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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Inaugura il laboratorio "I Chiostri del Correggio”: progetto di rigenerazione urbana dell'ex convento di San Paolo

Sono stati investiti 6 milioni e 840 mila euro

Conclusi i lavori de“I Chiostri del Correggio”: progetto di rigenerazione urbana dell'ex convento di San Paolo, con importanti risvolti legati ai temi della cultura, del turismo, dell'enograstranomia e dell'innovazione tecnologica. Sono stati investiti 6 milioni e 840 mila euro di cui 1.600.000 di fondi regionali e 5.240.000 di fondi del Comune incluso un cofinanziamento di 250 mila euro della Fondazione Cariparma.  

Si è svolta questa mattina la presentazione degli spazi recuperati alla presenza del Sindaco, Federico Pizzarotti; dell'Assessore ai Lavori Pubblici, Michele Alinovi; dell’Assessore alla Cultura Michele Guerra, dell’Assessore al Turismo e al Progetto Unesco Cristiano Casa e di Andrea Corsini, Assessore a mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo e commercio della Regione Emilia Romagna. Il progetto di recupero dell'ex convento di San Paolo restituisce alla città un patrimonio storico monumentale da anni in stato di abbandono. Gli interventi messi in atto dall'Amministrazione hanno permesso di dare un futuro al complesso e di scoprire una pregevole serie di affreschi.   

Il sindaco, Federico Pizzarotti, ha ringraziato tutti coloro che, a vario titolo, hanno concorso alla realizzazione del progetto. “Il recupero di questi luoghi – ha spiegato – è stato uno dei grandi obiettivi della nostra città. E’ nato circa una decina di anni fa ed è collegato alla realizzazione dei Distretti socio culturali, evocatici dei bisogni di attenzione di alcuni spazi abbandonati da anni, che avevano bisogno di essere rivalutati e riqualificati” 

L’Assessore ai Lavori Pubblici, Michele Alinovi si è unito ai ringraziamenti del Sindaco ed ha parlato di “un momento importante per la città e per la Regione. Restituiamo oggi alla città un luogo abbandonato, che è stato completamente recuperato per diventare spazio di socialità e cultura. E’ stato un percorso non banale. L’idea di una sua riqualificazione è nata nel 2014. Il Comune si è candidato per un bando regionale “Laboratori aperti” in modo da accedere a contributi regionali ai quali si aggiungono anche quelli di Fondazione Cariparma per la ristrutturazione del campanile”  

“Penso che questa – ha detto l’assessore a Progetto Unesco Cristiano Casa - sia una tappa importante di un percorso iniziato nel 2015 con il riconoscimento di Parma Città Creativa della Gastronomia da parte di Unesco, al cui dossier già apparteneva la riqualificazione del San Paolo. Il nostro dossier, fondato sulla visione che questo territorio potesse diventare sempre più riconosciuto come Food Valley, si basava su tre pilastri fondamentali: production, education e experience. L’idea è che questo luogo concretizzi questi tre aspetti e abbiamo creato le migliori condizioni in questi anni affinché la prossima Amministrazione possa proseguire in questo percorso, grazie anche alla sinergia di un gruppo di lavoro, coeso e virtuoso, che mette insieme pubblico e privato”. 

“Oggi siamo di fronte al recupero di uno spazio – ha detto l’assessore alla Cultura Michele Guerra – che ci riempie di meraviglia, un esempio alto di prospettiva amministrativa lunga, che sa guardare lontano. Abbiamo usato questo Distretto come base del dossier di Parma Capitale Italiana della Cultura, all’interno del quale abbiamo insistito molto sul fatto che gli spazi riqualificati dovessero diventare anche occasione di rigenerazione del tempo che potevano produrre: il motivo di gioia maggiore ora è proprio vedere un tempo nuovo nascere, crescere e riprodursi in questo spazio architettonico rigenerato. Per questo è giusto che il San Paolo diventi un luogo di eccellenza della cultura enogastronomica, stando vicino e abbracciando elementi culturali così importanti dal punto di vista storico monumentale della nostra città, in un unico grande contesto geoantropologico”. 

