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Bosco della memoria per i morti del Covid, c'è la data: fra un anno i lavori

Il nuovo spazio dovrebbe essere consegnato alla città nel marzo 2024, data simbolo dei giorni del primo lockdown totale

Il bosco della memoria dedicato alle vittime del covid si farà. L’idea è nella testa di Michele Alinovi, assessore ai lavori pubblici del Comune di Parma, già da un po’. C’è l’intenzione di far partire i lavori nel 2023, per consegnare alla città un nuovo spazio, denso di significato che possa essere il rifugio di tutti, per il mese di marzo del 2024, durante i giorni del primo lockdown totale. “Una ricorrenza triste - spiega Alinovi - che serve per ricordarci tutti, anche in maniera simbolica, quello che è accaduto nell’anno 2020”.

Un evento che ha stravolto nle nostre vite, cambiando quelle di tutti, spegnendo quelle di molti, purtroppo. “L’idea è nata durante la pandemia - spiega Alinovi - in pieno lockdown. Ne abbiamo cominciato a parlare che era il mese di giugno, quando abbiamo fatto alcuni incontri con alcune associazioni cittadine e non solo. C’erano associazioni ambientaliste che hanno assistito ai dibattiti: tutti avevamo a cuore la possibilità che Parma potesse avere un luogo per ricordare quella che stata una tragedia. Oggi non ne siamo ancora fuori, quindi non possiamo dimenticarci di quello è stato, di un momento di grande dolore dove - nella nostra provincia, durante la prima ondata - ci sono state parecchie vittime, se non ricordo male quasi 1000”.

Il bosco del ricordo nascerà in una zona carica di significato, per tutta la città. “Un luogo dove natura e artificio riescono a trovare  una lunga ricomposizione - racconta Alinovi -. Che cosa meglio di un bosco della memoria riesce a rendere immortale chi ha lottato duramente? In altre città - pensavo a Bergamo - hanno già provveduto. A noi sembrava giusto fare lo stesso. Abbiamo identificato un percorso in cui dovrà sorgere il bosco. L’area Corsi, vicino al torrente Parma e di fianco all’argine storico di Maria Lugia. Ci sembra che quell’area possa accogliere un progetto di forestazione ampio, che abbia una grande valenza simbolica. Il concept progettuale che andremo a sviluppare prevede il coinvolgimento di alcuni elementi simbolici, molto importanti.

Ci sono due elementi fondamentali che sono poi due direttrici per il progetto. Uno è contemplato in questi grandi filari alberati che sorgeranno sul versante del Padiglione Barbieri, simbolo della lotta al covid da parte dei medici. Le piante guardano verso l’Ospedale Maggiore, dall’altra parte invece sorgerà un secondo asse che si rivolgerà al cimitero della Villetta. Sono stati due luoghi simbolo della lotta al coronavirus. Da parte di medici e infermieri, di uomini e donne che hanno perso la vita a causa di questa terribile pandemia. Li abbiamo chiamati eroi, i sanitari. Forse non sono eroi, però sicuramente hanno dato l’anima oltre quelle che erano le possibilità umane, per questo l’omaggio guarda a loro. E agli uomini e alle donne che hanno pagato, con un prezzo altissimo, questo terribile periodo. Sono vittime che hanno avuto una degna sepoltura quindi è bene che la città si ricordi di questo”.

I tempi? “C’è l’idea, adesso vanno sviluppate le successive fasi di progettazione. I tempi della gara d’appalto, visto che essendo un bosco il progetto ha una stagionalità e gli alberi non vanno ovviamente piantati in autunno o nelle parti invernali, saranno medi. Credo che possiamo cominciare nel 2023 per concludere intorno alla fine dell’anno al massimo all’inizio del 2024. Sarebbe bello avere l’inaugurazione all’inizio del marzo del 2024, cioè nel primo giorno del lockdown totale. Senza mai dimenticare quello che abbiamo passato”.

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