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Venerdì, 26 Aprile 2024
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VISTA DALLA CURVA | Non è tempo di processi

Il commento del super tifoso Luca Cavallina

Che rabbia. Che nervoso vedere una Curva Nord assolutamente divisa: da una parte i Boys e i tanti ragazzi sempre presenti in casa ed in trasferta che hanno cantato fino al triplice fischio e dall'altra “sbarbatelli” con il cellulare sempre in mano bravissimi ad improvvisarsi commissari tecnici, tanti piccoli Arrigo Sacchi dal palato fine e dalla lingua lunga preparatissimi nel criticare ogni minima scelta tecnica ma assolutamente incapaci di sostenere la squadra, una curva composta in parte da “Pechos Frios” meriterebbe di giocare dieci, cento, mille volte con la Fortis Juventus.

Venendo alla partita. Il Parma non ha demeritato, ha solo avuto una tremenda paura di giocare a calcio contro un Empoli che è due spanne sopra i crociati. Caputo e Donnarumma s'intendono alla perfezione mentre i nostri attaccanti fanno una fatica enorme ad arrivare al tiro ed a creare occasioni nitide da gol, gol che i toscani trovano intorno alla metà del primo tempo con Caputo abile a colpire dal limite dell'area. I crociati provano subito a scuotersi, Di Gaudio e Dezi si accendono ma l'Empoli è bravo ad ingabbiare i nostri. Primo tempo che va in archivio tra le critiche gracchianti dei saccenti ventenni “smartphone dotati” posizionati proprio dietro la “banda della Scalinata” che sfodera una pazienza encomiabile nell'ignorare i deliri di questi pseudo tifosi.

Il secondo tempo comincia alla grande, Di Gaudio spinge, il Parma guadagna metri, gli azzurri di Vivarini si rifugiano in corner e, proprio da calcio d'angolo capitan Lucarelli incorna e spedisce in rete il pallone. Uno a uno e palla al centro.

Nemmeno il tempo di provare a spingere i nostri alla vittoria che Simic lasciato incredibilmente solo trafigge nuovamente Frattali. Due a uno Empoli.

Le emozioni tuttavia non sono finite, i tifosi, quelli veri (Scusate se insisto), cantano più forte, Di Gaudio mette il turbo e viene letteralmente abbattuto in area. Rigore. Nocciolini dal dischetto. Silenzio sullo stadio. Fischio dell'arbitro. Tiro anzi telefonata, anzi scorreggia verso Provedel che respinge, si rimane sotto di un gol, i crociati perdono lucidità, si spengono e si trascinano stancamente a fine partita.

Vince l'Empoli con merito, sul Tardini è notte fonda. Ora non è certamente tempo di processi ma tutti dobbiamo iniziare a remare dalla stessa parte: i tifosi facciano i tifosi e sostengano la squadra mentre i calciatori continuino a metterci l'impegno come stasera, si facciano scivolare addosso la paura e vadano a vincere a Venezia perché noi, con quelli là abbiamo un conto aperto dall'anno scorso.

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