Soddisfazione è stata espressa dall’Assessore regionale Andrea Corsini che ha dichiarato: “L’intervento di rigenerazione dell’ex convento di San Paolo impreziosisce la città di Parma e arricchisce tutto il territorio. È un progetto in cui, come Regione Emilia-Romagna, abbiamo fortemente creduto: il nostro territorio è ricco di tesori da riscoprire e valorizzare, per rafforzare la nostra identità culturale e dare un impulso sempre nuovo alla già vasta offerta turistica della nostra meravigliosa regione” 

Si tratta di uno degli interventi di maggior rilievo messi in atto dal Comune di Parma nel tessuto urbano della città, grazie al finanziamento di 1.600.000 euro nell'ambito dei fondi regionali (Regione Emilia Romagna) PorFESR – Piano Operativo Regionale Fondi Europei – Asse 6 Città Attrattive e Partecipate 2014 – 2020 – fondi stanziati a livello europeo per progetti di strategie di sviluppo urbano sostenibili.   

Il riconoscimento di Parma Città Creativa per la Gastronomia Unesco, la realizzazione a Parma del Laboratorio Aperto ed il riconoscimento di Parma Capitale Italiana della Cultura per il 2020 + 2021, sono tutti temi che sono entrati appieno negli interventi messi in atto per fare dell'ex Complesso di San Paolo un polo culturale e di aggregazione sociale. Il Comune ha finanziato l’opera con fondi propri pari a 5 milioni e 240 mila euro, con il rifacimento di una porzione importante dei tetti che sovrastano il vasto reticolo di collegamenti del complesso e con il restauro della torre campanaria, che ha beneficiato di un cofinanziamento di 250 mila euro di Fondazione Cariparma.   

Gli interventi sono attuati da Parma Infrastrutture Spa. I lavori hanno visto il restauro del Chiostro della Fontana, dei locali afferenti ai suoi percorsi perimetrali sia a piano terra che al piano primo, nonché il recupero dei vani del primo piano sovrastanti la Biblioteca Guanda. I lavori nell’antica cappella del piano terra ne prevedono la trasformazione in caffè letterario con un affaccio sul giardino di San Paolo. Sempre al primo piano, i locali ospitano il Laboratorio Aperto di Parma che, in attesa della fine dei lavori, ha trovato sede per tre anni nei locali del Palazzo della Provincia di Parma in Piazzale della Pace ed è il luogo dove anche la Fondazione Parma Unesco Creative City of Gastronomy potrà sviluppare le sue progettualità.  

Il restyling ha interessato anche i perimetri esterni con un intonaco omogeneo, la sistemazione delle crepe, delle colonne in arenaria al piano terra, degli elementi lapidei, delle cornici delle finestre e la sostituzione dei vetri. La rifunzionalizzazione dei locali ha comportato l’installazione di un ascensore accessibile anche alle persone con disabilità. Il progetto di recupero è stato approvato dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, è stato curato per quanto riguarda il restauro architettonico dallo studio Bordi Rossi Zarotti e per la parte strutturale dallo studio Ar.Tec ingegneria e architettura Srl, entrambi di Parma.  

I Laboratori Aperti sono diffusi in tutti i capoluoghi di provincia della Regione Emilia-Romagna e sono realizzati con il contributo dei Fondi europei della Regione Emilia-Romagna – Por Fesr 2014-2020 e successivamente con risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione FSC 2014-2020, per 1.320.000 euro. Si tratta di fondi destinati alla gestione e promozione di luoghi orientati alla diffusione e all’alfabetizzazione digitale che tutelano e diffondono le identità peculiari di ogni città: a Parma la tematica scelta è stata infatti quella della Cultura dell’eccellenza agroalimentare. 

All’interno del Laboratorio trovano già sede quattro partner d'eccezione che collaborano nello splendido Complesso del San Paolo: l'Accademia Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano, l'Associazione Gastronomi Professionisti, Giocampus e i Musei del Cibo della provincia di Parma e a breve sarà attivato lo spazio di co-working dove tante altre realtà legate al food e al digitale potranno trovare casa. 

Il progetto “I Chiostri del Correggio – Parma Cultura dell’eccellenza agroalimentare” è stato declinato attraverso l’individuazione di una strategia di sviluppo urbano sostenibile, così come richiesto dalla Regione, nell’ambito dei finanziamenti indiretti europei. In particolare la Regione ha richiesto di individuare una strategia basata sull’innalzamento di attrattività della città, rafforzando le identità culturali ed agendo in modo integrato sulla messa a disposizione di servizi avanzati e competenze innovative (ICT – Information Communciation Technology), attraverso la creazione di “laboratori aperti” e sulla valorizzazione degli attrattori culturali, che rappresentano una leva di nuova identità territoriale. In questo senso la strategia che sottende il progetto per il recupero funzionale del complesso monumentale dell'ex monastero si fonda sull’obiettivo di fare del San Paolo il nucleo centrale di un nuovo sistema culturale integrato.  

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