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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Venezia-Parma è l'allievo che sfida il maestro, Perinetti: "Temo D'Aversa"

"Ha creato un grande gruppo"

Venezia-Parma non è solamente la sfida tra due squadre che si giocano la promozione diretta in Serie B. Venezia-Parma è la partita tra allievi e maestro, una gara che mette di fronte due o tre persone che hanno passato un pezzo di vita e di carriera assieme. Venezia-Parma è la chiusura di un cerchio che vede l'affermazione di due sentimenti: il ricordo e il senso di rivalsa l'uno sull'altro. Rivalsa sportiva, si intenda, di Daniele Faggiano (con l'aiuto di D'Aversa) su Giorgio Perinetti con il terzo incomodo che si chiama Roberto D'Aversa. "Lo temo particolarmente - dice il diesse del Venezia a Parmatoday.it - perché ha cercato di imporre le sue idee e ci è riuscito in pochissimo tempo. E' uno che ha polso, sta creando un collettivo importante". A 48 ore dalla sfida abbiamo intervistato Giorgio Perinetti che gioca con noi la partita, senza sbilanciarsi più di tanto.

Perinetti, che partita si aspetta?

"Una partita tra due società ripartite dai dilettanti l'anno scorso e che quest'anno si ritrovano a primeggiare per andare in B. Ottimo percorso a livello societario, non crede? C'è sapore di sfide di altri tempi, di partite importanti, sia per noi che per il Parma. Mi aspetto una gara calorosa e con una grande cornice di pubblico".

Chi vince?

"E' una partita da tripla, noi siamo in salute e confortati da un risultato brillante della scorsa partita. Abbiamo sconfitto una diretta concorrente, quindi siamo motivati. Da quando è arrivato D'Aversa però, il Parma ha giocato un calcio molto più propositivo".

Dal punto di vista tattico che Parma vi aspettate?

"D'Aversa gioca con un 3-5-2 o 4-3-3, quello che preferisce di più. Non lo sappiamo, molto importante sarà il mercato in questo periodo. Ci aspettiamo sicuramente una squdra determinata e ben disposta, lo conosco bene D'Aversa e noi in casa siamo stati molto altalenanti, meglio fuori".

Beh, vista l'andata il Parma ha voglia di rivincita.

"Cerchiamo di dimenticarci l'andata, fu una partita molto rocambolesca, non eravamo ancora maturi, il Parma è andato subito in vantaggio e poteva raddoppiare, ha fatto un primo tempo importante. Queste però sono vittorie che non fanno testo. Nel secondo tempo siamo usciti noi e abbiamo vinto la partita. Adesso il Parma è diverso, ha un centrocampo da B ed è un avversario tosto. Parma-Venezia 1-0 foto D. Fornari-2-2Ci sono più partite nella singola partita, dobbiamo essere bravi a interpretarle tutte".

Perinetti, ci parli di Faggiano.

"Daniele era al Noicattaro in C2 e io seguivo Caputo che ora gioca all'Entella, per il Bari. Ho avuto modo di conoscerlo in questa trattativa, e vi dico che con il passare del tempo vanta più esplusioni di me dalla panchina (ride ndc) è l'allievo perfetto, l'ho conosciuto in quella trattativa. Me lo ricordo bene: ho visto che è un ragazzo sveglio ed aveva una inclinazione per questo lavoro. Dopo quell'episodio gli ho chiesto di lavorare con noi, ci siamo ritrovati nell'anno della promozione con il Bari, poi a Siena e alla fine ha fatto la sua strada come giusto che sia. Ha fatto già buone cose, ha avuto il tempo di conoscere la realtà, ha un buon rapporto con l'allenatore e credo farà bene".

C'è qualche aneddoto particolare che vi lega?

"Lui al di là di tutto ha un ottimo legame con me e con la mia famiglia, con la famiglia di Conte ad esempio. Eravamo molto legati per una questione famigliare. Ci sono aneddoti relativi alla nostra vita intima che non vorrei raccontare".

La sua miglior qualità?

"La sua caratteristica è che è un decisionista, buon per il Parma che sia arrivato lui. Ci siamo incrociati a Milano ma ciascuno per le proprie necessità, ci siamo salutati. E' venuto a rompere le scatole nel mio girone (ride ndc)...". 

Vi siete contesi Munari.

"Quando Venezia e Parma, le due società più forti e attive un po' sul mercato, si incontrano, beh, ci sta che abbiamo obiettivi comuni. Ognuno ha le sue esigenze. Ci si incrocia ed è normale che ci siano giocatori appetiti da tutte e due le squadre".

Inzaghi come vive l'attesa di un big match?

"Per esperienza ed età sono utile agli allenatori che lavorano con me, cerco di aiutarli, ma Inzaghi è un uomo tutto d'un pezzo. E' tranquillo, cresce perché ha tanta voglia, è uno stakanovista incredibile e ha grande passione per questo suo lavoro".

E' decisiva Venezia-Parma?

"Se vinciamo non abbiamo vinto nulla, il campionato è duro e molto competitivo. Certo, ovviamente vincere significa mettere un mattone importante per la costruione della casa, ma ci sono parecchie tappe e il Pordenone ad esempio è lì e può recuperare, il Padova, la Reggiana. Non ci siamo solo noi e il Parma".

All'andata temeva Calaiò, ora?

"Conosco molto bene Calaiò, ha risolto un sacco di partite. Ma adesso temo D'Aversa e il collettivo che può creare".

D'Aversa può diventare come Conte?

"D'Aversa è amico di Conte, si sentono in continuazione, e se imita Conte è solo un fatto positivo. Credo però che Antonio sia un riferimento un po' per tutti".

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