia di sé, ancora. Entra Benedyckaz, ma è Inglese ancora a sfiorare il raddoppio. Peccato che il suo rigore in movimento finisca in braccio a Chichizola. L’importante è rimanere vivi, dentro la gara come vuole Iachini. Che chiama anche Juric, visto che la mediana è ancora prigioniera degli ospiti. Esce Schiattarella. La gara ristagna, il Perugia gioca senza riuscire però a trovare la palla giusta negli ultimi venti metri, il Parma contiene come può, provando a pescare gli assi dalla panchina. Fuori Rispoli e Delprato, dentro Man e Felix, con un 3-5-2 più offensivo. E l'ultimo brivido è di marca umbra: quando il pallone di Rosi attraversa tutta l'area di rigore, a Buffon vengono i brividi. Intanto Iachini, espulso per aver calciato prima il pallone (in modo accidentale) su Falzerano, poi per avere protestato, se ne va a casa sapendo che questo Parma non può bastare per risalire la classifica.

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