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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Parma, parla Gotti: "Siamo abituati a puntare sempre in alto"

Mister Donadoni, impegnato a Coverciano, ha lasciato il posto al suo vice che se l'è cavata benissimo: "Il gol subito ci ha tagliato le gambe. Forse abbiamo "sottovalutato" il Milan che ha gestito bene il campo"

"Giuro che questa è la prima volta che metto piede in sala stampa. Spero sia anche l'ultima perché uno dei vantaggi di un vice è proprio quello di evitare le insidie giornalistiche...". E bravo Luca Gotti che si è "travestito" da Donadoni e ha snocciolato per bene, in maniera meticolosa, tutto quanto gli è stato chiesto. A cominciare dalla partita contro il Milan. "Rivedendo la gara, in effetti, c'è la sensazione che, come ci capita da qualche partita, (come contro la Fiorentina n.d.c) subiamo gol e ci fermiamo. Ma ho potuto apprezzare che non c’è solo il nostro atteggiamento su cui si può incidere. C’è anche da valutare la forza dell’avversario che è stato molto bravo a gestire il suo vantaggio. Credo che l’episodio dell’autogol sia stato piuttosto determinante perché fino a quel momento ritengo che abbiamo avuto un atteggiamento molto propositivo e presumo, non c’è ovviamente la controprova, che se fossimo andati in vantaggio noi la gara sarebbe finita come è finita ma a parti invertite". Con l'aria tranquilla, Gotti si difende da qualche accusa. Dall'esterno si ha l'impressione che i punti accumulati siano sufficienti a trascorrere un "inverno" tranquillo, e la zavorra dei 32 in classifica faccia vivere bonariamente il Parma, senza spifferi di tramontana alle spalle. La porta è chiusa bene, il mare sembra calmo, i remi già in Barca. E i sogni europeri? Già svaniti? I buoni propositi? Cancellati?

ASTICELLA ALTA - "Siamo molto lontani dall’aver abbassato l’asticella - dice Gotti -. Il mister la alza quotidianamente ponendo un obiettivo sempre più alto a tutti noi, non solo ai giocatori, per lo staff tecnico, la società. Nel momento in cui non arrivano punti con continuità o si perde a San Siro possono arrivare anche considerazioni amare, ma i fatti dicono che questo dell’appagamento non è un discorso nell’ottica del nostro allenatore". La difesa funziona, Donadoni non si tocca anche se le difficoltà del momento sono agli occhi di tutti. "E’ chiaro che il valore dei nostri avversari, sia nell’inizio del campionato che in questa prima fase del girone di ritorno è determinato da squadre di alta classifica, abbiamo faticato a fare punti in questa fase all’andata e anche in questa parte del ritorno. Ci sono tuttavia tre punti in ogni partita. Credo sia condivisibile che siamo andati a Milano per fare la gara a testa alta per provare a vincere. C’è la voglia di fare qualcosa in più, di mettere in campo tutto quello che sappiamo fare e c’e’ anche una serenità di classifica che ci permette di fare questo, pur con la consapevolezza che se vanno in vantaggio gli altri può succedere quello che è accaduto venerdì sera. Però con questi avversari di grande caratura abbiamo sempre preso in considerazione i tre punti, esattamente come facciamo con gli avversari di media o bassa classifica. E’ un atteggiamento che stiamo cercando di passare con continuità e proprio questo può portare a perdere qualche partita o punto, ma siamo convinti che nell’ottica delle 38 gare di campionato questo ci porti più beneficio che danno". Guai a chi pensa a un Parma sazio, con la testa chissà dove. Sta di fatto che i punti raccolti sono pochissimi e che nel girone cominciato qualche partita fa non c'è nessun segno nella casella delle vittorie. "E’ un dato di fatto – spiega Luca Gotti molto onestmente-. I numeri, che all’interno di una partita sono tanti, (io analizzo più di 400 items per capire cosa accade in una gara), ci dicono cosa succede ma non perché succede. In alcuni momenti, secondo i numeri, facciamo cose fini a se stesse, non riusciamo a concretizzare. La nostra analisi alla fine dice che non c’entra tizio o caio, o sistemi di gioco. Si tratta di atteggiamenti che noi dobbiamo regolare come si può regolare una macchina da alta velocità. Sappiamo che dobbiamo tornare a mettere la maggior efficacia possibile sopra un contesto già gradevole".

CATANIA, TI OSSERVO - Minato dal Catania, prossimo avversario del Parma, con due piedi in A e uno sguardo all'Europa. Squadra consolidata con identità di gioco e un feeling speciale con la classifica. "Il Catania sta dando prova di grande forza e continuità di risultati - avverte Gotti -. Conosco molto bene Maran, è un mio caro amico, ha questa caratteristica di grande solidità. Venendo dalla gavetta ha in sé tutti i crismi della cura del particolare tipica di altre categorie dove, ad esempio, non si dà per scontato che un solo grande giocatore possa risolvere le partite e quindi la sua squadra è organizzata in modo quasi non da serie A, di più. Sono molti attenti, il Catania è squadra corta, aggressiva, sfrutta tutto quanto. Ho rivisto la gara che ha giocato con il Bologna, al di là della classifica sta molto bene, ci prepariamo a un match molto difficile. Guardando le partite si ha la sensazione che noi non siamo così brillanti. Anche perché ci siamo abituati bene quest’anno a vedere una squadra che va forte. Nello staff del Parma ci sono preparatori di primissimo livello e sfruttiamo le loro grandi capacità professionali. Se però andiamo a vedere le cose con più razionalità vediamo che a Firenze abbiamo giocato contro una squadra molto brava a gestire il vantaggio. La controprova si è avuto anche ieri vedendo la difficoltà dell’Inter. Con il Genoa non siamo andanti in vantaggio, ma se avessero segnato loro prima, per la struttura dei giocatori che ha, per il momento che stava attraversando, si rischiava anche seriamente di perdere la gara. Venerdì sera abbiamo incontrato una squadra che aveva grandi qualità nonostante avesse lasciato riposare diversi titolari in vista del match di Champions. Forse li abbiamo sottovalutati sotto questo punto di vista. A Firenze il report fisico che siamo riusciti ad avere dice che dopo la Juve siamo la stati la squadra di più alto livello fisico che la Fiorentina ha incontrato. Questo accadeva circa due settimane fa. E’ una gratificazione pratica che non ci porta punti ma che ci fa capire che l’occhio quando si parla di brillantezza non sempre ci prende". Infine una curiosità sul rapporto professionale che lega mister Donadoni a mister Gotti: C’è un segreto che caratterizza il loro connubio tecnico? "Se parliamo di un segreto io dico che tutto è riassumibile in una parola: semplicità. Siamo due persone molto semplici che si dicono quello che pensano senza problemi. Ragioniamo a 360° gradi e quando si ragiona su tutto magari ci può anche stare che qualcuno dica qualche sciocchezza…Per il resto consideriamo a quattro mani ogni questione che la quotidianità lavorativa ci sottopone e ci confrontiamo appunto con grande semplicità".

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