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Automedica di Traversetolo in servizio anche a Montecchio, il sindaco: "Potenzieremo anche la continuità assistenziale"

Simone Dall’Orto: "Ringrazio per il lavoro fatto tutti i soggetti che vi hanno contribuito con grande spirito di adattamento e professionalità, dalle associazioni ai medici, infermieri e altri operatori sanitari"

Soddisfazione ma anche preoccupazione per alcune criticità più generali del servizio automediche arrivano da due esponenti della Lega dopo la diffusione dei dati ufficiali sugli interventi del servizio di automedica della Croce Azzurra di Traversetolo che a seguito di un accordo tra le Auls di Parma e Reggio Emilia opera anche a Montecchio e in altri comuni della provincia reggiana confinanti con quella di Parma.

“Il risultato dei primi mesi di questo servizio che supera i confini amministrativi delle due province è confortante. Mettere insieme le forze consente di mantenere, se non addirittura migliorare, i servizi assistenziali a disposizione, in questo caso specifico quelli per l’emergenza urgenza – ha dichiarato il sindaco di Traversetolo Simone Dall’Orto – Ringrazio per il lavoro fatto tutti i soggetti che vi hanno contribuito con grande spirito di adattamento e professionalità, dalle associazioni ai medici, infermieri e altri operatori sanitari senza dimenticare amministratori dirigenti e funzionari degli enti locali e sanitari. La sfida per il futuro immediato è quella di potenziare il servizio medico di continuità assistenziale (ex guardia medica). È infatti sconveniente che chi si reca nei festivi, prefestivi e negli orari notturni presso la postazione di guardia medica debba eventualmente attendere anche per ore che il medico debba tornare dal servizio sull’automedica che potrebbe avere tempi prolungati visto la più ampia zona da coprire.”

Critiche al sistema regionale arrivano invece dal vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Fabio Rainieri: “Lo vediamo su tutto il territorio regionale come il servizio delle automediche sia stato ridotto. A Traversetolo e in Val d’Enza è stata avviata un’operazione di razionalizzazione esemplare. Però le associazioni di volontariato che sono le principali artefici di questi servizi dovrebbero essere più aiutate dalla Regione. A Parma operano senza convenzione, perché è scaduta a fine 2023 e a quanto pare non ci sarebbe stata nessuna proroga ufficiale. Questo vuol dire che erogano il servizio senza sapere quando verranno rimborsate dall’ente sanitario competente. Crediti verso la sanità regionale che si vanno ad aggiungere ai tanti rimborsi non ancora erogati che risalirebbero addirittura al 2019.”.

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