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Venerdì, 26 Aprile 2024
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VISTA DALLA CURVA | Un gol di Siligardi non vale la mia salute

Il racconto del super tifoso Luca Cavallina

Parto con i complimenti: tifoserie e curve belle come quella foggiana ne ho viste raramente, novanta minuti ad alta intensità sonora, sciarpate e battimani hanno reso l'atmosfera del Tardini incandescente. Bravi dunque i tifosi pugliesi arrivati non solo dal Tavoliere ma anche da Reggio, Modena, Bologna oltre alla miriade di studenti fuori sede a dare quel pizzico di calore che al nostro stadio spesso manca. Alla fine però quello che conta sono i tre punti e, così come all'andata, i crociati hanno fatto bottino pieno.

La partita comincia subito con i crociati in grande spolvero, Di Gaudio salta ripetutamente l'avversario ma quando è il momento di concludere mostra tutti i suoi limiti. A spianare la strada verso il trionfo crociato ci pensa Ceravolo: lancio dalle retrovie, stop a seguire, protezione palla e via verso la porta…Loiacono non può far altro che abbattere la Belva e prendersi un rosso sacrosanto dopo appena quindici minuti. I tifosi gialloblu si caricano galvanizzati dalla superiorità numerica ma il Parma inspiegabilmente si ammoscia, lascia gioco ed iniziativa ai pugliesi che sono abili a non chiudersi e ripartire. A sorpresa, ma non troppo, sono proprio i Satanelli a trovare il gol: bordata di Agnelli su punizione, deviazione di Frattali sul palo e tap-in vincente di Mazzeo. Il settore ospiti esplode, la tribuna anche, i distinti pure mentre la Nord rimane silenziosa ed incredula. Il Parma non reagisce e fortuna vuole che la punizione calciata “alla Adriano” da Kragl si stampi sulla faccia interna della traversa. Fine primo tempo.

La musica nella ripresa non cambia, entra Calaiò, ma per settanta minuti nulla, niente, encefalogramma piatto. All'ennesima piroetta di Vacca qualcuno si spazientisce e fischia, Boys e Scalinata cercano di sostenere la squadra, qualcuno invoca santi in paradiso, qualcun altro promette di mangiare sushi qualora il Giapponese mancato Siligardi trovasse la via del gol, qualcun altro impreca contro il Mister (Che io continuo a difendere perché sulla piazza non c'è di meglio e perché non è così scarso come lo dipingono) mentre io penso alla buona dose di pasta lenitiva che dovrò spalmarmi qualora finisse così. Sul più bello, quando la disfatta era più che un'opportunità, Stroppa crea il suo capolavoro: ripartenza pugliese in inferiorità numerica, pallone perso sulla trequarti offensiva, lancio lungo per Ceravolo che entra in area e regala a Calaiò il cioccolatino dell'uno a uno. Il settore ospiti del Tardini (La curva Nord) esulta e riprende a crederci, Dezi ritrova la personalità, Siligardi il talento ed i crociati l'appetito: Baraye dal limite cerca la rete, Guarna respinge male e Siligardi deposita in rete il due a uno con buona pace del compagno di tifo che stasera banchetterà con alghe, sushi e sashimi. Ogni crociato tira un sospiro di sollievo, ognuno esulta a modo suo, lo scrivente, ad esempio si lancia in una corsa verso il plexiglass prendendo quattro o cinque storte (Un gol di Siligardi vale davvero la mia salute? No). Il Foggia non ne ha più e Ceravolo sfruttando la specialità di casa Dezi, il tiro sul portiere, raccoglie la respinta e fa tre a uno. La corsa playoff riparte con la speranza di continuare a vedere la copia Calaiò Ceravolo dal primo minuto perché hanno veramente una marcia in più. Dispiace per i tanti foggiani ma come dice una vecchia canzone di Max Pezzali: “È la dura legge del gol, fai un gran bel gioco però se non hai difesa gli altri segnano e poi vincono….”.

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