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La lotta di Valentina: "Mia figlia di 5 anni, disabile per l'asma, costretta a vivere in una casa dell'Acer con la muffa"

Valentina Estasi da due anni lotta per la salute di sua figlia, affetta da asma bronchiale poliallergico: "Da due anni chiedo il cambio di casa o la sanificazione delle stanze, ma non ho ancora avuto risposta. E' stata ricoverata 4 volte per polmoniti e focolai e quì rischia grosso". Parmatoday racconta la sua storia con la speranza che qualcosa si sblocchi

Sul tavolo ci sono le medicine e le terapie che sua figlia deve assumere ogni giorno, l'aereosol e l'ossigeno, le carte delle certificazioni di Pneumologia, le richieste e le lettere inviate all'Azienda Casa Emilia-Romagna. Valentina Estasi non ce la fa più: è arrivata ad un punto limite. Da due anni lotta per ottenere un futuro migliore per sua figlia di 5 anni, affetta da asma bronchiale poliallergico e certificata disabile ed invalida, per non farla più vivere in una casa dove sono presenti muffe nelle stanze, compresa la camera dove la bambina trascorre tantissimo tempo, visto l'estrema difficoltà ad uscire a causa delle allergia. Parmatoday racconta la sua storia cona la speranza che qualcosa si sblocchi. 

"Mia figlia disabile per l'asma vive in una casa insana"

"Questo non è un'ambiente sano per mia figlia e probabilmente non lo è mai stato". Valentina esordisce così. L'abbiamo incontrata nella sua casa popolare di via Toscana, un tempo affidata alla madre, dove vive da 31 anni. "Vivo qui da sempre e anch'io da bambina ho sofferto di asma bronchiale ed avevo bisogno dell'ossigeno per respirare meglio: non mi ricordo interventi per rendere sano l'ambiente abitativo". La lotta di Valentina inizia due anni fa: nel 2016 il Centro di Pneumologia certifica l'asma bronchiale pluriallergico per la figlia, che è già stata ricoverata quattro volte per polmoniti e focolai. 

"Mia figlia, disabile per l'asma, costretta a vivere in una casa piena di muffa 

Acer: "Assoluta disponibilità a risolvere il problema, effettueremo i lavori in estate" 

"La bambina -ci racconta Valentina- ha iniziato ad avere le prime allergie intorno agli otto mesi, poi ci sono stati i primissimi broncospasmi: nel corso del tempo la malattia si è acutizzata il tutto. Le è stato certificato l'asma bronchiale ma sembra che non abbia solo quello: a breve dovrà anche fare una Tac per verificarlo. Il suo problema principale sono le allergie agli inalati che le provocano broncospasmi, polmoniti e focolai. Quando aveva tre anni ha avuto un versamento pleurico: è stata ricoverata per la prima volta ed ha avuto, come le altre volte, bisogno di ossigeno. E' stata ricoverata in tutto quattro volte: l'ultimo folocaio l'ha avuto recentemente. Il primo ricovero è stato nel 2015, nel 2016 ne ha fatti tre, tra dui due a distanze di due settimane uno dall'altro. Ha spesso delle crisi asmatiche e quì dentro rischia grosso. Le hanno certificato la disabilità e l'invalidità proprio per questa grave forma di asma". 

La bimba, del resto, trascorre molte ore all'interno dell'abitazione perchè costretta dalle sue condizioni di salute. "Mia figlia non può frequentare l'asilo e non può andare al parco se ci sono tanti bambini, è allergica ai piumini e non può uscire se ci sono i pollini vive in casa tantissime ore durante la giornata: per questo motivo la casa deve essere sana e non con la muffa. Io chiedo semplicemente un'ambiente sano per lei dove può avere un futuro sicuro". 

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Dopo la certificazione Valentina ha chiesto il cambio casa all'Acer che, secondo il suo racconto, avrebbe risposto molti mesi dopo, solo su sollecitazione dell'inquilina.  "La prima volta che sono andata a chiedere il cambio casa, due anni fa, ho aspettato diversi mesi poi ho chiamato io ma non mi hanno dato risposte. Dopo un pò mi hanno detto che il cambio casa era stato accettato non per motivi di salute ma perchè la casa è troppo grande, visto che qui ci viviamo in tre, io e le mie due figlie" .

Dopo l'invio della lettera della pneumologa Acer avrebbe accettato il cambio casa per motivi di salute. "Il cambiamento dell'abitazione però non è mai stato fatto: la risposta è stata che non c'è una casa disponibile per le nostre esigenze. A quel punto ho chiesto la sanificazione ma non ho avuto risposte: dopo l'ultima assemblea dove ho mostrato tutta la mia rabbia e ho minacciato di fare causa al prossimo ricovero della bambina, ho ottenuto una risposta: la sanificazione avverrebbe con la sostituzione di due infissi e chiamando un imbianchino. Questa non è una vera sanificazione: così mia figlia continuerebbe a vivere in un'ambiene non sano". 

La bimba secondo quanto certificato dai medici, è "affetta da asma bronchiale poliallergico, acari, graminacee, alternaria, peli di cane e gatto, con frequenti riacutizzazioni che hanno necessitato in numerose occasioni del ricovero ospedaliero". Secondo gli pneumologi la bimba deve vivere in un ambiente sano e senza muffe. "Riteniamo infatti -prosegue la lettera- che oltre alla terapia farmacologica continuativa la bambina viva in condizioni abitative idonee dal punto di vista igienico-sanitario. evitando la presenza di muffa per consentire un'adeguata esecuzione delle misure di profilassi ambientale anti-Acaro". 

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