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LA PROTESTA

La rabbia di due genitori: "Nostro figlio, affetto da una grave sindrome, bocciato a 11 anni"

Al bambino è stata diagnosticata la Sindrome di Pandas, l'associazione è scesa in campo per aiutare i due parmigiani. Il Difensore Civico ha esaminato la situazione e ha predisposto un'istanza di riammissione al preside della scuola

Un bambino di 11 anni di Parma, affetto da una malattia rara denominata Sindrome di Pandas, non sarebbe stato ammesso dalla classe quinta elementare alla prima media dopo un travagliato percorso scolastico, reso difficoltoso dai sintomi della malattia. E' questa la denuncia dell'associazione Associazione Genitori Pans Pandas Bge

"L'argomento scuola è uno dei temi più controversi, in cui ci si ritrova a dover ascoltare o leggere di situazioni legate a difficoltà scolastiche conseguenti a problematiche di salute in cui i bambini, spesso e volentieri "non sono al centro", così come la famiglia, dove si deve purtroppo constatare che, sempre più frequentemente, non sono state messe in campo dall'istituzione scolastica tutte le risorse necessarie, umane e didattiche consentite, a supporto, in aiuto ad un bambino, ad una famiglia, che vive un dramma più grande di loro e che devono affrontare nel quotidiano in completa solitudine". 

 A parlare Stefania Lessio Presidente dell’Associazione Genitori Pans Pandas Bge la quale si sta interessando al caso del piccolo C, in cui ci si ritrova a dover intervenire per sottolineare mancanze e lacune che potevano essere evitate così come anche un'ingiusta bocciatura: un'azione un pò troppo forzata, coercitiva, che poteva essere evitata così come prevede l'odierna giurisprudenza. E' accaduto nei pressi di Parma, dove un alunno di 11 anni, non è stato ammesso, dalla classe quinta elementare alla prima classe della scuola secondaria di primo grado, a seguito di un travagliato anno scolastico, reso difficoltoso dai sintomi provocati dalla sindrome Pandas, che gli è stata da poco diagnosticata.

Pandas è una sindrome scoperta dalla D.ssa Susan Swedo, nel 1998, ed è stata identificata come un disturbo neuropsichiatrico autoimmune pediatrico ad esordio acuto ed improvviso, associato ad infezione da Streptococco: un'encefalopatia immuno-mediata post infettiva caratterizzata dall’insorgenza improvvisa di sintomi neuropsichiatrici complessi, apparentemente inspiegabili, comprese ossessioni, compulsioni e tics (vocali o motori) che si verificano nei bambini 

Questa sindrome, spiega Stefania Lessio, subisce fasi altalenanti di remissione e riacutizzazione, dall'esordio in avanti, con un andamento dei sintomi altalenante. Prima della manifestazione della sintomatologia riconducibile alla sindrome pandas il bambino frequentava la scuola regolarmente senza alcun problema. Poi come avviene per la maggior parte dei bambini affetti da questa sindrome, si hanno una serie di difficoltà dovute alla neuro-infiammazione in corso, che sono difficili da affrontare, ma che comunque la famiglia ha prontamente arginato e cercato di superare con vari professionisti privati che li hanno aiutati.

La Famiglia del bambino, a seguito della bocciatura mai ipotizzata dalla scuola durante lo scorso anno scolastico, si è rivolta all'Associazione Genitori Pans Pandas Bge odv, che ha provveduto a sostenere la famiglia informando il Difensore Civico che ha prontamente esaminato la situazione predisponendo un'istanza di riammissione, al Preside dell'Istituto Scolastico interessato sottolineando le eventuali mancanze della scuola quali, innanzitutto, la mancanza di partecipazione e di inclusione del bambino alla vita scolastica della classe e partecipazione quasi nulla delle insegnanti nei confronti del bambino stesso che è stato escluso completamente, cosa che non lo ha minimamente agevolato nel difficile percorso che sta affrontando.

Quello che preme venga evidenziato, sia alla famiglia, sia ai soggetti coinvolti è che la scuola deve essere fatta di persone che hanno a cuore il benessere psico fisico dei bambini e quando non accade si deve avere il dovere morale di non girarsi dall'altra parte e lottare per cambiare le cose perché, si spera che, prendendone coscienza, non si verifichi più...

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